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[[File:NLN Michael Albert.jpg|thumb|[[Michael Albert]], ha sviluppato con [[Robin Hahnel]] la visione economica chiamata economia partecipativa (in inglese “partecipatory economics” o “parecon”).]]I principi libertari di [[autogestione|(auto) gestione]] dell'economia sono variegati e funzione del luogo, del tempo, delle idee e delle esperienze personali di coloro che si trovano ad operare in determinati ambiti. Spesso queste differenze hanno ingenerato dibattiti e conflitti tra le diverse anime libertarie. Divergenze sono riscontrabili anche sulle modalità | [[File:NLN Michael Albert.jpg|thumb|[[Michael Albert]], ha sviluppato con [[Robin Hahnel]] la visione economica chiamata economia partecipativa (in inglese “partecipatory economics” o “parecon”).]]I principi libertari di [[autogestione|(auto) gestione]] dell'economia sono variegati e funzione del luogo, del tempo, delle idee e delle esperienze personali di coloro che si trovano ad operare in determinati ambiti. Spesso queste differenze hanno ingenerato dibattiti e conflitti tra le diverse anime libertarie. Divergenze sono riscontrabili anche sulle modalità con cui vengono interpretati i mezzi autogestionari alternativi all'[[capitalismo|economia capitalistica]], aventi l'obiettivo di favorire lo sviluppo di economie [[gerarchia|non gerarchiche]], [[anti-capitalismo|anti-capitalistiche]] e quindi antagoniste al sistema vigente. | ||
Quest'articolo è un tentativo di evidenziare tutte queste diversificazioni, con relative critiche e proposte, riguardanti la (auto)gestione dell'economia secondo i principi libertari. | Quest'articolo è un tentativo di evidenziare tutte queste diversificazioni, con relative critiche e proposte, riguardanti la (auto)gestione dell'economia secondo i principi libertari. | ||
==La pratica dell'autogestione dell'economia== | ==La pratica dell'autogestione dell'economia== | ||
Rilevante sembra in effetti la costruzione di relazioni e scambi in grado di mettere in discussione la sfera dell'economia, entrando a piene mani nel nodo dell'organizzazione e della divisione del lavoro moderne. Voler infatti costruire una pratica antagonista al sistema senza sviscerarne e superarne gli schemi di funzionamento generali sembra un ragionamento zoppo. La costruzione di una economia parallela all'economia integrata nel [[capitalismo]] rimane un obiettivo utopico fino a che gruppi di individui e soggetti che riconoscono la validità | Rilevante sembra in effetti la costruzione di relazioni e scambi in grado di mettere in discussione la sfera dell'economia, entrando a piene mani nel nodo dell'organizzazione e della divisione del lavoro moderne. Voler infatti costruire una pratica antagonista al sistema senza sviscerarne e superarne gli schemi di funzionamento generali sembra un ragionamento zoppo. La costruzione di una economia parallela all'economia integrata nel [[capitalismo]] rimane un obiettivo utopico fino a che gruppi di individui e soggetti che riconoscono la validità dell'autoorganizzazione smantelleranno una volta per tutte quei tabù che avvolgono la sfera economica di un pesante mantello. | ||
Un altro dei problemi che ostacolano la nascita di un'autoorganizzazione a livello economico è l'accettazione - che si può anche leggere come rassegnazione - da parte di molti delle categoria di ''consumatori'' e di ''cittadini''. Preoccupante diventa la diffusione di pensieri sostanzialmente di stampo riformista che si rifanno a concetti come "''consumo critico''". Se da un lato non ci stupisce che una mentalità prevalente di sinistra, abituata a ragionamenti attui al consolidamento più che alla dissoluzione del sistema di governo, abbia fatto man bassa di "consumo critico" e "commercio equo e solidale", quello che più spaventa è che la diffusione rapidissima di tali concetti agisca all'unisono con la formazione di un "pensiero unico" dell'inevitabilità dell'economia del capitale. | Un altro dei problemi che ostacolano la nascita di un'autoorganizzazione a livello economico è l'accettazione - che si può anche leggere come rassegnazione - da parte di molti delle categoria di ''consumatori'' e di ''cittadini''. Preoccupante diventa la diffusione di pensieri sostanzialmente di stampo riformista che si rifanno a concetti come "''consumo critico''". Se da un lato non ci stupisce che una mentalità prevalente di sinistra, abituata a ragionamenti attui al consolidamento più che alla dissoluzione del sistema di governo, abbia fatto man bassa di "consumo critico" e "commercio equo e solidale", quello che più spaventa è che la diffusione rapidissima di tali concetti agisca all'unisono con la formazione di un "pensiero unico" dell'inevitabilità dell'economia del capitale. | ||
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== Aspetti e approcci == | == Aspetti e approcci == | ||
: «Il compito per una moderna società | : «Il compito per una moderna società industriale è di realizzare ciò che ora è tecnicamente realizzabile, vale a dire, una società che è realmente basata sulla libera e volontaria partecipazione della gente che produce e crea, che vive la sua vita libera dalle istituzioni di controllo, e con limitate strutture gerarchiche, possibilmente nessuna». ([[Noam Chomsky]], ''Language and Politics'') | ||
L'anarchismo classico vede due visioni alternative dell'economia, quella mutualista, e quello socialista o comunista. | L'anarchismo classico vede due visioni alternative dell'economia, quella mutualista, e quello socialista o comunista. |