Aspetti libertari dell'impresa di Fiume: differenze tra le versioni

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Da ciò si evince che esso nasce come un movimento orientato a sinistra, anche se non [[marxismo|marxista]], e legato per certi aspetti al [[sindacalismo rivoluzionario]], di cui [[Alceste De Ambris]] (futuro redattore della costituzione fiumana) ne è un esempio.
Da ciò si evince che esso nasce come un movimento orientato a sinistra, anche se non [[marxismo|marxista]], e legato per certi aspetti al [[sindacalismo rivoluzionario]], di cui [[Alceste De Ambris]] (futuro redattore della costituzione fiumana) ne è un esempio.
 
[[File:200px-Alceste de Ambris.jpg|thumb|180 px|[[Alceste De Ambris]]]]
D'Annunzio "Comandante" lo era - e non solo per i "ribelli" italiani di Fiume, ma anche per rivoluzionari quali [[Lenin]] <ref name="fiamme">Si veda la rivista dei bersaglieri "Fiamme Cremisi"</ref> -, tanto è vero che solo grazie al suo carisma è possibile far convivere a le due "anime" presenti a Fiume: una fortemente tradizionalista e nazionalista e una trasgressiva e immaginifica (che è possibile genericamente definire di sinistra). Tuttavia è da rilevare che l'indecisione di D'Annunzio in senso rivoluzionario aveva il limite nel suo carente [[internazionalismo]], inoltre, il congedo di cui godevano anche i soldati fiumani e le defezioni per contrasti col programma di Governo e con il "Vate" indebolirono lo spirito combattivo e ribelle. È altresì vero che le tecniche di comunicazione di massa adottate dal "Comandante" saranno da quel momento copiate da [[Mussolini]].  
D'Annunzio "Comandante" lo era - e non solo per i "ribelli" italiani di Fiume, ma anche per rivoluzionari quali [[Lenin]] <ref name="fiamme">Si veda la rivista dei bersaglieri "Fiamme Cremisi"</ref> -, tanto è vero che solo grazie al suo carisma è possibile far convivere a le due "anime" presenti a Fiume: una fortemente tradizionalista e nazionalista e una trasgressiva e immaginifica (che è possibile genericamente definire di sinistra). Tuttavia è da rilevare che l'indecisione di D'Annunzio in senso rivoluzionario aveva il limite nel suo carente [[internazionalismo]], inoltre, il congedo di cui godevano anche i soldati fiumani e le defezioni per contrasti col programma di Governo e con il "Vate" indebolirono lo spirito combattivo e ribelle. È altresì vero che le tecniche di comunicazione di massa adottate dal "Comandante" saranno da quel momento copiate da [[Mussolini]].  


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: «Ho voluto rientrare nel silenzio. Ho voluto essere un capo senza partigiani, un condottiero senza seguaci, un maestro senza discepoli. Ho tentato di distruggere in me tutto il gelo e tutto l'ardore della mia vita strategica. Nessuno saprà quale muta battaglia abbia chiuso in sè questo luogo di pace - il Vittoriale - e quanto sia crudele in questo luogo di pace non avere pace mai. C'è oggi in Italia una giovinezza esplosiva e una decrepitezza ingombrante. Ci sono istituti politici più morti di una cassapanca fessa e tarlata, ma anche demagoghi che credono di aderire alla realtà e non aderiscono se non alla loro camicia sordida» (con riferimento alla camicia nera).
: «Ho voluto rientrare nel silenzio. Ho voluto essere un capo senza partigiani, un condottiero senza seguaci, un maestro senza discepoli. Ho tentato di distruggere in me tutto il gelo e tutto l'ardore della mia vita strategica. Nessuno saprà quale muta battaglia abbia chiuso in sè questo luogo di pace - il Vittoriale - e quanto sia crudele in questo luogo di pace non avere pace mai. C'è oggi in Italia una giovinezza esplosiva e una decrepitezza ingombrante. Ci sono istituti politici più morti di una cassapanca fessa e tarlata, ma anche demagoghi che credono di aderire alla realtà e non aderiscono se non alla loro camicia sordida» (con riferimento alla camicia nera).
[[File:200px-Alceste de Ambris.jpg|thumb|left|180 px|[[Alceste De Ambris]]]]


L'[[8 Settembre|8]]-[[9 Settembre]] [[1924]] si tenne il Congresso Nazionale dei Legionari a Milano, con la presenza come interlocutore coinvolto e fervente del letterato e drammaturgo Sem Benelli <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_degli_intellettuali_antifascisti Manifesto degli intellettuali antifascisti del 1925] </ref>, fondatore della Lega Italica, anch'egli impegnato nella difesa del "Buono e del Sacro", minacciati dai marosi mussoliniani; la Lega Italica era sorta proprio il [[1 Settembre|Primo Settembre]] di quell'anno con la pubblicazione del proprio programma. Come D'Annunzio, essa si dichiarava nemica del [[Fascismo|fascismo]], che da poco si era lordata con il sangue di [[Giacomo Matteotti]], episodio che portò D'Annunzio a dire: «Sono molto triste di questa fetida ruina». Anche da ciò si evince che D'Annunzio sperava assiduamente nella caduta di Mussolini e del suo governo e teneva d'occhio la vasta, se pur debole, trama delle incerte opposizioni al regime nascente.
L'[[8 Settembre|8]]-[[9 Settembre]] [[1924]] si tenne il Congresso Nazionale dei Legionari a Milano, con la presenza come interlocutore coinvolto e fervente del letterato e drammaturgo Sem Benelli <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_degli_intellettuali_antifascisti Manifesto degli intellettuali antifascisti del 1925] </ref>, fondatore della Lega Italica, anch'egli impegnato nella difesa del "Buono e del Sacro", minacciati dai marosi mussoliniani; la Lega Italica era sorta proprio il [[1 Settembre|Primo Settembre]] di quell'anno con la pubblicazione del proprio programma. Come D'Annunzio, essa si dichiarava nemica del [[Fascismo|fascismo]], che da poco si era lordata con il sangue di [[Giacomo Matteotti]], episodio che portò D'Annunzio a dire: «Sono molto triste di questa fetida ruina». Anche da ciò si evince che D'Annunzio sperava assiduamente nella caduta di Mussolini e del suo governo e teneva d'occhio la vasta, se pur debole, trama delle incerte opposizioni al regime nascente.
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