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[[File:Lenin CL Colour.jpg|150px|thumb|Vladimir [[Lenin]]]]Il '''Bolscevismo''' nacque nel [[1903]] durante il II congresso di Londra del [[Partito Operaio Socialdemocratico Russo]] (fondato nel [[1898]] da [[Georgij Valentinovič Plechanov]] e da ''Pavel Borisovič Aksel'rod''), quando si verificò una spaccatura tra due fazioni politiche di estrema opposizione rivoluzionaria: i bolscevichi, guidati da [[Lenin]], ottennero la maggioranza (''bol'sinstvo'' significa «maggioritario») contro la minoranza dei menscevichi (''mensinstvo'' significa «minoritario»), guidati da Martov e Aksel'rod. I primi avevano un programma rivoluzionario fondato su una nuova lettura del [[marxismo]] (che verrà  denominata [[marxismo-leninismo]]); i secondi invece propugnavano un graduale approccio verso il [[socialismo]].  
[[File:Lenin CL Colour.jpg|150px|thumb|Vladimir [[Lenin]]]]Il '''Bolscevismo''' nacque nel [[1903]] durante il II congresso di Londra del [[Partito Operaio Socialdemocratico Russo]] (fondato nel [[1898]] da [[Georgij Valentinovič Plechanov]] e da ''Pavel Borisovič Aksel'rod''), quando si verificò una spaccatura tra due fazioni politiche di estrema opposizione rivoluzionaria: i bolscevichi, guidati da [[Lenin]], ottennero la maggioranza (''bol'sinstvo'' significa «maggioritario») contro la minoranza dei menscevichi (''mensinstvo'' significa «minoritario»), guidati da Martov e Aksel'rod. I primi avevano un programma rivoluzionario fondato su una nuova lettura del [[marxismo]] (che verrà denominata [[marxismo-leninismo]]); i secondi invece propugnavano un graduale approccio verso il [[socialismo]].  


== Dalla nascita alla rivoluzione del 1917 ==
== Dalla nascita alla rivoluzione del 1917 ==
{{vedi| La Rivoluzione Russa}}
{{vedi| La Rivoluzione russa}}
Dopo l'avvenuta nascita del partito nel [[1903]] (come accennato nella premessa), nel [[1912]] i bolscevichi avevano costituito un partito marxista indipendente che prese il nome di ''Partito operaio socialdemocratico di Russia'', con l'aggiunta tra parentesi del termine “bolscevico”. I bolscevichi credevano in un'[[gerarchia|organizzazione gerarchica]], seguendo le tesi di [[Lenin]] esposte nel suo libro ''Che fare?'' (scritto in preparazione del congresso del 1903), in cui criticava profondamente lo [[spontaneismo]] che fino a quel momento era stato imperante in [[Russia]]. La gestione centralizzata tuttavia non impedì la nascita di correnti e tendenze che all'interno del partito si fronteggiavano in maniera molto accesa.
Dopo l'avvenuta nascita del partito nel [[1903]] (come accennato nella premessa), nel [[1912]] i bolscevichi avevano costituito un partito marxista indipendente che prese il nome di ''Partito operaio socialdemocratico di Russia'', con l'aggiunta tra parentesi del termine “bolscevico”. I bolscevichi credevano in un'[[gerarchia|organizzazione gerarchica]], seguendo le tesi di [[Lenin]] esposte nel suo libro ''Che fare?'' (scritto in preparazione del congresso del 1903), in cui criticava profondamente lo [[spontaneismo]] che fino a quel momento era stato imperante in [[Russia]]. La gestione centralizzata tuttavia non impedì la nascita di correnti e tendenze che all'interno del partito si fronteggiavano in maniera molto accesa.


Il bolscevismo nacque e si sviluppò come applicazione del [[marxismo]] alle situazioni contingenti della [[Russia]] di inizio XX secolo, in cui era esplosa la rivoluzione sociale nonostante le previsioni di Marx secondo cui essa sarebbe stata esplosa solo nei paesi industrializzati. Con il ritorno di [[Lenin]] dalla [[Svizzera]] (aprile 1917) il partito bolscevico ricevette nuovo vigore sul piano politico e strategico, guadagnandosi rapidamente il favore delle masse, a cui propose un programma molto semplice: pace, terra ai contadini, autogestione operaia delle fabbriche, autodeterminazione dei popoli, ecc. Da allora furono un costante punto di riferimento per i partiti comunisti di tutto il mondo e della [[Terza Internazionale]].
Il bolscevismo nacque e si sviluppò come applicazione del [[marxismo]] alle situazioni contingenti della [[Russia]] di inizio XX secolo, in cui era esplosa la rivoluzione sociale nonostante le previsioni di Marx secondo cui essa sarebbe stata esplosa solo nei paesi industrializzati. Con il ritorno di [[Lenin]] dalla [[Svizzera]] (aprile 1917) il partito bolscevico ricevette nuovo vigore sul piano politico e strategico, guadagnandosi rapidamente il favore delle masse, a cui propose un programma molto semplice: pace, terra ai contadini, autogestione operaia delle fabbriche, autodeterminazione dei popoli ecc. Da allora furono un costante punto di riferimento per i partiti comunisti di tutto il mondo e della [[Terza Internazionale]].


Nel [[1918]] il Partito bolscevico cambiò nome in Partito comunista russo (bolscevico), che peraltro manterrà  fino al [[1925]] quando assunse quello di Partito comunista (bolscevico) dell'[[URSS]]. Dopo l'uscita dalla guerra (vedi paragrafo successivo), nacquero comitati operai che controllavano la gestione delle fabbriche. Furono inoltre nazionalizzate banche, industrie, attività  commerciali varie. Più complicata risulterà  la risoluzione della questione agraria (vedi pragrafo 1.2).  
Nel [[1918]] il Partito bolscevico cambiò nome in Partito comunista russo (bolscevico), che peraltro manterrà fino al [[1925]] quando assunse quello di Partito comunista (bolscevico) dell'[[URSS]]. Dopo l'uscita dalla guerra (vedi paragrafo successivo), nacquero comitati operai che controllavano la gestione delle fabbriche. Furono inoltre nazionalizzate banche, industrie, attività commerciali varie. Più complicata risulterà la risoluzione della questione agraria (vedi pragrafo 1.2).  


===  L'uscita dalla guerra: il Trattato di Brest-Litovsk===
===  L'uscita dalla guerra: il Trattato di Brest-Litovsk===
[[File:1917petrogradsoviet assembly.jpg|thumb|right|300px|Assemblea dei [[Soviet]] a [[Pietrogrado]] nel 1917]]
[[File:1917petrogradsoviet assembly.jpg|thumb|right|300px|Assemblea dei [[Soviet]] a [[Pietrogrado]] nel 1917]]


Con lo scoppio della prima guerra mondiale, i bolscevichi furono attraversati dal dubbio se fosse stao più utile per la rivoluzione uscire dalla guerra o proseguire la guerra al fianco degli alleati ([[Francia]] e [[Gran Bretagna]]).  
Con lo scoppio della Prima guerra mondiale, i bolscevichi furono attraversati dal dubbio se fosse stao più utile per la rivoluzione uscire dalla guerra o proseguire la guerra al fianco degli alleati ([[Francia]] e [[Gran Bretagna]]).  


Il [[3 marzo]] [[1918]] fu stipulato il trattato di Brest-Litovsk tra la [[Russia]] di [[Lenin]] e gli imperi centrali (Germania e Austria-Ungheria, Impero Ottomano e Bulgaria), determinando l'uscita della [[Russia]] dalla prima guerra mondiale e la cessione dell'[[Ucraina]] (oltre a Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia) agli austro-germanici. I bolscevichi speravano in questo modo di salvare la rivoluzione dal [[militarismo]] tedesco, tuttavia questo determinò aspre critiche da parte di rivoluzionari non allineati (anarchici) e anche marxisti come [[Rosa Luxemburg]]:
Il [[3 marzo]] [[1918]] fu stipulato il trattato di Brest-Litovsk tra la [[Russia]] di [[Lenin]] e gli imperi centrali (Germania e Austria-Ungheria, Impero Ottomano e Bulgaria), determinando l'uscita della [[Russia]] dalla Prima guerra mondiale e la cessione dell'[[Ucraina]] (oltre a Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia) agli austro-germanici. I bolscevichi speravano in questo modo di salvare la rivoluzione dal [[militarismo]] tedesco, tuttavia questo determinò aspre critiche da parte di rivoluzionari non allineati (anarchici) e anche marxisti come [[Rosa Luxemburg]]:
:«Dal Trattato di Brest-Litovsk, la rivoluzione russa è entrata in una fase veramente difficile. La politica che ha guidato l'azione bolscevica è ovviamente pace a qualsiasi prezzo in modo da guadagnare una tregua, durante la quale essi possano espandere e consolidare la dittatura del proletariato in Russia e realizzare il massimo numero di riforme socialiste possibili...Il Trattato di Brest-Litovsk è stato in realtà  nient'altro che la capitolazione del proletariato rivoluzionario russo al militarismo tedesco...Di fatto la "pace" di Brest-Litovsk è un'illusione. Neppure per un momento c'è stata pace tra Russia e Germania. La guerra è continuata sin da Brest-Litovsk su fino ai giorni nostri, ma questa guerra è di un tipo particolare, combattuta solo da un lato: avanzo sistematico dei tedeschi e silenziosa ritirata bolscevica, passo dopo passo. Occupazione di Ucraina, Finlandia, Lituania, Estonia, Crimea, Caucaso, di sempre maggiori tratti della Russia meridionale - questo è il risultato dello "stato di pace" sin da Brest-Litovsk. E ciò ha significato un numero di cose. In primo luogo, lo strangolamento della rivoluzione e la vittoria della contro-rivoluzione nelle roccaforti rivoluzionarie della Russia. » (''[https://www.marxists.org/italiano/luxembur/1918/9/trag-rus.htm La tragedia russa]'')
:«Dal Trattato di Brest-Litovsk, la rivoluzione russa è entrata in una fase veramente difficile. La politica che ha guidato l'azione bolscevica è ovviamente pace a qualsiasi prezzo in modo da guadagnare una tregua, durante la quale essi possano espandere e consolidare la dittatura del proletariato in Russia e realizzare il massimo numero di riforme socialiste possibili...Il Trattato di Brest-Litovsk è stato in realtà nient'altro che la capitolazione del proletariato rivoluzionario russo al militarismo tedesco...Di fatto la "pace" di Brest-Litovsk è un'illusione. Neppure per un momento c'è stata pace tra Russia e Germania. La guerra è continuata sin da Brest-Litovsk su fino ai giorni nostri, ma questa guerra è di un tipo particolare, combattuta solo da un lato: avanzo sistematico dei tedeschi e silenziosa ritirata bolscevica, passo dopo passo. Occupazione di Ucraina, Finlandia, Lituania, Estonia, Crimea, Caucaso, di sempre maggiori tratti della Russia meridionale - questo è il risultato dello "stato di pace" sin da Brest-Litovsk. E ciò ha significato un numero di cose. In primo luogo, lo strangolamento della rivoluzione e la vittoria della contro-rivoluzione nelle roccaforti rivoluzionarie della Russia. » (''[https://www.marxists.org/italiano/luxembur/1918/9/trag-rus.htm La tragedia russa]'')


Come sottolineato dalla Luxemburg, il trattato tra bolscevichi e tedeschi porto all'occupazione dell'[[Ucraina]], dove tutte le strutture sociali messe in piedi dai rivoluzionari dell'anarchico [[Nestor Makhno]] furono in breve tempo smantellate, grazie anche alla collaborazione della [[borghesia]] locale. A questo punto i "machnovisti" dovettero riorganizzarsi, militarmente e politicamente, per difendere le proprie conquiste sociali e per respingere gli invasori e molto spesso anche i bolscevichi stessi, che frequentemente attaccarono l'[[Esercito Nero]].
Come sottolineato dalla Luxemburg, il trattato tra bolscevichi e tedeschi porto all'occupazione dell'[[Ucraina]], dove tutte le strutture sociali messe in piedi dai rivoluzionari dell'anarchico [[Nestor Makhno]] furono in breve tempo smantellate, grazie anche alla collaborazione della [[borghesia]] locale. A questo punto i "machnovisti" dovettero riorganizzarsi, militarmente e politicamente, per difendere le proprie conquiste sociali e per respingere gli invasori e molto spesso anche i bolscevichi stessi, che frequentemente attaccarono l'[[Esercito Nero]].


===La guestione agraria===
===La guestione agraria===
A causa della guerra civile, molte città  russe erano ormai allo stremo e ridotte alla fame, per questo il governo bolscevico attuò dei provvedimenti economici denominate “comunismo di guerra”, che risultarono assai indigesti per i contadini più poveri. Tra questi ci fu anche la requisizione dei prodotti agricoli, che determinò lo sviluppo del mercato nero e lo sviluppo della contrapposizione tra città  e campagna, che detto in altri termini significava divergenza assoluta tra operai e contadini.  
A causa della guerra civile, molte città russe erano ormai allo stremo e ridotte alla fame, per questo il governo bolscevico attuò dei provvedimenti economici denominate “comunismo di guerra”, che risultarono assai indigesti per i contadini più poveri. Tra questi ci fu anche la requisizione dei prodotti agricoli, che determinò lo sviluppo del mercato nero e lo sviluppo della contrapposizione tra città e campagna, che detto in altri termini significava divergenza assoluta tra operai e contadini.  


Dal [[1921]], con la fine del comunismo di guerra, ii governo bolscevico porto avanti una Nuova Politica Economica (Nep), nella quale si cercò di far convivere i principi del [[socialismo]] con la crescita di libere forze economiche contadine e commerciali nel tentativo di dar respiro all'[[economia]] russa. Nel [[1922]] la federazione di stati rivoluzionari prese il nome di Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (URSS).
Dal [[1921]], con la fine del comunismo di guerra, ii governo bolscevico porto avanti una Nuova Politica Economica (Nep), nella quale si cercò di far convivere i principi del [[socialismo]] con la crescita di libere forze economiche contadine e commerciali nel tentativo di dar respiro all'[[economia]] russa. Nel [[1922]] la federazione di stati rivoluzionari prese il nome di Unione delle repubbliche socialiste sovietiche (URSS).
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{{vedi|Anarco-bolscevismo}}
{{vedi|Anarco-bolscevismo}}
La maggior parte degli anarchici si opposero praticamente sin dall'inizio al partito bolscevico, tuttavia alcuni anarchici russi li appoggiarono perché ritenevano che bisognasse prendere gli strumenti rivoluzionari che la storia forniva ([[Victor Serge]]), visto che non sarebbe mai esistita la [[rivoluzione]] ideale. La maggior parte di questi, che alcuni chiamarono anarco-bolscevichi, mantenne atteggiamenti fortemente critici nei confronti dei bolscevichi, pur non negando il loro contributo fino a quando fu possibile, mentre altri entrarono organicamente nelle file del partito. In un primo momento molti credettero in buona fede che i bolscevichi si fossero allineati alle posizioni libertarie.  
La maggior parte degli anarchici si opposero praticamente sin dall'inizio al partito bolscevico, tuttavia alcuni anarchici russi li appoggiarono perché ritenevano che bisognasse prendere gli strumenti rivoluzionari che la storia forniva ([[Victor Serge]]), visto che non sarebbe mai esistita la [[rivoluzione]] ideale. La maggior parte di questi, che alcuni chiamarono anarco-bolscevichi, mantenne atteggiamenti fortemente critici nei confronti dei bolscevichi, pur non negando il loro contributo fino a quando fu possibile, mentre altri entrarono organicamente nelle file del partito. In un primo momento molti credettero in buona fede che i bolscevichi si fossero allineati alle posizioni libertarie.  
:« La mia decisione era presa; non sarei stato né contro i bolscevichi né neutrale, sarei stato con loro, ma liberamente, senza abdicare al pensiero né al senso critico…Sarei stato con i bolscevichi perché davano compimento con tenacia, senza scoraggiamenti, con ardore magnifico, con passione riflessa, alla necessità  stessa; perché erano soli a darvi compimento, prendendo su di sé tutte le responsabilità  e tutte le iniziative e dando prova di una stupefacente forza d’animo. Essi erravano certo su parecchi punti essenziali: con la loro intolleranza, con la loro fede nella statizzazione, con la loro tendenza alla centralizzazione e alle misure amministrative. Ma, se bisognava combatterli con libertà  di spirito e in spirito di libertà , era con loro, tra loro. » ([[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', pag 88)
:« La mia decisione era presa; non sarei stato né contro i bolscevichi né neutrale, sarei stato con loro, ma liberamente, senza abdicare al pensiero né al senso critico...Sarei stato con i bolscevichi perché davano compimento con tenacia, senza scoraggiamenti, con ardore magnifico, con passione riflessa, alla necessità stessa; perché erano soli a darvi compimento, prendendo su di sé tutte le responsabilità e tutte le iniziative e dando prova di una stupefacente forza d'animo. Essi erravano certo su parecchi punti essenziali: con la loro intolleranza, con la loro fede nella statizzazione, con la loro tendenza alla centralizzazione e alle misure amministrative. Ma, se bisognava combatterli con libertà di spirito e in spirito di libertà, era con loro, tra loro. » ([[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', pag. 88)


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
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*[[Victor Serge]], ''Gli anarchici e l'esperienza della rivoluzione russa'', Milano, Jaca Book, 1969.
*[[Victor Serge]], ''Gli anarchici e l'esperienza della rivoluzione russa'', Milano, Jaca Book, 1969.
*[[Victor Serge]], ''Ritratto di Stalin'', Bolsena, Massari, 1991.
*[[Victor Serge]], ''Ritratto di Stalin'', Bolsena, Massari, 1991.
*[[Victor Serge]], ''La città  conquistata. Pietroburgo 1919'', Roma, Manifestolibri, 1994.
*[[Victor Serge]], ''La città conquistata. Pietroburgo 1919'', Roma, Manifestolibri, 1994.
*[[Victor Serge]], ''Socialismo e totalitarismo. Scritti 1933-47'', Roma, Prospettiva, 1997.
*[[Victor Serge]], ''Socialismo e totalitarismo. Scritti 1933-47'', Roma, Prospettiva, 1997.
*[[Victor Serge]], ''Gli anni senza perdono'', a cura di Chiappella, Tranchida, 2003
*[[Victor Serge]], ''Gli anni senza perdono'', a cura di Chiappella, Tranchida, 2003
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