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Nel [[1926]] il Provveditore agli studi della Venezia Giulia e di Zara con specifico riferimento ai sacerdoti invia "ordinanza" ai prefetti in cui compare:
Nel [[1926]] il Provveditore agli studi della Venezia Giulia e di Zara con specifico riferimento ai sacerdoti invia "ordinanza" ai prefetti in cui compare:


: «Traendo profitto della circostanza  che hanno l'incarico d'impartire l'insegnamento della religione nelle classi elementari del luogo, aprono scuole clandestine per l'insegnamento della lingua slovena, con l'evidente proposito di eludere le disposizioni del Governo Nazionale sulla riforma linguistica» <ref>[http://www.unionesegrate.it/ante1.html La persecuzione antislava nella regione Giulia fino all'aggressione dell'[[Italia]] alla [[Jugoslavia]]] </ref>".
: «Traendo profitto della circostanza  che hanno l'incarico d'impartire l'insegnamento della religione nelle classi elementari del luogo, aprono scuole clandestine per l'insegnamento della lingua slovena, con l'evidente proposito di eludere le disposizioni del Governo Nazionale sulla riforma linguistica» <ref>[http://www.unionesegrate.it/ante1.html La persecuzione antislava nella regione Giulia fino all'aggressione dell'[[Italia]] alla [[Jugoslavia]]] </ref>".
Lo stesso anno, con la legge [[29 novembre]] [[1926]] n. 2008 (Provvedimenti per la difesa dello Stato) è ripristinata la pena di morte per attentati contro la persona del Re e del Capo del [[Fascismo|fascismo]] e viene formalizzato il Tribunale Speciale per la Difesa dello [[Stato]] con sede giudicante a Roma. Il "Tribunale speciale" non attribuisce il compito di giudicare ai magistrati bensì sono gli ufficiali della milizia fascista e i membri della polizia politica a poterlo fare. Il tribunale resterà  attivo fino al [[23 luglio]] [[1943]], data dell'ultima sentenza emessa, due giorni prima della caduta di Mussolini.  
Lo stesso anno, con la legge [[29 novembre]] [[1926]] n. 2008 (Provvedimenti per la difesa dello Stato) è ripristinata la pena di morte per attentati contro la persona del Re e del Capo del [[Fascismo|fascismo]] e viene formalizzato il Tribunale Speciale per la Difesa dello [[Stato]] con sede giudicante a Roma. Il "Tribunale speciale" non attribuisce il compito di giudicare ai magistrati bensì sono gli ufficiali della milizia fascista e i membri della polizia politica a poterlo fare. Il tribunale resterà  attivo fino al [[23 luglio]] [[1943]], data dell'ultima sentenza emessa, due giorni prima della caduta di Mussolini.  
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