Aspetti libertari dell'impresa di Fiume: differenze tra le versioni

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Il [[6 gennaio]] [[1921]] su «L'Ordine Nuovo» comparve un articolo firmato da [[Antonio Gramsci]] in cui veniva espressa la sua posizione rispetto a tale evento. Egli riteneva che i fatti di Fiume fossero emblema della debolezza dello [[Stato]] borghese italiano. A fronte di tale condizione il partito socialista si dimostrava incapace di approfittarne non riuscendo a far deflagrare una [[rivoluzione sociale]]  sull'onda di quella [[rivoluzione russa|russa]]. Lo stesso Giolitti si dimostrava ambiguo, da una parte insultando i legionari <ref>
Il [[6 gennaio]] [[1921]] su «L'Ordine Nuovo» comparve un articolo firmato da [[Antonio Gramsci]] in cui veniva espressa la sua posizione rispetto a tale evento. Egli riteneva che i fatti di Fiume fossero emblema della debolezza dello [[Stato]] borghese italiano. A fronte di tale condizione il partito socialista si dimostrava incapace di approfittarne non riuscendo a far deflagrare una [[rivoluzione sociale]]  sull'onda di quella [[rivoluzione russa|russa]]. Lo stesso Giolitti si dimostrava ambiguo, da una parte insultando i legionari <ref>
«L'onorevole Giolitti in documenti che sono emanazione diretta del potere di Stato ha più di una volta, con estrema violenza, caratterizzato l'avventura fiumana. I legionari sono stati presentati come un'orda di briganti, gente senza arte né parte, assetata solo di soddisfare le passioni elementari della bestialità umana: la prepotenza, i quattrini, il possesso di molte donne. D'Annunzio, il capo dei legionari, è stato presentato come un pazzo, come un istrione, come un nemico della patria, come un seminatore di guerra civile, come un nemico di ogni legge umana e civile. Ai fini di governo, sono stati scatenati i sentimenti più intimi e profondi della coscienza collettiva: la santità della famiglia violata, il sangue fraterno sparso freddamente, la integrità e la libertà delle persone lasciate in balìa di una soldataglia folle di vino e di lussuria, la fanciullezza contaminata dalla più sfrenata libidine. Su questi motivi il governo è riuscito ad ottenere un accordo quasi perfetto: l'opinione pubblica fu modellata con una plasticità senza precedenti.»
«L'onorevole Giolitti in documenti che sono emanazione diretta del potere di Stato ha più di una volta, con estrema violenza, caratterizzato l'avventura fiumana. I legionari sono stati presentati come un'orda di briganti, gente senza arte né parte, assetata solo di soddisfare le passioni elementari della bestialità umana: la prepotenza, i quattrini, il possesso di molte donne. D'Annunzio, il capo dei legionari, è stato presentato come un pazzo, come un istrione, come un nemico della patria, come un seminatore di guerra civile, come un nemico di ogni legge umana e civile. Ai fini di governo, sono stati scatenati i sentimenti più intimi e profondi della coscienza collettiva: la santità della famiglia violata, il sangue fraterno sparso freddamente, la integrità e la libertà delle persone lasciate in balìa di una soldataglia folle di vino e di lussuria, la fanciullezza contaminata dalla più sfrenata libidine. Su questi motivi il governo è riuscito ad ottenere un accordo quasi perfetto: l'opinione pubblica fu modellata con una plasticità senza precedenti.»
</ref> e dall'altra concedendo un esilio dorato a D'Annunzio. Privilegi non certo concessi ai proletari che ancora languivano in [[carcere]] dopo i moti rivoluzionari del [[biennio rosso]].
</ref> e dall'altra concedendo un esilio dorato a D'Annunzio. Privilegi non certo concessi ai proletari, che ancora languivano in [[carcere]] dopo i moti rivoluzionari del [[biennio rosso]].


Per [[Eros Francescangeli]], autore del libro più conosciuto libro sugli [[Arditi del Popolo]], l'Impresa di Fiume fu l'ambiente in cui alcune frange militari, in particolare quelle legate agli Arditi, iniziarono a prendere coscienza dell'iniquità e del carattere antiproletario del [[Fascismo|fascismo]], definendo l'Impresa di Fiume: «Il brodo di cultura degli Arditi del Popolo». [[Antonio Gramsci]], tramite il "Legionario Fiumano" e [[comunismo|comunista]], il tenente [[Bruno Giordano]], tentò senza riuscirci anche di prendere contatto col D'Annunzio per sfruttare le sue divergenze con Mussolini e fermare sul nascere un uomo con mire tiranniche; si dice che anche [[Lenin]] dichiarò che D'Annunzio, a causa della sua notorietà e personalità, era l'unico in grado di poter sostenere una [[rivoluzione]] proletaria nella penisola, non a caso la Russia Sovietica fu l'unico [[Stato]] a riconoscere il "Libero Stato di Fiume", fondato da [[Gabriele D'Annunzio]] secondo le indicazioni del [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalista rivoluzionario]] [[Alceste De Ambris]]. <ref>Non esistono in tal senso fonti primarie che avvalorino questa tesi.</ref>
Per [[Eros Francescangeli]], autore del libro più conosciuto libro sugli [[Arditi del Popolo]], l'Impresa di Fiume fu l'ambiente in cui alcune frange militari, in particolare quelle legate agli Arditi, iniziarono a prendere coscienza dell'iniquità e del carattere antiproletario del [[Fascismo|fascismo]], definendo l'Impresa di Fiume: «Il brodo di cultura degli Arditi del Popolo». [[Antonio Gramsci]], tramite il "Legionario Fiumano" e [[comunismo|comunista]], il tenente [[Bruno Giordano]], tentò senza riuscirci anche di prendere contatto col D'Annunzio per sfruttare le sue divergenze con Mussolini e fermare sul nascere un uomo con mire tiranniche; si dice che anche [[Lenin]] dichiarò che D'Annunzio, a causa della sua notorietà e personalità, era l'unico in grado di poter sostenere una [[rivoluzione]] proletaria nella penisola, non a caso la Russia Sovietica fu l'unico [[Stato]] a riconoscere il "Libero Stato di Fiume", fondato da [[Gabriele D'Annunzio]] secondo le indicazioni del [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalista rivoluzionario]] [[Alceste De Ambris]]. <ref>Non esistono in tal senso fonti primarie che avvalorino questa tesi.</ref>
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