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[[File:Testadif.jpg|500px|thumb|Frontespizio de «La Testa di Ferro», giornale futurista fiumano in cui si svilupparono vivaci discussioni sulle possibili convergenze tra fiumani futuristi ed anarchici]]
[[File:Testadif.jpg|500px|thumb|Frontespizio de «La Testa di Ferro», giornale futurista fiumano in cui si svilupparono vivaci discussioni sulle possibili convergenze tra fiumani futuristi ed anarchici]]
Con l'avanzata del [[fascismo]] verso posizioni sempre più reazionarie, si accentuarono le divergenze tra i futuristi che non si riconoscevano più in Mussolini ed altri che invece vedevano il mondo nuovo auspicato proprio nell'ideologia fascista, la quale a onor del vero ancora non aveva esplicitato tutta la sua brutalità totalitaria quantunque non mancassero episodi di violenza antislava <ref>[https://www.ildolomiti.it/societa/2019/novantanove-anni-fa-lincendio-del-narodni-dom-di-trieste-cosi-si-apri-la-frattura-fra-italiani-e-slavi-azione-pianificata-che-negava-la-storia-plurietnica-della-citta Incendio del narodni dom a Trieste]</ref>.  
Con l'avanzata del [[fascismo]] verso posizioni sempre più reazionarie, si accentuarono le divergenze tra i futuristi che non si riconoscevano più in Mussolini ed altri che invece vedevano il mondo nuovo auspicato proprio nell'ideologia fascista, la quale a onor del vero ancora non aveva esplicitato tutta la sua brutalità totalitaria quantunque non mancassero episodi di violenza antislava <ref>[https://www.ildolomiti.it/societa/2019/novantanove-anni-fa-lincendio-del-narodni-dom-di-trieste-cosi-si-apri-la-frattura-fra-italiani-e-slavi-azione-pianificata-che-negava-la-storia-plurietnica-della-citta Incendio del narodni dom a Trieste]</ref>.  
Molte di queste polemiche, per esempio tra Marinetti e Bottai <ref>Mentre Bottai aderì immediatamente al fascismo, Marinetti ribadì l'originalità del futurismo rispetto al fascismo, denunciando la svolta reazionaria impressa da Mussolini dopo la sconfitta elettorale del novembre 1919. In questo periodo Marinetti pubblicò diversi manifesti politici di critica a Mussolini, intervenendo al secondo congresso dei Fasci, dove promosse la necessità di "svaticanare l'Italia", l'abolizione della monarchia, l'appoggio agli scioperi giusti...Il poeta iniziò così a divergere dal fascismo, distaccandosene prima della fine dell'anno per ritornare sui suoi passi quasi un lustro più tardi.</ref>, si svilupparono proprio sul giornale «[[La testa di ferro]]».
Molte di queste polemiche, per esempio tra Marinetti e Bottai <ref>Mentre Bottai aderì immediatamente al fascismo, Marinetti ribadì l'originalità del futurismo rispetto al fascismo, denunciando la svolta reazionaria impressa da Mussolini dopo la sconfitta elettorale del novembre 1919. In questo periodo Marinetti pubblicò diversi manifesti politici di critica a Mussolini, intervenendo al secondo congresso dei Fasci, dove promosse la necessità di "svaticanare l'Italia", l'abolizione della monarchia, l'appoggio agli scioperi giusti...Il poeta iniziò così a divergere dal fascismo, distaccandosene prima della fine dell'anno per ritornare sui suoi passi quasi un lustro più tardi.</ref>, si svilupparono proprio sul giornale «[[La Testa di Ferro]]».


Ad una critica dell'anarchico [[Gigi Damiani]], [[Mario Carli]] rispose prendendo le distanze dal [[fascismo]], trovando elementi comuni tra futurismo e pensiero libertario:
Ad una critica dell'anarchico [[Gigi Damiani]], [[Mario Carli]] rispose prendendo le distanze dal [[fascismo]], trovando elementi comuni tra futurismo e pensiero libertario:
:«Tutti sanno quanta dose di anarchismo sia nella nostra concezione futurista del mondo, che vorrebbe abolire tutte le cose inutili ed ingiuste: le dinastie ed i carceri, il papato e i tribunali, il parlamento e i privilegi, l'archeologia e i corrieri della sera [...] io mi sento assai vicino alla concezione anarchica, cioè individualista, che vuol preparare un tipo di uomo libero e forte, unico e indiscusso arbitro dei propri destini...» (Mario Carli, ''Polemichedi anarchismo. Repliche a un avversario ultra-rosso'', in «La testa di ferro», [[3 ottobre]] [[1920]])
:«Tutti sanno quanta dose di anarchismo sia nella nostra concezione futurista del mondo, che vorrebbe abolire tutte le cose inutili ed ingiuste: le dinastie ed i carceri, il papato e i tribunali, il parlamento e i privilegi, l'archeologia e i corrieri della sera [...] io mi sento assai vicino alla concezione anarchica, cioè individualista, che vuol preparare un tipo di uomo libero e forte, unico e indiscusso arbitro dei propri destini...» (Mario Carli, ''Polemichedi anarchismo. Repliche a un avversario ultra-rosso'', in «La Testa di Ferro», [[3 ottobre]] [[1920]])


Come evidenzia Claudia Salaris nel suo ''La festa della rivoluzione'', ciò che separava anarchici e futuristi fiumani era principalmente la questione legata intorno al [[patriottismo]], e ad una polemica innescata da un anarchico con lo pseudonimo Brutno, Marinetti risponde rovando a conciliare [[patria]] e [[anarchia]]:
Come evidenzia Claudia Salaris nel suo ''La festa della rivoluzione'', ciò che separava anarchici e futuristi fiumani era principalmente la questione legata intorno al [[patriottismo]], e ad una polemica innescata da un anarchico con lo pseudonimo Brutno, Marinetti risponde rovando a conciliare [[patria]] e [[anarchia]]:
: «Vogliamo liberare l'Italia dal papato, dalla monarchia, dal senato, dal matrimonio, dal parlamento. Vogliamo un governo tecnico senza parlamento, vivificato da un consiglio, o eccitatorio di giovanissimi. Vogliamo l'abolizione degli eserciti permanenti, dei tribunali, delle polizie e delle carceri...Gli anarchici sono tutti più o meno die futuristi antipratici, platonici e pessimisti; mente noi futuristi siamo degli anarchici pratici, fattivi, ottimisti, con un campo delimitato per le nostre demolizioni e bonifiche. Il nostro patriottismo rivoluzionario non è fatto di sentimento, ma di dinamico senso pratico che vuole ad ogni costo esercitare un'azione reale, distruttrice e benefica.» (Marinetti, ''Polemiche di anarchismo. Patria?'', «La testa di ferro», [[10 ottobre]] [[1920]])
: «Vogliamo liberare l'Italia dal papato, dalla monarchia, dal senato, dal matrimonio, dal parlamento. Vogliamo un governo tecnico senza parlamento, vivificato da un consiglio, o eccitatorio di giovanissimi. Vogliamo l'abolizione degli eserciti permanenti, dei tribunali, delle polizie e delle carceri...Gli anarchici sono tutti più o meno die futuristi antipratici, platonici e pessimisti; mente noi futuristi siamo degli anarchici pratici, fattivi, ottimisti, con un campo delimitato per le nostre demolizioni e bonifiche. Il nostro patriottismo rivoluzionario non è fatto di sentimento, ma di dinamico senso pratico che vuole ad ogni costo esercitare un'azione reale, distruttrice e benefica.» (Marinetti, ''Polemiche di anarchismo. Patria?'', «La Testa di Ferro», [[10 ottobre]] [[1920]])


Nel celebre scritto di Marinetti ''Al di là del comunismo'' <ref>[http://archive.is/B09P3 Al di là del comunismo]</ref>, che evidenziava anche il momentaneo alontanamento del poeta da Mussolini, coinvolse in una vivace polemica anche gli anarchici [[Renzo Novatore]] e [[Auro D'Arcola]], che sempre sulle pagine de «[[La Testa di Ferro]]» avevano pubblicato diversi contributi letterari ed erano stati per questo criticati dalla rivista [[anarco-individualista]] «[[Nichilismo (rivista)|Nichilismo]]». Secondo Novatore, «Marinetti, censurabile per nazionalismo e combattentismo, sul terreno dell'eversione statale e della critica al costume converge sulle posizioni anarco-individualiste; lo statalismo dei socialisti d'ispirazione marxista è più inconciliabile con l'anarchia di quanto non lo siano il futurismo libertario e il fiumanesimo...» <ref>Claudia Salaris, ''La festa della rivoluzione'', pag. 119</ref>
Nel celebre scritto di Marinetti ''Al di là del comunismo'' <ref>[http://archive.is/B09P3 Al di là del comunismo]</ref>, che evidenziava anche il momentaneo alontanamento del poeta da Mussolini, coinvolse in una vivace polemica anche gli anarchici [[Renzo Novatore]] e [[Auro D'Arcola]], che sempre sulle pagine de «[[La Testa di Ferro]]» avevano pubblicato diversi contributi letterari ed erano stati per questo criticati dalla rivista [[anarco-individualista]] «[[Nichilismo (rivista)|Nichilismo]]». Secondo Novatore, «Marinetti, censurabile per nazionalismo e combattentismo, sul terreno dell'eversione statale e della critica al costume converge sulle posizioni anarco-individualiste; lo statalismo dei socialisti d'ispirazione marxista è più inconciliabile con l'anarchia di quanto non lo siano il futurismo libertario e il fiumanesimo...» <ref>Claudia Salaris, ''La festa della rivoluzione'', pag. 119</ref>
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