André Breton: differenze tra le versioni

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: «Non dimenticherò mai l'esaltazione e l'orgoglio che provai, la prima volta che da ragazzo mi portarono in un cimitero – in mezzo a tanti monumenti deprimenti e ridicoli – e vidi una semplice lastra di granito incisa a caratteri rossi con quelle superbe parole: '''NÉ DIO NÉ PADRONE'''. La poesia e l'arte avranno sempre una predilezione particolare per tutto ciò che riesce a trasfigurare l'uomo come in quella intimazione senza speranza ma irriducibile che, ogni tanto, egli trova la forza di rivolgere alla vita». <ref name="bre">[http://archive.is/9hG4f Surrealismo, tantrismo, alchimia, anarchismo. Quattro vie convergenti], di [[Arturo Schwarz]]</ref>
: «Non dimenticherò mai l'esaltazione e l'orgoglio che provai, la prima volta che da ragazzo mi portarono in un cimitero – in mezzo a tanti monumenti deprimenti e ridicoli – e vidi una semplice lastra di granito incisa a caratteri rossi con quelle superbe parole: '''NÉ DIO NÉ PADRONE'''. La poesia e l'arte avranno sempre una predilezione particolare per tutto ciò che riesce a trasfigurare l'uomo come in quella intimazione senza speranza ma irriducibile che, ogni tanto, egli trova la forza di rivolgere alla vita». <ref name="bre">[http://archive.is/9hG4f Surrealismo, tantrismo, alchimia, anarchismo. Quattro vie convergenti], di [[Arturo Schwarz]]</ref>


:«Ritroverò sempre per la bandiera rossa, spoglia di sigle e di emblemi, lo sguardo che ho avuto a diciassette anni, quando, nel corso di una manifestazione popolare, alla vigilia dell'altra guerra, l'ho vista dispiegarsi a migliaia nel cielo basso di Pré Saint-Gervais. E tuttavia – sento che, razionalmente non posso evitarlo – continuerò a fremere ancora di più evocando il momento in cui, quel mare fiammeggiante in punti poco numerosi e ben circoscritti, è stato forato dal volo delle bandiere nere». <ref>[http://www.arivista.org/?nr=385&pag=126.htm ''Anarchia e surrealismo''], di Arturo Swartz</ref>
:«Ritroverò sempre per la bandiera rossa, spoglia di sigle e di emblemi, lo sguardo che ho avuto a diciassette anni, quando, nel corso di una manifestazione popolare, alla vigilia dell'altra guerra, l'ho vista dispiegarsi a migliaia nel cielo basso di Pré Saint-Gervais. E tuttavia – sento che, razionalmente non posso evitarlo – continuerò a fremere ancora di più evocando il momento in cui, quel mare fiammeggiante in punti poco numerosi e ben circoscritti, è stato forato dal volo delle bandiere nere». <ref>[http://www.arivista.org/?nr=385&pag=126.htm ''Anarchia e surrealismo''], di [[Arturo Schwarz]]</ref>


Nel [[1914]], contravvenendo ai sogni del padre che lo voleva ingegnere, s'iscrive al primo anno di [[medicina sociale|medicina]] perché fortemente interessato alla [[antipsichiatria |psichiatria]] e in particolar modo alle analisi freudiane. Nel [[1916]] scrive il suo primo poema in prosa, ''Âge'', che risente fortemente dell'influsso di [[Rimbaud]]. In questi anni conosce anche [[Jacques Vaché]] e [[Apollinaire]]. È soprattutto l'amicizia con quest'ultimo ad influenzarlo notevolmente. Inizialmente, nel [[1919]], aderisce al [[dadaismo]], fondando, nello stesso anno, insieme a [[Philippe Soupault]] e [[Louis Aragon]] la rivista «Littérature».
Nel [[1914]], contravvenendo ai sogni del padre che lo voleva ingegnere, s'iscrive al primo anno di [[medicina sociale|medicina]] perché fortemente interessato alla [[antipsichiatria |psichiatria]] e in particolar modo alle analisi freudiane. Nel [[1916]] scrive il suo primo poema in prosa, ''Âge'', che risente fortemente dell'influsso di [[Rimbaud]]. In questi anni conosce anche [[Jacques Vaché]] e [[Apollinaire]]. È soprattutto l'amicizia con quest'ultimo ad influenzarlo notevolmente. Inizialmente, nel [[1919]], aderisce al [[dadaismo]], fondando, nello stesso anno, insieme a [[Philippe Soupault]] e [[Louis Aragon]] la rivista «Littérature».
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