Andrea Salsedo: differenze tra le versioni

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=== L'arresto e la morte ===
=== L'arresto e la morte ===


Gli agenti dei servizi segreti seguono con attenzione tutti coloro che gravitano intorno a [[Luigi Galleani]]: Salsedo è uno di questi. Il [[25 febbraio]] [[1920]] Andrea Salsedo viene fermato con l'amico [[Roberto Elia]]. I due vengono interrogati riguardo agli opuscoli di rivendicazione degli attentati del [[2 giugno]] [[1919]] (in uno di questi era morto l'anarchico [[Carlo Valdinoci]] a causa dell'improvvisa deflagrazione dell'ordigno che doveva collocare negli uffici del Ministro Palmer) recanti il titolo «Semplici Parole» (''Plain Words'', in inglese). L'FBI era arrivato ai due anarchici tramite le soffiate dell'infiltrato Luigi Ravarini (il cosiddetto agente D-5), grazie alle quali i federali erano giunti ad individuare la tipografia di [[Beniamino Mazzotta]] e [[Ludovico Caminiti]]. I due, sottoposti ad interrogatorio, avevano fatto diversi nomi di persone invischiate negli attentati, tra cui [[Roberto Elia]] e Andrea Salsedo (oltre a [[Nicola Recchi|Recchi]], [[Aldino Felicani|Felicani]], [[Filippo Caci|Caci]], [[Giuseppe Sberna|Sberna]]..) ...
Gli agenti dei servizi segreti seguono con attenzione tutti coloro che gravitano intorno a [[Luigi Galleani]]: Salsedo è uno di questi. Il [[7 marzo]] [[1920]] Andrea Salsedo viene fermato (il [[25 febbraio]] era stato fermato il suo amico [[Roberto Elia]]). I due vengono interrogati riguardo agli opuscoli di rivendicazione degli attentati del [[2 giugno]] [[1919]] (in uno di questi era morto l'anarchico [[Carlo Valdinoci]] a causa dell'improvvisa deflagrazione dell'ordigno che doveva collocare negli uffici del Ministro Palmer) recanti il titolo «Semplici Parole» (''Plain Words'', in inglese). L'FBI era arrivato ai due anarchici tramite le soffiate dell'infiltrato Luigi Ravarini (il cosiddetto agente D-5), grazie alle quali i federali erano giunti ad individuare la tipografia di [[Beniamino Mazzotta]] e [[Ludovico Caminiti]]. I due, sottoposti ad interrogatorio, avevano fatto diversi nomi di persone invischiate negli attentati, tra cui [[Roberto Elia]] e Andrea Salsedo (oltre a [[Nicola Recchi|Recchi]], [[Aldino Felicani|Felicani]], [[Filippo Caci|Caci]], [[Giuseppe Sberna|Sberna]]..) ...


L'anarchico pantesco è trattenuto forzatamente per otto settimane consecutive negli uffici dell'[[FBI]] al quattordicesimo piano del ''Park Row Building''. Non gli viene permesso di telefonare alla famiglia, agli amici o ad un avvocato; secondo una testimonianza di Roberto Elia egli era stato vittima di violenti pestaggi e di torture fisiche e psicologiche. In ''Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti'', [[Paul Avrich]] ritiene che Salsedo e [[Roberto Elia|Elia]] abbiano ceduto alle violenze ed infine confessato. Per la precisione è Salsedo ad aver ammesso di aver stampato, su richiesta di [[Nicola Recchi]], il volantino ''Plain Words'' in settecento copie nella tipografia di [[Goffredo Canzani]]. Elia aveva confermato le parole di Salsedo.  
L'anarchico pantesco è trattenuto forzatamente per otto settimane consecutive negli uffici dell'[[FBI]] al quattordicesimo piano del ''Park Row Building''. Non gli viene permesso di telefonare alla famiglia, agli amici o ad un avvocato; secondo una testimonianza di Roberto Elia egli era stato vittima di violenti pestaggi e di torture fisiche e psicologiche. In ''Ribelli in paradiso. Sacco, Vanzetti e il movimento anarchico negli Stati Uniti'', [[Paul Avrich]] ritiene che Salsedo e [[Roberto Elia|Elia]] abbiano ceduto alle violenze ed infine confessato. Per la precisione è Salsedo ad aver ammesso di aver stampato, su richiesta di [[Nicola Recchi]], il volantino ''Plain Words'' in settecento copie nella tipografia di [[Goffredo Canzani]]. Elia aveva confermato le parole di Salsedo.  
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