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[[File:200px-Alceste de Ambris.jpg|thumb|left|180 px|[[Alceste De Ambris]]]]
[[File:200px-Alceste de Ambris.jpg|thumb|left|180 px|[[Alceste De Ambris]]]]
In quei giorni accadde anche qualcosa di strano e di affascinante: un incidente, o meglio "il Volo dell'Arcangelo", come D'Annunzio volle chiamarlo, si verificò alle ore 23.00 del [[13 Agosto]] [[1922]]. Il giorno seguente ne venne divulgata una versione secondo la quale il ''Poeta'' sarebbe caduto accidentalmente mentre stava appoggiato allo stipite della finestra.
Da quanto poté apprendere [[Ugo Ojetti]], il ''Poeta'' era in pigiama e pantofole, seduto sul basso parapetto della finestra; secondo le informazioni che aveva raccolto dall'ex legionario [[Anselmo Viti]], dattilografo del ''Poeta'', un'ora dopo la caduta D'Annunzio aveva «la metà del volto nera, rantolava, e sangue e materia cerebrale gli colava giù dal naso».
Un funzionario di Pubblica Sicurezza, tal Giuseppe Dosi, avanzò però l'ipotesi che si trattasse di un fatto colposo, più che di un avvenimento casuale.
Fu forse opera dei [[Fascismo|fascisti]] i suoi avversari più tenaci? In quel momento in casa c'era quale ospite [[Aldo Finzi]], oltre ad un certo numero di donne, tra cui quella che rimarrà fino alla sua morte, avvenuta per cause naturali. Questo fa sorgere dei dubbi, in quanto ella altro non era che al servizio del [[Fascismo|fascismo]] e ben si sa quanto il D'Annunzio osteggiasse l'alleanza con "germanici".
Il mistero del "volo dell'Arcangelo" non fu svelato e l'"Anarca", ovvero sempre D'Annunzio, lo serbò e condusse con sé nella tomba, quando nell'anno [[1938]] egli morì.


L'[[8 Settembre|8]]-[[9 Settembre]] [[1924]] si tenne il Congresso Nazionale dei Legionari a Milano, con la presenza come interlocutore coinvolto e fervente del letterato e drammaturgo Sem Benelli <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_degli_intellettuali_antifascisti Manifesto degli intellettuali antifascisti del 1925] </ref>, fondatore della Lega Italica, anch'egli impegnato nella difesa del "Buono e del Sacro", minacciati dai marosi mussoliniani; la Lega Italica era sorta proprio il [[1 Settembre|Primo Settembre]] di quell'anno con la pubblicazione del proprio programma. Come D'Annunzio, essa si dichiarava nemica del [[Fascismo|fascismo]], che da poco si era lordata con il sangue di [[Giacomo Matteotti]], episodio che portò D'Annunzio a dire: «Sono molto triste di questa fetida ruina». Anche da ciò si evince che D'Annunzio sperava assiduamente nella caduta di Mussolini e del suo governo e teneva d'occhio la vasta, se pur debole, trama delle incerte opposizioni al regime nascente.
L'[[8 Settembre|8]]-[[9 Settembre]] [[1924]] si tenne il Congresso Nazionale dei Legionari a Milano, con la presenza come interlocutore coinvolto e fervente del letterato e drammaturgo Sem Benelli <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_degli_intellettuali_antifascisti Manifesto degli intellettuali antifascisti del 1925] </ref>, fondatore della Lega Italica, anch'egli impegnato nella difesa del "Buono e del Sacro", minacciati dai marosi mussoliniani; la Lega Italica era sorta proprio il [[1 Settembre|Primo Settembre]] di quell'anno con la pubblicazione del proprio programma. Come D'Annunzio, essa si dichiarava nemica del [[Fascismo|fascismo]], che da poco si era lordata con il sangue di [[Giacomo Matteotti]], episodio che portò D'Annunzio a dire: «Sono molto triste di questa fetida ruina». Anche da ciò si evince che D'Annunzio sperava assiduamente nella caduta di Mussolini e del suo governo e teneva d'occhio la vasta, se pur debole, trama delle incerte opposizioni al regime nascente.
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