64 364
contributi
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "[à][\s][:]" con "à:") |
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "[à][\s][]]" con "à]") |
||
Riga 3: | Riga 3: | ||
== Biografia == | == Biografia == | ||
'''Angelo Sbardellotto''' nasce il [[1 agosto|1° agosto]] [[1907]] da una famiglia originaria di Villa di Villa, frazione di Mel (BL). È il quinto di undici fratelli di una [[famiglia]] poverissima che per sopravvivere è costretta, così come molti proletari dell'epoca, ad emigrare all'estero in cerca di fortuna. Nell'ottobre del [[1924]] Angelo, assieme al padre, emigra in [[Francia]], [[Lussemburgo]] e infine [[Belgio]] dove lavora come minatore (nella miniera di carbone di Ougrer Marihai) e operaio meccanico. La religiosissima madre sin da bambino gli impartisce un'educazione cattolica e rispettosa dell'[[autorità ]]. | '''Angelo Sbardellotto''' nasce il [[1 agosto|1° agosto]] [[1907]] da una famiglia originaria di Villa di Villa, frazione di Mel (BL). È il quinto di undici fratelli di una [[famiglia]] poverissima che per sopravvivere è costretta, così come molti proletari dell'epoca, ad emigrare all'estero in cerca di fortuna. Nell'ottobre del [[1924]] Angelo, assieme al padre, emigra in [[Francia]], [[Lussemburgo]] e infine [[Belgio]] dove lavora come minatore (nella miniera di carbone di Ougrer Marihai) e operaio meccanico. La religiosissima madre sin da bambino gli impartisce un'educazione cattolica e rispettosa dell'[[autorità]]. | ||
=== La militanza anarchica === | === La militanza anarchica === | ||
Riga 9: | Riga 9: | ||
Secondo la testimonianza del fratello, Angelo rimane profondamente turbato dalla vile uccisione avvenuta in paese, per mano [[Fascismo|fascista]], del socialista [[Edoardo Mattia]], il [[1 maggio|1° maggio]] [[1922]]. Da quel momento Angelo simpatizza per il [[socialismo]], ben presto però si avvicina all'[[anarchismo]] per mezzo della conoscenza di altri lavoratori immigrati politicizzati e grazie alle letture di libri e giornali anarchici. Nel [[1929]] entra a far parte del "comitato anarchico di Liegi", partecipando tra l'altro all'agitazione a favore di [[Sacco e Vanzetti]]. | Secondo la testimonianza del fratello, Angelo rimane profondamente turbato dalla vile uccisione avvenuta in paese, per mano [[Fascismo|fascista]], del socialista [[Edoardo Mattia]], il [[1 maggio|1° maggio]] [[1922]]. Da quel momento Angelo simpatizza per il [[socialismo]], ben presto però si avvicina all'[[anarchismo]] per mezzo della conoscenza di altri lavoratori immigrati politicizzati e grazie alle letture di libri e giornali anarchici. Nel [[1929]] entra a far parte del "comitato anarchico di Liegi", partecipando tra l'altro all'agitazione a favore di [[Sacco e Vanzetti]]. | ||
Nel [[1928]] la madre, con l'ausilio della maestra, gli scrive per ordinargli di rientrare in [[Italia]], dato che era arrivata la cartolina per la chiamata alle armi. Angelo risponde polemicamente nei confronti dell'esercito e del [[Fascismo|fascismo]], dichiarando che, in quanto anarchico, non avrebbe in alcun modo «servito la [[patria]]». La madre, Giovanna, rimane sconvolta quando la maestra le legge la risposta del figlio. Chiede consiglio al parroco del paese e, uno dei due (non è chiaro se la madre o il parroco) segnalano alle [[autorità ]] fasciste il contenuto della lettera: dichiarato renitente alla leva, viene iscritto dagli organi di polizia come ricercato nella ''Rubrica di Frontiera''; schedato (inizialmente come [[comunismo|comunista]]) e sorvegliato sin dal [[1929]] come attivista sovversivo, risultava inoltre abbonato ai giornali anarchici, di varia tendenza, quali «[[Il Risveglio]]», « [[Germinal]]», «[[Aurora]]», «[[L'Adunata dei Refrattari]]», «[[Il Monito]]» e «[[La Lotta Umana]]». | Nel [[1928]] la madre, con l'ausilio della maestra, gli scrive per ordinargli di rientrare in [[Italia]], dato che era arrivata la cartolina per la chiamata alle armi. Angelo risponde polemicamente nei confronti dell'esercito e del [[Fascismo|fascismo]], dichiarando che, in quanto anarchico, non avrebbe in alcun modo «servito la [[patria]]». La madre, Giovanna, rimane sconvolta quando la maestra le legge la risposta del figlio. Chiede consiglio al parroco del paese e, uno dei due (non è chiaro se la madre o il parroco) segnalano alle [[autorità]] fasciste il contenuto della lettera: dichiarato renitente alla leva, viene iscritto dagli organi di polizia come ricercato nella ''Rubrica di Frontiera''; schedato (inizialmente come [[comunismo|comunista]]) e sorvegliato sin dal [[1929]] come attivista sovversivo, risultava inoltre abbonato ai giornali anarchici, di varia tendenza, quali «[[Il Risveglio]]», « [[Germinal]]», «[[Aurora]]», «[[L'Adunata dei Refrattari]]», «[[Il Monito]]» e «[[La Lotta Umana]]». | ||
=== L'arresto e la condanna a morte === | === L'arresto e la condanna a morte === |