Aspetti libertari dell'impresa di Fiume: differenze tra le versioni

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Scegliendo di parlare con «Umanità Nova» e accettando l'intervista dell'anarchico [[Randolfo Vella]], D'Annunzio affermò di essere «per il comunismo senza dittatura»; perplesso e meravigliato per l'affermazione, Vella domandò: «lei per il comunismo?». «Nessuna meraviglia, perché tutta la mia cultura è anarchica» - replicò D'Annunzio - «e poiché in me è radicata la convinzione che, dopo quest'ultima guerra, la storia scioglierà un novello volo verso un audacissimo progresso» . Vella ribadì che «il suo sbarco a Fiume, più che comunista ed internazionalista», lo rivelava «ultranazionazionalista». «È mia intenzione» - rispose D'Annunzio - «di fare di questa città un'isola spirituale dalla quale possa irradiare un'azione, eminentemente comunista, verso tutte le nazioni oppresse. Io ho bisogno di non essere calunniato da voi sovversivi; poi vedrete che la mia opera non è nazionalista». <ref name="gabriele">Intervista a [[Gabriele D'Annunzio]], [[Umanità Nova]], [[9 giugno]] [[1920]]</ref>.
Scegliendo di parlare con «Umanità Nova» e accettando l'intervista dell'anarchico [[Randolfo Vella]], D'Annunzio affermò di essere «per il comunismo senza dittatura»; perplesso e meravigliato per l'affermazione, Vella domandò: «lei per il comunismo?». «Nessuna meraviglia, perché tutta la mia cultura è anarchica» - replicò D'Annunzio - «e poiché in me è radicata la convinzione che, dopo quest'ultima guerra, la storia scioglierà un novello volo verso un audacissimo progresso» . Vella ribadì che «il suo sbarco a Fiume, più che comunista ed internazionalista», lo rivelava «ultranazionazionalista». «È mia intenzione» - rispose D'Annunzio - «di fare di questa città un'isola spirituale dalla quale possa irradiare un'azione, eminentemente comunista, verso tutte le nazioni oppresse. Io ho bisogno di non essere calunniato da voi sovversivi; poi vedrete che la mia opera non è nazionalista». <ref name="gabriele">Intervista a [[Gabriele D'Annunzio]], [[Umanità Nova]], [[9 giugno]] [[1920]]</ref>.
[[File:Testadif.jpg|500px|thumb|Frontespizio de «La Testa di Ferro», giornale futurista fiumano in cui si svilupparono vivaci discussioni sulle possibili convergenze tra fiumani futuristi ed anarchici]]
[[File:Testadif.jpg|500px|thumb|Frontespizio de «La Testa di Ferro», giornale futurista fiumano in cui si svilupparono vivaci discussioni sulle possibili convergenze tra fiumani futuristi ed anarchici]]
Con l'avanzata del [[fascismo]] verso posizioni sempre più reazionarie, si accentuarono le divergenze tra i futuristi che non si riconoscevano più in Mussolini ed altri che invece vedevano il mondo nuovo auspicato proprio nell'ideologia fascista, la quale a onor del vero ancora non aveva esplicitato tutta la sua brutalità totalitaria quantunque non mancassero episodi di violenza antislava <ref>[https://www.ildolomiti.it/societa/2019/novantanove-anni-fa-lincendio-del-narodni-dom-di-trieste-cosi-si-apri-la-frattura-fra-italiani-e-slavi-azione-pianificata-che-negava-la-storia-plurietnica-della-citta Incendio del narodni dom a Trieste]</ref>.  
Con l'avanzata del [[fascismo]] verso posizioni sempre più reazionarie, si accentuarono le divergenze tra i futuristi che non si riconoscevano più in Mussolini ed altri che invece vedevano il mondo nuovo auspicato proprio nell'ideologia fascista, la quale a onor del vero ancora non aveva esplicitato tutta la sua brutalità totalitaria, quantunque non mancassero episodi di violenza antislava <ref>[https://www.ildolomiti.it/societa/2019/novantanove-anni-fa-lincendio-del-narodni-dom-di-trieste-cosi-si-apri-la-frattura-fra-italiani-e-slavi-azione-pianificata-che-negava-la-storia-plurietnica-della-citta Incendio del narodni dom a Trieste]</ref>.  
Molte di queste polemiche, per esempio tra Marinetti e Bottai <ref>Mentre Bottai aderì immediatamente al fascismo, Marinetti ribadì l'originalità del futurismo rispetto al fascismo, denunciando la svolta reazionaria impressa da Mussolini dopo la sconfitta elettorale del novembre 1919. In questo periodo Marinetti pubblicò diversi manifesti politici di critica a Mussolini, intervenendo al secondo congresso dei Fasci, dove promosse la necessità di "svaticanare l'Italia", l'abolizione della monarchia, l'appoggio agli scioperi giusti...Il poeta iniziò così a divergere dal fascismo, distaccandosene prima della fine dell'anno per ritornare sui suoi passi quasi un lustro più tardi.</ref>, si svilupparono proprio sul giornale «[[La Testa di Ferro]]».
Molte di queste polemiche, per esempio tra Marinetti e Bottai <ref>Mentre Bottai aderì immediatamente al fascismo, Marinetti ribadì l'originalità del futurismo rispetto al fascismo, denunciando la svolta reazionaria impressa da Mussolini dopo la sconfitta elettorale del novembre 1919. In questo periodo Marinetti pubblicò diversi manifesti politici di critica a Mussolini, intervenendo al secondo congresso dei Fasci, dove promosse la necessità di "svaticanare l'Italia", l'abolizione della monarchia, l'appoggio agli scioperi giusti...Il poeta iniziò così a divergere dal fascismo, distaccandosene prima della fine dell'anno per ritornare sui suoi passi quasi un lustro più tardi.</ref>, si svilupparono proprio sul giornale «[[La Testa di Ferro]]».


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