Aspetti libertari dell'impresa di Fiume: differenze tra le versioni

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=== La fine della reggenza del Carnaro: il Natale di sangue===
=== La fine della reggenza del Carnaro: il Natale di sangue===
Il Trattato di Rapallo del [[12 novembre]] [[1920]] aveva dichiarato Fiume città -[[Stato]] indipendente. Gabriele d'Annunzio, che l'[[8 settembre]] aveva pubblicato la Carta del Carnaro, non aveva accettato il trattato e s'era rifiutato categoricamente di lasciare la città. I legionari fiumani erano stati peraltro traditi anche da Benito Mussolini, che aveva definito il trattato «l'unica soluzione possibile». In questo stato d'isolamento, si aprivano così le porte per la fine della Reggenza.
Il Trattato di Rapallo del [[12 novembre]] [[1920]] aveva dichiarato Fiume città-[[Stato]] indipendente. Gabriele d'Annunzio, che l'[[8 settembre]] aveva pubblicato la Carta del Carnaro, non aveva accettato il trattato e s'era rifiutato categoricamente di lasciare la città. I legionari fiumani erano stati peraltro traditi anche da Benito Mussolini, che aveva definito il trattato «l'unica soluzione possibile». In questo stato d'isolamento, si aprivano così le porte per la fine della Reggenza.


Alla vigilia di Natale del [[1920]], il nuovo governo Giolitti ordinò al Gen. Caviglia la presa di forza della città con un violento cannoneggiamento dal mare sulle installazioni militari e di governo, appoggiato anche da un gruppo non molto numeroso di squadristi [[Fascismo|fascisti]] <ref> Lo storico [[Eros Francescangeli]] afferma che l'esercito fu coadiuvato da squadristi fascisti, cosa possibile, visto il comportamento di [[Benito Mussolini]] nel contesto, ma che non trova altre conferme, almeno sino ad oggi. Quel che è certo è che [[Horst Venturi]] distrusse quel poco che rimaneva dello "[[Stato]] Libero di Fiume" esautorando la gestione Zanella. [[Horst Venturi]] fu il più duro applicatore dei metodi [[Fascismo|fascisti]], eliminando la "vecchia guardia rivoluzionaria" fascista di tipo "dannunziano", procedendo alla formazione del fascio locale sul modello di quello di Trieste, costituendo perciò gruppi di squadristi "ripulitori" ed arrivando persino a chiedere ed a ottenere che le funzioni religiose non potessero essere svolte in lingua slavo-croata; "preparando il terreno", con tali vessazioni e crimini squadristi, sia verso locali che verso italiani oppositori, a quelle che furono le foibe. '''Approfondimenti''': [http://archive.is/15Of8 Sintesi antefatti con documenti vari]</ref> <ref> Una memoria storica assolutamente monca, dimentica del [[fascismo]] e della politica antislava praticata dal Regime (già nel [[1926]] ogni attività culturale e linguistica slava fu assolutamente proibita); dimentica della guerra di conquista fascista ([[1941]]) contro il Regno di Jugoslavia (e fu una guerra durissima anche contro la popolazione civile slava); dimentica dei campi di concentramento fascisti per gli sloveni di Gonars, dell'Isola di Arbe, Cairo Montenotte (si legga Spartaco Capogreco «I campi del Duce», Einaudi) ecc. Una storia infame quella del fascismo di frontiera che è stata fatta pagare agli italiani dei confini... Proprio questi italiani, ai quali mi onoro di appartenere essendo io un profugo doc, sembrano inerti rispetto alle nefandezze del fascismo (da "Una storia infame quella del fascismo di frontiera")</ref>. Lo stesso D'Annunzio rimase lievemente ferito e dopo sei giorni di scontri Fiume capitolò definitivamente. Il "Vate", dopo il rifiuto di [[Mussolini]] a sostenerlo in quel fatale [[1919]] e il capovolgimento di fronte del [[1920]], ne ignorerà di fatto l'[[autorità]] fino alla morte <ref> [http://digilander.libero.it/fiammecremisi da Fiamme Cremisi]</ref>.
Alla vigilia di Natale del [[1920]], il nuovo governo Giolitti ordinò al Gen. Caviglia la presa di forza della città con un violento cannoneggiamento dal mare sulle installazioni militari e di governo, appoggiato anche da un gruppo non molto numeroso di squadristi [[Fascismo|fascisti]] <ref> Lo storico [[Eros Francescangeli]] afferma che l'esercito fu coadiuvato da squadristi fascisti, cosa possibile, visto il comportamento di [[Benito Mussolini]] nel contesto, ma che non trova altre conferme, almeno sino ad oggi. Quel che è certo è che [[Horst Venturi]] distrusse quel poco che rimaneva dello "[[Stato]] Libero di Fiume" esautorando la gestione Zanella. [[Horst Venturi]] fu il più duro applicatore dei metodi [[Fascismo|fascisti]], eliminando la "vecchia guardia rivoluzionaria" fascista di tipo "dannunziano", procedendo alla formazione del fascio locale sul modello di quello di Trieste, costituendo perciò gruppi di squadristi "ripulitori" ed arrivando persino a chiedere ed a ottenere che le funzioni religiose non potessero essere svolte in lingua slavo-croata; "preparando il terreno", con tali vessazioni e crimini squadristi, sia verso locali che verso italiani oppositori, a quelle che furono le foibe. '''Approfondimenti''': [http://archive.is/15Of8 Sintesi antefatti con documenti vari]</ref> <ref> Una memoria storica assolutamente monca, dimentica del [[fascismo]] e della politica antislava praticata dal Regime (già nel [[1926]] ogni attività culturale e linguistica slava fu assolutamente proibita); dimentica della guerra di conquista fascista ([[1941]]) contro il Regno di Jugoslavia (e fu una guerra durissima anche contro la popolazione civile slava); dimentica dei campi di concentramento fascisti per gli sloveni di Gonars, dell'Isola di Arbe, Cairo Montenotte (si legga Spartaco Capogreco «I campi del Duce», Einaudi) ecc. Una storia infame quella del fascismo di frontiera che è stata fatta pagare agli italiani dei confini... Proprio questi italiani, ai quali mi onoro di appartenere essendo io un profugo doc, sembrano inerti rispetto alle nefandezze del fascismo (da "Una storia infame quella del fascismo di frontiera")</ref>. Lo stesso D'Annunzio rimase lievemente ferito e dopo sei giorni di scontri Fiume capitolò definitivamente. Il "Vate", dopo il rifiuto di [[Mussolini]] a sostenerlo in quel fatale [[1919]] e il capovolgimento di fronte del [[1920]], ne ignorerà di fatto l'[[autorità]] fino alla morte <ref> [http://digilander.libero.it/fiammecremisi da Fiamme Cremisi]</ref>.
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Dopo il bombardamento di Fiume, D'Annunzio invitò il popolo italiano a «sollevarsi e compiere infine giustizia». A questo appello solo alcuni risposero, tra cui gli anarchici [[Aurelio Tromba]], [[Ettore Aguggini]], [[Antonio Pietropaolo]], [[Annunzio Filippi]] (fratello di [[Bruno Filippi]]), organizzando un velleitario tentativo insurrezionale che però terminò con l'arresto, il [[28 dicembre]] [[1920]], di 30 persone (12 saranno rilasciate quasi immediatamente), anche se in seguito il processo ridimensionerà il progetto insurrezionale (tutti assolti tranne Cerati, condannato lievemente per il possesso di una rivoltella, e Filippi, condannato a due anni). <ref name="anarcotico">Fonte: www.anarcotico.net (sito web non più consultabile)</ref> <ref>Bisogna ricordare che i futuristi fiumani avevano a loro volta solidarizzato con [[Malatesta]] e compagni che erano stati arrestati qualche mese prima dalle [[autorità]] italiane per i fatti legati alla strage del [[Teatro Diana]].</ref>
Dopo il bombardamento di Fiume, D'Annunzio invitò il popolo italiano a «sollevarsi e compiere infine giustizia». A questo appello solo alcuni risposero, tra cui gli anarchici [[Aurelio Tromba]], [[Ettore Aguggini]], [[Antonio Pietropaolo]], [[Annunzio Filippi]] (fratello di [[Bruno Filippi]]), organizzando un velleitario tentativo insurrezionale che però terminò con l'arresto, il [[28 dicembre]] [[1920]], di 30 persone (12 saranno rilasciate quasi immediatamente), anche se in seguito il processo ridimensionerà il progetto insurrezionale (tutti assolti tranne Cerati, condannato lievemente per il possesso di una rivoltella, e Filippi, condannato a due anni). <ref name="anarcotico">Fonte: www.anarcotico.net (sito web non più consultabile)</ref> <ref>Bisogna ricordare che i futuristi fiumani avevano a loro volta solidarizzato con [[Malatesta]] e compagni che erano stati arrestati qualche mese prima dalle [[autorità]] italiane per i fatti legati alla strage del [[Teatro Diana]].</ref>


Dopo la "liberazione", Fiume rimarrà "città -[[Stato]]" (Stato libero di Fiume), secondo quanto era stato definito dal trattato di Rapallo nel settembre precedente, sino al [[1924]], quando Mussolini la annesse al territorio italiano.  
Dopo la "liberazione", Fiume rimarrà "città -[[Stato]]" (Stato libero di Fiume), secondo quanto era stato definito dal trattato di Rapallo nel settembre precedente, sino al [[1924]], quando Mussolini la annesse al territorio italiano.
 
==Aspetti libertari dell'occupazione di Fiume==
==Aspetti libertari dell'occupazione di Fiume==
Tutta l'Impresa di Fiume fu portata avanti da un nugolo di persone con idee politiche diverse che si coagularono, sino a quando fu possibile, intorno all'ambigua ma comunque carismatica figura di Gabriele D'Annunzio. Alla sua destra stavano i [[nazionalismo|nazionalisti]] e i moderati fiumani, spesso membri dell'[[esercito]] italiano, che portavano avanti le solite istanze [[gerarchia|gerarchiche]] e il cui obiettivo era solo quello di annettere Fiume all'[[Italia]]. A sinistra vi era invece un manipolo di ribelli, artisti e [[Futurismo di sinistra|futuristi]], che si schierava contro i moderati (da loro chiamati "passatisti") e che a partire da Fiume intendeva costruire non solo una nuova [[Italia]], ma creare una sorta di “controsocietà” sperimentale.
Tutta l'Impresa di Fiume fu portata avanti da un nugolo di persone con idee politiche diverse che si coagularono, sino a quando fu possibile, intorno all'ambigua ma comunque carismatica figura di Gabriele D'Annunzio. Alla sua destra stavano i [[nazionalismo|nazionalisti]] e i moderati fiumani, spesso membri dell'[[esercito]] italiano, che portavano avanti le solite istanze [[gerarchia|gerarchiche]] e il cui obiettivo era solo quello di annettere Fiume all'[[Italia]]. A sinistra vi era invece un manipolo di ribelli, artisti e [[Futurismo di sinistra|futuristi]], che si schierava contro i moderati (da loro chiamati "passatisti") e che a partire da Fiume intendeva costruire non solo una nuova [[Italia]], ma creare una sorta di “controsocietà” sperimentale.
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