Armando Borghi: differenze tra le versioni

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Dopo la fine della Prima guerra mondiale Borghi diviene uno delle figure di spicco della sinistra rivoluzionaria. Durante il Biennio rosso l'[[USI]], che nel [[1913]] aveva circa 100mila aderenti, conta più di 300mila iscritti. Nel dicembre [[1918]] Armando Borghi si oppone alla confluenza dell'[[USI]] nella CGL, proponendo la nascita di un nuovo organismo eletto dalla base, ma la CGL rifiuta la proposta.  
Dopo la fine della Prima guerra mondiale Borghi diviene uno delle figure di spicco della sinistra rivoluzionaria. Durante il Biennio rosso l'[[USI]], che nel [[1913]] aveva circa 100mila aderenti, conta più di 300mila iscritti. Nel dicembre [[1918]] Armando Borghi si oppone alla confluenza dell'[[USI]] nella CGL, proponendo la nascita di un nuovo organismo eletto dalla base, ma la CGL rifiuta la proposta.  


Nell'aprile [[1919]], dopo le ennesime [[Fascismo|violenze fasciste]] propone l'unità [[antifascismo|antifascista]] attraverso un comitato di rappresentanti dell'[[USI]], CGL, PSI, [[Unione Anarchica Italiana]] e SFI. Arrestato precauzionalmente prima dello "[[sciopero]]" del [[21 luglio]] [[1919]], partecipa allo sviluppo dei [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|Consigli di Fabbrica]], collabora alla fondazione di «[[Umanità Nova]]» e partecipa al Congresso di Bologna della [[Unione Anarchica Italiana]] ([[1 luglio|1]]-[[4 luglio]] [[1920]]), appoggiando [[Maurizio Garino]], relatore sui Consigli di Fabbrica, contro la diffidenza di molti compagni. Non si mostra contrario all'adesione alla [[III Internazionale]], speranzoso di fermare la deriva autoritaria della [[La Rivoluzione Russa|Rivoluzione Russa]], anche se in molti sospettano che possa avere avuto delle "tentazioni" bolsceviche.
Nell'aprile [[1919]], dopo le ennesime [[Fascismo|violenze fasciste]] propone l'unità [[antifascismo|antifascista]] attraverso un comitato di rappresentanti dell'[[USI]], CGL, PSI, [[Unione Anarchica Italiana]] e SFI. Arrestato precauzionalmente prima dello "[[sciopero]]" del [[21 luglio]] [[1919]], partecipa allo sviluppo dei [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|Consigli di Fabbrica]], collabora alla fondazione di «[[Umanità Nova]]» e partecipa al Congresso di Bologna della [[Unione Anarchica Italiana]] ([[1 luglio|1]]-[[4 luglio]] [[1920]]), appoggiando [[Maurizio Garino]], relatore sui Consigli di Fabbrica, contro la diffidenza di molti compagni. Non si mostra contrario all'adesione alla [[III Internazionale]], speranzoso di fermare la deriva autoritaria della [[La Rivoluzione russa|Rivoluzione russa]], anche se in molti sospettano che possa avere avuto delle "tentazioni" bolsceviche.


Nell'estate [[1920]] giunge in [[Russia]] per partecipare al Congresso di costituzione dell'[[Internazionale dei Sindacati Rossi]] (ISR), dove incontra Zinoviev, [[Lenin]], [[Victor Serge]] e [[Kropotkin]]. Deluso rientra in [[Italia]], dove è in atto l'[[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazione delle fabbriche]]. Il [[13 ottobre]] viene arrestato, poi la stessa sorte tocca a [[Malatesta]] e altri 20 militanti anarchici ([[Corrado Quaglino]], [[Nella Giacomelli]] ecc.) con l'accusa di «cospirazione contro lo [[Stato]]» ed «associazione a delinquere». Si sviluppano agitazioni in tutta [[Italia]] in loro favore e nel marzo [[1921]] scoppia una bomba anarchica al [[Teatro Diana]] di Milano che sia Borghi che [[Malatesta]] condanneranno duramente.
Nell'estate [[1920]] giunge in [[Russia]] per partecipare al Congresso di costituzione dell'[[Internazionale dei Sindacati Rossi]] (ISR), dove incontra Zinoviev, [[Lenin]], [[Victor Serge]] e [[Kropotkin]]. Deluso rientra in [[Italia]], dove è in atto l'[[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazione delle fabbriche]]. Il [[13 ottobre]] viene arrestato, poi la stessa sorte tocca a [[Malatesta]] e altri 20 militanti anarchici ([[Corrado Quaglino]], [[Nella Giacomelli]] ecc.) con l'accusa di «cospirazione contro lo [[Stato]]» ed «associazione a delinquere». Si sviluppano agitazioni in tutta [[Italia]] in loro favore e nel marzo [[1921]] scoppia una bomba anarchica al [[Teatro Diana]] di Milano che sia Borghi che [[Malatesta]] condanneranno duramente.
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Il [[26 luglio]] inizia il processo a loro carico, grazie a [[Francesco Saverio Merlino]], loro avvocato, vengono assolti. Uscito dal carcere oramai il [[Fascismo|fascismo]] imperversa e scopre anche che una delegazione dell'[[USI]], nel luglio [[1921]], aveva firmato a Mosca un documento di unità coi comunisti e di adesione all'ISR (sola condizione, che resti indipendente dall'Internazionale Comunista). Borghi sconfessa subito l'operato della delegazione, annulla l'adesione all'ISR e poi si dimette anche dalla segreteria dell'USI. Nel IV Congresso dell'[[USI]] (Roma, [[10 marzo|10]]-[[12 marzo]] [[1922]]) la corrente favorevole all'ISR (Nicola Vecchi e Giuseppe Di Vittorio) è sconfitta dalla maggioranza (Borghi, Giovannetti e [[Carlo Nencini]]) che si oppone alla politica [[marxismo|marxista]]. L'[[USI]] si divide quindi in due.
Il [[26 luglio]] inizia il processo a loro carico, grazie a [[Francesco Saverio Merlino]], loro avvocato, vengono assolti. Uscito dal carcere oramai il [[Fascismo|fascismo]] imperversa e scopre anche che una delegazione dell'[[USI]], nel luglio [[1921]], aveva firmato a Mosca un documento di unità coi comunisti e di adesione all'ISR (sola condizione, che resti indipendente dall'Internazionale Comunista). Borghi sconfessa subito l'operato della delegazione, annulla l'adesione all'ISR e poi si dimette anche dalla segreteria dell'USI. Nel IV Congresso dell'[[USI]] (Roma, [[10 marzo|10]]-[[12 marzo]] [[1922]]) la corrente favorevole all'ISR (Nicola Vecchi e Giuseppe Di Vittorio) è sconfitta dalla maggioranza (Borghi, Giovannetti e [[Carlo Nencini]]) che si oppone alla politica [[marxismo|marxista]]. L'[[USI]] si divide quindi in due.


In ''Anarchismo e sindacalismo'' Borghi condanna senza mezzi termini l'autoritarismo, lo statalismo, il bolscevismo e ribadisce l'indipendenza del [[sindacalismo|sindacato]] da ogni movimento politico, compresa la [[Unione Anarchica Italiana]]. Dopo la marcia su Roma, Borghi lascia l'[[Italia]] per Berlino, dove partecipa al Congresso dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] ([[25 dicembre]] [[1922]] – [[2 gennaio]] [[1923]]) che darà vita all'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|Internazionale anarco-sindacalista]]. Come suo rappresentante è inviato in diversi paesi, dove partecipa a discussioni e comizi. Trasferitosi brevemente in [[Francia]], pubblica ''L'Italia tra due Crispi. Cause e conseguenze di una rivoluzione mancata (1924)'', in cui ricostruisce i fatti del biennio rosso. Si impegna, in pieno [[Fascismo|fascismo]], per la riorganizzazione degli anarchici e contro le provocazioni di personaggi come Ricciotti Garibaldi jr. <ref name="riciotti">Ricciotti Garibaldi jr, nipote di Giuseppe Garibaldi, considerato una figura prestigiosa dell'[[antifascismo]] in esilio in [[Francia]], viene smascherato come un agente provocatore al servizio della [[polizia]] segreta di Mussolini. Egli stava organizzando, protetto dalla [[polizia]] segreta francese, una legione di rifugiati [[antifascisti]] con lo scopo dichiarato di rientrare in Italia per rovesciare il regime [[fascista]]. L'episodio è narrato da Armando Borghi in ''Mezzo secolo di anarchia''. Si veda anche il [http://www.comidad.org/public/comidad108.pdf bollettino] di collegamento nazionale ''COMIDAD''.</ref>
In ''Anarchismo e sindacalismo'' Borghi condanna senza mezzi termini l'autoritarismo, lo statalismo, il bolscevismo e ribadisce l'indipendenza del [[sindacalismo|sindacato]] da ogni movimento politico, compresa la [[Unione Anarchica Italiana]]. Dopo la marcia su Roma, Borghi lascia l'[[Italia]] per Berlino, dove partecipa al Congresso dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] ([[25 dicembre]] [[1922]] – [[2 gennaio]] [[1923]]) che darà vita all'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|Internazionale anarco-sindacalista]]. Come suo rappresentante è inviato in diversi paesi, dove partecipa a discussioni e comizi. Trasferitosi brevemente in [[Francia]], pubblica ''L'Italia tra due Crispi. Cause e conseguenze di una rivoluzione mancata'' ([[1924]]), in cui ricostruisce i fatti del biennio rosso. Si impegna, in pieno [[Fascismo|fascismo]], per la riorganizzazione degli anarchici e contro le provocazioni di personaggi come Ricciotti Garibaldi jr. <ref name="riciotti">Ricciotti Garibaldi jr, nipote di Giuseppe Garibaldi, considerato una figura prestigiosa dell'[[antifascismo]] in esilio in [[Francia]], viene smascherato come un agente provocatore al servizio della [[polizia]] segreta di Mussolini. Egli stava organizzando, protetto dalla [[polizia]] segreta francese, una legione di rifugiati [[antifascisti]] con lo scopo dichiarato di rientrare in Italia per rovesciare il regime [[fascista]]. L'episodio è narrato da Armando Borghi in ''Mezzo secolo di anarchia''. Si veda anche il [http://www.comidad.org/public/comidad108.pdf bollettino] di collegamento nazionale ''COMIDAD''.</ref>
<ref name="la risveglia">I "garibaldini" sono collegati al colonnello catalano Macià, che prepara una spedizione in Spagna per rovesciare il "Mussolini spagnolo" Miguel Primo de Rivera. Ma fra i congiurati non mancano spie e provocatori, il più noto dei quali è un degenere nipote dell'eroe dei due mondi, Ricciotti Garibaldi, da tempo al soldo della [[polizia]] [[fascista]]. Così la spedizione di Macià sfuma fra polemiche furibonde e il movimento anarchico esce dalla vicenda profondamente lacerato. Si veda anche [https://web.archive.org/web/20030926062008/http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/nozzoli.html ''La Risveglia''].</ref>
<ref name="la risveglia">I "garibaldini" sono collegati al colonnello catalano Macià, che prepara una spedizione in Spagna per rovesciare il "Mussolini spagnolo" Miguel Primo de Rivera. Ma fra i congiurati non mancano spie e provocatori, il più noto dei quali è un degenere nipote dell'eroe dei due mondi, Ricciotti Garibaldi, da tempo al soldo della [[polizia]] [[fascista]]. Così la spedizione di Macià sfuma fra polemiche furibonde e il movimento anarchico esce dalla vicenda profondamente lacerato. Si veda anche [https://web.archive.org/web/20030926062008/http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/nozzoli.html ''La Risveglia''].</ref>


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Nel [[1933]] muore [[Virgilia D'Andrea]], sua compagna di vita e di ideali politici. Successivamente si lega all'anarchica [[Catina Ciullo]]. Segue con partecipazione agli eventi della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], dove invece si reca il figlio.
Nel [[1933]] muore [[Virgilia D'Andrea]], sua compagna di vita e di ideali politici. Successivamente si lega all'anarchica [[Catina Ciullo]]. Segue con partecipazione agli eventi della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], dove invece si reca il figlio.


Il [[30 novembre]] [[1940]] viene arrestato e incarcerato. È liberato dopo 4 mesi grazie ad Arturo e [[Walter Toscanini]] e di [[Gaetano Salvemini]]. Nel luglio [[1944]] prova a rientrare in [[Italia]], ma le [[autorità]] americane gli negano l'espatrio, che avverrà solo nel [[1945]].
Il [[30 novembre]] [[1940]] viene arrestato e incarcerato. È liberato dopo 4 mesi grazie all'aiuto di [[Arturo Toscanini|Arturo]] e [[Walter Toscanini]] e di [[Gaetano Salvemini]]. Nel luglio [[1944]] prova a rientrare in [[Italia]], ma le [[autorità]] americane gli negano l'espatrio, che avverrà solo nel [[1945]].


=== Il secondo dopoguerra ===
=== Il secondo dopoguerra ===
In [[Italia]] trova una situazione difficile, tutto il movimento anarchico è da ricostruire. Dopo la morte di [[Malatesta]], [[Luigi Fabbri]] e [[Camillo Berneri]], Borghi è considerato l'ultimo dei grandi anarchici italiani. Diffonde le sue idee [[antiorganizzatrici]] e contro la ricostruzione dell'[[USI]], partecipando ovunque a dibattiti e comizi, redige opuscoli e pubblica ''Conferma anarchica (Due anni in Italia)'' ([[1949]]), un resoconto completo dell'atmosfera che si respirava in quegli anni.
In [[Italia]] trova una situazione difficile, tutto il movimento anarchico è da ricostruire. Dopo la morte di [[Malatesta]], [[Luigi Fabbri]] e [[Camillo Berneri]], Borghi è considerato l'ultimo dei grandi anarchici italiani. Diffonde le sue idee [[antiorganizzatrici]] e contro la ricostruzione dell'[[USI]], partecipando ovunque a dibattiti e comizi, redige opuscoli e pubblica ''Conferma anarchica (Due anni in Italia)'' ([[1949]]), un resoconto completo dell'atmosfera che si respirava in quegli anni.


Nel [[1948]] Borghi ritorna negli [[Stati Uniti]], dove resta fino al [[1953]]. Rientra in [[Italia]], partecipa al V Congresso della FAI (Civitavecchia, [[19 marzo|19]]-[[22 marzo]] [[1953]]) dove viene nominato direttore di «[[Umanità Nova]]». Nel [[1954]] esce il suo libro più noto, ''Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)'', con prefazione di [[Gaetano Salvemini]]. Collabora a «Il Mondo» e «Il Ponte», appoggia gli insorti della rivoluzione ungherese del [[1956]] e si schiera contro i controrivoluzionari americani della “Baia dei Porci” (''Giù le mani da Cuba'', «[[Umanità Nova]]», [[28 ottobre]] [[1962]]). Al Congresso della [[FAI]] di Senigallia ([[7 dicembre|7]]-[[9 dicembre]] [[1962]]) denuncia l'involuzione autoritaria castrista, schierandosi però contro gli USA e contro i presunti [[Personalità anarchiche|anarchici]] esuli cubani (considerati provocatori al soldo degli americani). Al Congresso di Carrara ([[31 ottobre]]-[[4 novembre]] [[1965]]) prevale la corrente [[organizzatrice]], in antitesi alle posizioni della corrente borghiana, allora Armando Borghi decide di lasciare la direzione di «[[Umanità Nova]]», appoggiando la nascita dei [[Gruppi di Iniziativa Anarchica|GIA]] (sostenuta, tra gli altri, anche da [[Pio Turroni]] e [[Aurelio Chessa]]).  
Nel [[1948]] Borghi ritorna negli [[Stati Uniti]], dove resta fino al [[1953]]. Rientra in [[Italia]], partecipa al V Congresso della FAI (Civitavecchia, [[19 marzo|19]]-[[22 marzo]] [[1953]]) dove viene nominato direttore di «[[Umanità Nova]]». Nel [[1954]] esce il suo libro più noto, ''Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)'', con prefazione di [[Gaetano Salvemini]]. Collabora a «Il Mondo» e «Il Ponte», appoggia gli insorti della rivoluzione ungherese del [[1956]] e si schiera contro i controrivoluzionari americani della “Baia dei Porci” (''Giù le mani da Cuba'', «[[Umanità Nova]]», [[28 ottobre]] [[1962]]). Al Congresso della [[FAI]] di Senigallia ([[7 dicembre|7]]-[[9 dicembre]] [[1962]]) denuncia l'involuzione autoritaria castrista, schierandosi però contro gli [[USA]] e contro i presunti [[Personalità anarchiche|anarchici]] esuli cubani (considerati provocatori al soldo degli americani). Al Congresso di Carrara ([[31 ottobre]]-[[4 novembre]] [[1965]]) prevale la corrente [[organizzatrice]], in antitesi alle posizioni della corrente borghiana, allora Armando Borghi decide di lasciare la direzione di «[[Umanità Nova]]», appoggiando la nascita dei [[Gruppi di Iniziativa Anarchica|GIA]] (sostenuta, tra gli altri, anche da [[Pio Turroni]] e [[Aurelio Chessa]]).  


Armando Borghi muore a Roma, dopo una lunga malattia, il [[21 aprile]] [[1968]]. È stato sepolto nel suo paese natale, Castel Bolognese.
Armando Borghi muore a Roma, dopo una lunga malattia, il [[21 aprile]] [[1968]]. È stato sepolto nel suo paese natale, Castel Bolognese.
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*''Due bozzetti contro il fascismo. 1) Dante processato all'inferno. 2) Italiani che ascoltano la radio dell'America'', Newark, New Jersey, 1942
*''Due bozzetti contro il fascismo. 1) Dante processato all'inferno. 2) Italiani che ascoltano la radio dell'America'', Newark, New Jersey, 1942
*''Colloqui con Kropotkine su l'anarchia'', Forlì, 1946  
*''Colloqui con Kropotkine su l'anarchia'', Forlì, 1946  
*''Conferma anarchica (due anni in Italia)'', Forlì, 1949  
*''Conferma anarchica (Due anni in Italia)'', Forlì, 1949  
*''Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)'', Napoli, 1954  
*''Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)'', Napoli, 1954  
*''Vivere da anarchici'', Bologna, 1966 (a cura di V. Emiliani)
*''Vivere da anarchici'', Bologna, 1966 (a cura di V. Emiliani)
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