Antonio Malara: differenze tra le versioni

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'''Antonio (''Nino'') Malara''', nasce a Reggio Calabria il [[2 luglio]] [[1898]], presso una modesta famiglia di ferrovieri (Francesco e Grazia Calvari sono i suoi genitori). Attivo propagandista tra i ferrovieri negli anni del primo dopoguerra, è anche, durante il [[Biennio rosso]], uno degli organizzatori in Calabria dello [[sciopero]] dei ferrovieri dello '''SFI''' (Sindacato dei Ferrovieri Italiani) portato avanti dal [[21 gennaio|21]] al [[29 gennaio]] [[1920]] e dei [[sabotaggio|sabotaggi]] ai treni carichi di armi dirette alle armate russe bianche che combattevano contro i bolscevichi <ref name="ponte">[http://isole.ecn.org/ponte/classici/castrucci.php Documento Circolo Ponte della Ghisolfa]</ref>. All'avvento del [[Fascismo|fascismo]] sarà schedato come [[anarco-comunismo|comunista anarchico]] e licenziato per la partecipazione agli [[sciopero|scioperi]] del [[1921]]-[[1922|22]].  
'''Antonio (''Nino'') Malara''', nasce a Reggio Calabria il [[2 luglio]] [[1898]], presso una modesta famiglia di ferrovieri (Francesco e Grazia Calvari sono i suoi genitori). Attivo propagandista tra i ferrovieri negli anni del primo dopoguerra, è anche, durante il [[Biennio rosso]], uno degli organizzatori in Calabria dello [[sciopero]] dei ferrovieri dello '''SFI''' (Sindacato dei Ferrovieri Italiani) portato avanti dal [[21 gennaio|21]] al [[29 gennaio]] [[1920]] e dei [[sabotaggio|sabotaggi]] ai treni carichi di armi dirette alle armate russe bianche che combattevano contro i bolscevichi <ref name="ponte">[http://isole.ecn.org/ponte/classici/castrucci.php Documento Circolo Ponte della Ghisolfa]</ref>. All'avvento del [[Fascismo|fascismo]] sarà schedato come [[anarco-comunismo|comunista anarchico]] e licenziato per la partecipazione agli [[sciopero|scioperi]] del [[1921]]-[[1922|22]].  


Nel [[1924]], insieme all'amico [[Bruno Misefari]], fonda ''[[L'Amico del Popolo]]''. L'anno seguente “emigra” a Cosenza, dove lavora come operaio avventizio nelle ferrovie calabro-lucane. Qui, a causa degli stretti rapporti che tesse con alcuni comunisti, il [[20 settembre]] è arrestato per «complotto contro i poteri dello [[Stato]]», ma senza alcuna prova, tanto che verrà liberato con obbligo di trasferimento a Reggio Calabria. In seguito ritornerà a lavorare a Cosenza come tornitore e a tessere rapporti con gli anarchici del luogo, tra cui [[Andrea Croccia]], [[Vincenzo Turco|Vincenzo]] e [[Sandro Turco]], ecc.  
Nel [[1924]], insieme all'amico [[Bruno Misefari]], fonda ''[[L'Amico del Popolo]]''. L'anno seguente “emigra” a Cosenza, dove lavora come operaio avventizio nelle ferrovie calabro-lucane. Qui, a causa degli stretti rapporti che tesse con alcuni comunisti, il [[20 settembre]] è arrestato per «complotto contro i poteri dello [[Stato]]», ma senza alcuna prova, tanto che verrà liberato con obbligo di trasferimento a Reggio Calabria. In seguito ritornerà a lavorare a Cosenza come tornitore e a tessere rapporti con gli anarchici del luogo, tra cui [[Andrea Croccia]], [[Vincenzo Turco|Vincenzo]] e [[Sandro Turco]]ecc.  


Nel [[1926]] è condannato al confino a Favignana per 5 anni. Rimesso in [[libertà]], si contraddistingue per l'opera di proselitismo e di reclutamento di antifranchisti da inviare in [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Spagna]]. Quando nel marzo [[1939]] Mussolini giunge in visita a Cosenza, Malara è cautelativamente arrestato e poi liberato.  
Nel [[1926]] è condannato al confino a Favignana per 5 anni. Rimesso in [[libertà]], si contraddistingue per l'opera di proselitismo e di reclutamento di antifranchisti da inviare in [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Spagna]]. Quando nel marzo [[1939]] Mussolini giunge in visita a Cosenza, Malara è cautelativamente arrestato e poi liberato.  
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