Asilo Occupato: differenze tra le versioni

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La mattina del [[1° febbraio]] [[1995]] gli occupanti salgono sul tetto dell'edifcio, ex IPAB, in via Alessandria 12, abbandonato da anni. Dopo circa due ore - e già gli abitanti delle altre case occupate torinesi ([[Barocchio]], [[El Paso]], [[Prinz Eugen]], [[Delta House]], [[Kinoz]]) esprimono solidarietà - interviene la polizia che mette sotto assedio gli occupanti barricati sul tetto ed allontana i solidali. Ma è già pronta l'offensiva: un altro edificio abbandonato in corso Regina (che in seguito diventerà l'[[Albero Occupato]]) viene preso d'assalto. Ora la polizia deve affrontare due occupazioni. La questura schiera gli uomini ad assediare anche gli occupanti del secondo edificio. Quando però altri occupanti spuntano anche su un terzo edificio (che in seguito diventerà l'[[Askatasuna]]) la polizia si blocca ed invoca l'intervento di un paio di assessori che strappano agli occupanti un incontro per il giorno successivo, a patto di sgomberare gli edifici entro la notte. Gli occupanti scendono dall'ultimo tetto ma ci risaliranno l'indomani, in via Alessandria 12, in concomitanza con l'incontro in comune da cui non uscirà nulla, ma nel frattempo gli occupanti torinesi ribadiranno, ancora una volta in città, quelli che sono i presupposti che, dalla prima occupazione dei punx anarchici in città al cinema Diana nel 1984, animano l'azione: "''Il proprietario (pubblico o privato) lascia abbandonato uno spazio per specularci. Uno spazio abbandonato ed inutilizzato è uno spreco. Occupare uno spazio abbandonato significa restituirlo a tutti. Apriamo in città un nuovo luogo di sperimentazione di pratiche diverse di vita all'interno della città a cui chiunque può partecipare e di cui condividere il progetto di autogestione. Niente soldi o finanziamenti di alcun genere perchè sappiamo arrangiarci da soli, e non desideriamo capestri istituzionali. Rifiuto della delega''".
La mattina del [[1° febbraio]] [[1995]] gli occupanti salgono sul tetto dell'edifcio, ex IPAB, in via Alessandria 12, abbandonato da anni. Dopo circa due ore - e già gli abitanti delle altre case occupate torinesi ([[Barocchio]], [[El Paso]], [[Prinz Eugen]], [[Delta House]], [[Kinoz]]) esprimono solidarietà - interviene la polizia che mette sotto assedio gli occupanti barricati sul tetto ed allontana i solidali. Ma è già pronta l'offensiva: un altro edificio abbandonato in corso Regina (che in seguito diventerà l'[[Albero Occupato]]) viene preso d'assalto. Ora la polizia deve affrontare due occupazioni. La questura schiera gli uomini ad assediare anche gli occupanti del secondo edificio. Quando però altri occupanti spuntano anche su un terzo edificio (che in seguito diventerà l'[[Askatasuna]]) la polizia si blocca ed invoca l'intervento di un paio di assessori che strappano agli occupanti un incontro per il giorno successivo, a patto di sgomberare gli edifici entro la notte. Gli occupanti scendono dall'ultimo tetto ma ci risaliranno l'indomani, in via Alessandria 12, in concomitanza con l'incontro in comune da cui non uscirà nulla, ma nel frattempo gli occupanti torinesi ribadiranno, ancora una volta in città, quelli che sono i presupposti che, dalla prima occupazione dei punx anarchici in città al cinema Diana nel 1984, animano l'azione: "''Il proprietario (pubblico o privato) lascia abbandonato uno spazio per specularci. Uno spazio abbandonato ed inutilizzato è uno spreco. Occupare uno spazio abbandonato significa restituirlo a tutti. Apriamo in città un nuovo luogo di sperimentazione di pratiche diverse di vita all'interno della città a cui chiunque può partecipare e di cui condividere il progetto di autogestione. Niente soldi o finanziamenti di alcun genere perchè sappiamo arrangiarci da soli, e non desideriamo capestri istituzionali. Rifiuto della delega''".
Dal [[2 febbraio]] [[1995]], e per ben tre mesi, gli occupanti passeranno le notti barricati nel sottotetto con due sempre svegli appollaiati sulle tegole. Le porte blindate le finestre barricate.
Dal [[2 febbraio]] [[1995]], e per ben tre mesi, gli occupanti passeranno le notti barricati nel sottotetto con due sempre svegli appollaiati sulle tegole. Le porte blindate le finestre barricate.
[[File:Asilo2.jpg|left|Scritta apparsa dopo lo sgombero e l'arresto di 6 compagni dell'[[Asilo Occupato]].|thumb]]
[[File:Asilo2.jpg|left|Scritta apparsa dopo lo sgombero e l'arresto di 6 compagni dell'[[Asilo Occupato]].|thumb|450px]]
==Lo sgombero del 1998==
==Lo sgombero del 1998==
Il [[5 marzo]] [[1998]], il giorno dell'arresto di [[Maria Soledad Rosas|Sole]], [[Silvano Pelissero|Silvano]] e [[Edoardo Massari|Baleno]], l'asilo viene sgomberato. Sarà rioccupato il giorno successivo, mentre in centro la polizia carica a freddo un presidio di protesta contro gli arresti organizzato sotto il Comune. Dopo la dispersione la gente radunata sotto l'asilo assediato (ancora una volta) toccando fino a trecento persone farà mollare la presa alla polizia.
Il [[5 marzo]] [[1998]], il giorno dell'arresto di [[Maria Soledad Rosas|Sole]], [[Silvano Pelissero|Silvano]] e [[Edoardo Massari|Baleno]], l'asilo viene sgomberato. Sarà rioccupato il giorno successivo, mentre in centro la polizia carica a freddo un presidio di protesta contro gli arresti organizzato sotto il Comune. Dopo la dispersione la gente radunata sotto l'asilo assediato (ancora una volta) toccando fino a trecento persone farà mollare la presa alla polizia.
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