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L'anno seguente lo stesso tribunale a Trieste condanna a morte quattro sloveni, fucilati al poligono militare di Basovizza. | L'anno seguente lo stesso tribunale a Trieste condanna a morte quattro sloveni, fucilati al poligono militare di Basovizza. | ||
La persecuzione ha però il merito di riavvicinare gli [[antifascismo|antifascisti]] dei due popoli, che riprenderanno i contatti al confino e nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Guerra di Spagna]]. Questa, iniziata il [[18 luglio]] [[1936]], permette alle due etnie di antifascisti di ritrovarsi e combattere fianco a fianco i fascisti di [[Franco]]. Fra i combattenti si segnalano i friulani fratelli Marvin Romano, Albino e Giuseppe <ref>[http:// | La persecuzione ha però il merito di riavvicinare gli [[antifascismo|antifascisti]] dei due popoli, che riprenderanno i contatti al confino e nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Guerra di Spagna]]. Questa, iniziata il [[18 luglio]] [[1936]], permette alle due etnie di antifascisti di ritrovarsi e combattere fianco a fianco i fascisti di [[Franco]]. Fra i combattenti si segnalano i friulani fratelli Marvin Romano, Albino e Giuseppe <ref>[http://archive.is/SBy67 Foto dei fratelli Marvin, da sinistra, in piedi: Albino Marvin, Ilio Barontini e Antonio Roasio; seduti: Romano Marvin e Anello Poma]</ref>. Quest'ultimo, come molti reduci dalla [[Spagna]], si arruolerà nella Legione Straniera francese, combatterà a Narvick in [[Norvegia]], dove verrà decorato per il valore, raggiungerà i partigiani in [[Francia]] e cadrà fucilato dai tedeschi a St. Germain du Corbeis; Albino, gravemente ferito in [[Spagna]] sarà curato in URSS quindi paracadutato in [[Slovenia]] dove diverrà capo di stato maggiore della Divisione Garibaldi Natisone; Romano si unirà alle Brigate garibaldine della zona di Gorizia e resterà con queste fino alla Liberazione. | ||
Tra il [[1927]] e il [[1929]] viene impressa un'accelerazione all'opera di italianizzazione: sono sciolte le organizzazioni culturali, ricreative ed economiche slovene e croate, le Casse rurali e le cooperative, quindi si passa al sistematico esproprio delle [[La proprietà |proprietà]] terriere degli slavi, con pignoramenti ed altri sistemi "legali", quali l'impossibile rientro immediato da prestiti bancari. | Tra il [[1927]] e il [[1929]] viene impressa un'accelerazione all'opera di italianizzazione: sono sciolte le organizzazioni culturali, ricreative ed economiche slovene e croate, le Casse rurali e le cooperative, quindi si passa al sistematico esproprio delle [[La proprietà |proprietà]] terriere degli slavi, con pignoramenti ed altri sistemi "legali", quali l'impossibile rientro immediato da prestiti bancari. |