Antonia Fontanillas Borras: differenze tra le versioni

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Durante la [[rivoluzione spagnola|guerra civile]] tenta di arruolarsi come miliziana durante la spedizione a Maiorca, poi lavora all'amministrazione del quotidiano ''[[Solidariedad Obrera]]'' a Barcellona. Rimasta in questa città dopo la vittoria franchista, è nel suo domicilio che saranno composti clandestinamente almeno 14 numeri di questa rivista (da gennaio a novembre [[1945]]). Ma la [[repressione]] non tarda ad abbattersi sul gruppo di militanti che pubblicano il giornale.  
Durante la [[rivoluzione spagnola|guerra civile]] tenta di arruolarsi come miliziana durante la spedizione a Maiorca, poi lavora all'amministrazione del quotidiano ''[[Solidariedad Obrera]]'' a Barcellona. Rimasta in questa città dopo la vittoria franchista, è nel suo domicilio che saranno composti clandestinamente almeno 14 numeri di questa rivista (da gennaio a novembre [[1945]]). Ma la [[repressione]] non tarda ad abbattersi sul gruppo di militanti che pubblicano il giornale.  
[[File:AbelPaz.jpg|left|thumb|160 px|[[Abel Paz]] fu per un certo periodo compagno di Antonia Fontanillas]]
[[File:AbelPaz.jpg|left|thumb|160 px|[[Abel Paz]] fu per un certo periodo compagno di Antonia Fontanillas]]
Il [[7 novembre]] [[1945]], la tipografia è smantellata e l'appartamento di Antonia viene perquisito dalla [[polizia]] politica. Arrestata insieme al compagno Lamesa, è interrogata alla prefettura di [[polizia]] ma viene liberata la sera stessa. Altri militanti più implicati non saranno rimessi in [[libertà]] moltissimi mesi dopo. Proseguirà comunque la sua attività collaborando con diversi pseudonimi «Una joven libertaria», «Alba», ecc., al giornale clandestino ''Ruta'' e incaricandosi delle relazioni tra i prigionieri e il loro avvocato.
Il [[7 novembre]] [[1945]], la tipografia è smantellata e l'appartamento di Antonia viene perquisito dalla [[polizia]] politica. Arrestata insieme al compagno Lamesa, è interrogata alla prefettura di [[polizia]] ma viene liberata la sera stessa. Altri militanti più implicati non saranno rimessi in [[libertà]] moltissimi mesi dopo. Proseguirà comunque la sua attività collaborando con diversi pseudonimi «Una joven libertaria», «Alba»ecc., al giornale clandestino ''Ruta'' e incaricandosi delle relazioni tra i prigionieri e il loro avvocato.
Nel [[1952]], diventa la compagna di Diego Camcho Escamez, detto [[Abel Paz]], liberato da poco dal carcere. Nel [[1953]], partono in esilio in [[Francia]] a Brezolles, poi a Clermont-Ferrand, dove continua a militare attivamente con la [[CNT spagnola|CNT]] all'interno del [[anarchismo spagnolo|movimento libertario spagnolo]] e del gruppo artistico locale. Nel [[1958]], si separa da [[Abel Paz|Diego Camacho]] e va a risiedere con il loro figlio a Dreux. Nel [[1960]], si lega con il compagno [[Antonio Cañete Rodríguez]], continuando a militare nell'organizzazione e partecipando al gruppo teatrale. Sarà anche la redattrice del bollettino ''Surco'' edito a Dreux, in francese, soagnolo ed esperanto.
Nel [[1952]], diventa la compagna di Diego Camcho Escamez, detto [[Abel Paz]], liberato da poco dal carcere. Nel [[1953]], partono in esilio in [[Francia]] a Brezolles, poi a Clermont-Ferrand, dove continua a militare attivamente con la [[CNT spagnola|CNT]] all'interno del [[anarchismo spagnolo|movimento libertario spagnolo]] e del gruppo artistico locale. Nel [[1958]], si separa da [[Abel Paz|Diego Camacho]] e va a risiedere con il loro figlio a Dreux. Nel [[1960]], si lega con il compagno [[Antonio Cañete Rodríguez]], continuando a militare nell'organizzazione e partecipando al gruppo teatrale. Sarà anche la redattrice del bollettino ''Surco'' edito a Dreux, in francese, soagnolo ed esperanto.


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