Aspetti libertari dell'impresa di Fiume: differenze tra le versioni

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*[[Mario Carli]], scrive: «Prendendo la Russia come modello tipico di rivoluzione sociale, si vede anzitutto che il bolscevismo è stato un movimento, non tanto grettamente espropriatore, quanto rinnovatore, perché ha voluto ricostituire in base a ideali vasti e profondi l'edificio sociale, assurdamente sbilenco sotto il decrepito regime zarista. Inoltre il bolscevismo russo, animato da un potente soffio di misticismo, non si è mosso con quei criteri di pacifismo codardo, che fanno dei cortei proletari italiani altrettante processioni d'innocenti agnellini [...]. Il popolo russo ha saputo anche difendere la sua rivoluzione, e gli eserciti di [[Lenin]] si sono battuti, spesso, vittoriosamente, contro i bianchi paladini della reazione. Assodato poi che i socialisti italiani non credono nella rivoluzione, non la vogliono e non fanno nulla per provocarla, possiamo stabilire in modo definitivo che noi legionari non avremo mai alcun contatto, e neppure alcun cenno d'approccio, con quella ottusa cocciuta prettissima e cretinissima Chiesa che è il Partito Ufficiale Socialista italiano...»  (Mario Carli, Con D'Annunzio a Fiume, Milano, Facchi Editore, 1920; pag. 106-107).<ref> [http://digilander.libero.it/fiammecremisi/dopoguerra1/fiume.htm da fiammecremisi]</ref>
*[[Mario Carli]], scrive: «Prendendo la Russia come modello tipico di rivoluzione sociale, si vede anzitutto che il bolscevismo è stato un movimento, non tanto grettamente espropriatore, quanto rinnovatore, perché ha voluto ricostituire in base a ideali vasti e profondi l'edificio sociale, assurdamente sbilenco sotto il decrepito regime zarista. Inoltre il bolscevismo russo, animato da un potente soffio di misticismo, non si è mosso con quei criteri di pacifismo codardo, che fanno dei cortei proletari italiani altrettante processioni d'innocenti agnellini [...]. Il popolo russo ha saputo anche difendere la sua rivoluzione, e gli eserciti di [[Lenin]] si sono battuti, spesso, vittoriosamente, contro i bianchi paladini della reazione. Assodato poi che i socialisti italiani non credono nella rivoluzione, non la vogliono e non fanno nulla per provocarla, possiamo stabilire in modo definitivo che noi legionari non avremo mai alcun contatto, e neppure alcun cenno d'approccio, con quella ottusa cocciuta prettissima e cretinissima Chiesa che è il Partito Ufficiale Socialista italiano...»  (Mario Carli, Con D'Annunzio a Fiume, Milano, Facchi Editore, 1920; pag. 106-107).<ref> [http://digilander.libero.it/fiammecremisi/dopoguerra1/fiume.htm da fiammecremisi]</ref>
*[[Giuseppe Di Vittorio]], organizzatore della difesa della sede della Camera del Lavoro di Bari dagli attacchi squadristi di Caradonna, che furono duramente sconfitti. Gli ex legionari fiumani gli chiesero una sola condizione, ovvero che il suo movimento non assumesse caratteristiche espressamente antinazionali, condizione che il futuro [[sindacalismo|capo sindacalista]] al tempo anarchico, accettò. Al tempo dell'Alleanza del Lavoro (costituitasi con tutte le forze politiche e sindacali di sinistra per fronteggiare la violenza fascista) aveva come Leader Di Vittorio che aveva organizzato a Bari un forte movimento di [[Arditi del Popolo]].
*[[Giuseppe Di Vittorio]], organizzatore della difesa della sede della Camera del Lavoro di Bari dagli attacchi squadristi di Caradonna, che furono duramente sconfitti. Gli ex legionari fiumani gli chiesero una sola condizione, ovvero che il suo movimento non assumesse caratteristiche espressamente antinazionali, condizione che il futuro [[sindacalismo|capo sindacalista]] al tempo anarchico, accettò. Al tempo dell'Alleanza del Lavoro (costituitasi con tutte le forze politiche e sindacali di sinistra per fronteggiare la violenza fascista) aveva come Leader Di Vittorio che aveva organizzato a Bari un forte movimento di [[Arditi del Popolo]].
*[[Renato Cigarini]], avvocato, partigiano italiano, ardito, ex legionario fiumano, [[antifascismo|antifascista]] e [[comunismo|comunista]]. È stato amico di [[Antonio Gramsci]] e prese la tessera del PCdI nel [[1923]], periodo di pieno avvento e stabilizzazione del fascismo. Nel secondo dopoguerra fu anche il primo dei tesorieri del PCI <ref>«Da giovane, con la benedizione di Antonio Gramsci, Cigarini aveva partecipato alla marcia su Fiume al seguito di Gabriele D'Annunzio, la stella rossa appuntata sul bavero della divisa da ardito. Tessera comunista dal 1923, galera, confino, Resistenza...» [http://www.dsmilano.it/html/Pressroom/2005/08/rep5_0813_antenati-di-consorte.htm da La Repubblica del 13 agosto 2005]</ref>
*[[Renato Cigarini]], avvocato, partigiano italiano, ardito, ex legionario fiumano, [[antifascismo|antifascista]] e [[comunismo|comunista]]. È stato amico di [[Antonio Gramsci]] e prese la tessera del PCdI nel [[1923]], periodo di pieno avvento e stabilizzazione del fascismo. Nel secondo dopoguerra fu anche il primo dei tesorieri del PCI <ref>«Da giovane, con la benedizione di Antonio Gramsci, Cigarini aveva partecipato alla marcia su Fiume al seguito di Gabriele D'Annunzio, la stella rossa appuntata sul bavero della divisa da ardito. Tessera comunista dal 1923, galera, confino, Resistenza...» [https://web.archive.org/web/20071014155726/http://www.dsmilano.it/html/Pressroom/2005/08/rep5_0813_antenati-di-consorte.htm da La Repubblica del 13 agosto 2005]</ref>
*[[Argo Secondari]], futuro fondatore degli [[Arditi del Popolo]], ardito assaltatore fiamma nera (proveniente dalla fanteria) pluridecorato di tendenza anarchica. Ad un emissario di [[Antonio Gramsci]], che lo intervista per «Ordine Nuovo», giornale del Partito Comunista d'Italia, esprimerà  la sua mascherata perplessità  in quanto il ''Comandante'', ovvero D'annunzio, non ha ancora dato ordini per un attacco complessivo e risoluto contro gli squadristi [[Fascismo|fascisti]].
*[[Argo Secondari]], futuro fondatore degli [[Arditi del Popolo]], ardito assaltatore fiamma nera (proveniente dalla fanteria) pluridecorato di tendenza anarchica. Ad un emissario di [[Antonio Gramsci]], che lo intervista per «Ordine Nuovo», giornale del Partito Comunista d'Italia, esprimerà  la sua mascherata perplessità  in quanto il ''Comandante'', ovvero D'annunzio, non ha ancora dato ordini per un attacco complessivo e risoluto contro gli squadristi [[Fascismo|fascisti]].


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