André Breton: differenze tra le versioni

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=== Formazione ===
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Sin dagli anni del college, André Breton si appassiona di [[letteratura|poesia]] ([[Baudelaire]], [[Mallarmé]], [[Huysmans]] e [[Rimbaud]]) e [[arti figurative]] ([[Gustave Moreau]], [[Pierré Bonnard]], [[Edourd Vuillard]] e [[Paul Signac]]). In quegli anni, in [[Francia]], l'anarchismo è un movimento molto forte, capace di esercitare grande fascino, cosa da cui lo stesso Breton non sarà immune. Più avanti [[André_Breton#Rapporti_con_l.27anarchismo|racconterà alcuni episodi giovanili]] che segnarono il primo, seppur fugace, contatto con l'anarchia:  
Sin dagli anni del college, André Breton si appassiona di [[letteratura|poesia]] ([[Baudelaire]], [[Mallarmé]], [[Huysmans]] e [[Rimbaud]]) e [[arti figurative]] ([[Gustave Moreau]], [[Pierré Bonnard]], [[Edourd Vuillard]] e [[Paul Signac]]). In quegli anni, in [[Francia]], l'anarchismo è un movimento molto forte, capace di esercitare grande fascino, cosa da cui lo stesso Breton non sarà immune. Più avanti [[André_Breton#Rapporti_con_l.27anarchismo|racconterà alcuni episodi giovanili]] che segnarono il primo, seppur fugace, contatto con l'anarchia:  
: «Non dimenticherò mai l'esaltazione e l'orgoglio che provai, la prima volta che da ragazzo mi portarono in un cimitero – in mezzo a tanti monumenti deprimenti e ridicoli – e vidi una semplice lastra di granito incisa a caratteri rossi con quelle superbe parole: '''NÉ DIO NÉ PADRONÈ''. La poesia e l'arte avranno sempre una predilezione particolare per tutto ciò che riesce a trasfigurare l'uomo come in quella intimazione senza speranza ma irriducibile che, ogni tanto, egli trova la forza di rivolgere alla vita» <ref name="bre">[http://archive.is/9hG4f Surrealismo, tantrismo, alchimia, anarchismo. Quattro vie convergenti]</ref>.
: «Non dimenticherò mai l'esaltazione e l'orgoglio che provai, la prima volta che da ragazzo mi portarono in un cimitero – in mezzo a tanti monumenti deprimenti e ridicoli – e vidi una semplice lastra di granito incisa a caratteri rossi con quelle superbe parole: '''NÉ DIO NÉ PADRONÈ''. La poesia e l'arte avranno sempre una predilezione particolare per tutto ciò che riesce a trasfigurare l'uomo come in quella intimazione senza speranza ma irriducibile che, ogni tanto, egli trova la forza di rivolgere alla vita» <ref name="bre">[http://archive.is/9hG4f Surrealismo, tantrismo, alchimia, anarchismo. Quattro vie convergenti]</ref>.


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Nel [[1914]], contravvenendo ai sogni del padre che lo voleva ingegnere, s'iscrive al primo anno di [[medicina sociale|medicina]] perché fortemente interessato alla [[antipsichiatria |psichiatria]] e in particolar modo alle [[Sigmund Freud |analisi freudiane]]. Nel [[1916]] scrive il suo primo poema in prosa, ''à‚ge'', che risente fortemente dell'influsso di [[Rimbaud]]. In questi anni conosce anche [[Jacques Vaché]] e [[Apollinaire]]. È soprattutto l'amicizia con quest'ultimo ad influenzarlo notevolmente. Inizialmente, nel [[1919]], aderisce al [[dadaismo]], fondando, nello stesso anno, insieme a [[Philippe Soupault]] e [[Louis Aragon]] la rivista «Littérature».
Nel [[1914]], contravvenendo ai sogni del padre che lo voleva ingegnere, s'iscrive al primo anno di [[medicina sociale|medicina]] perché fortemente interessato alla [[antipsichiatria |psichiatria]] e in particolar modo alle [[Sigmund Freud |analisi freudiane]]. Nel [[1916]] scrive il suo primo poema in prosa, ''à‚ge'', che risente fortemente dell'influsso di [[Rimbaud]]. In questi anni conosce anche [[Jacques Vaché]] e [[Apollinaire]]. È soprattutto l'amicizia con quest'ultimo ad influenzarlo notevolmente. Inizialmente, nel [[1919]], aderisce al [[dadaismo]], fondando, nello stesso anno, insieme a [[Philippe Soupault]] e [[Louis Aragon]] la rivista «Littérature».


Mobilizzato a Nantes, durante la Prima Guerra Mondiale, nel [[1916]] conosce Jacques Vaché, che eserciterà su di lui una grandissima influenza, nonostante abbia scritto unicamente lettere legate ai fatti di guerra. Entra in contatto con il mondo dell'arte, prima attraverso Paul Valéry e dopo con il gruppo dadaista nel [[1916]].
Mobilizzato a Nantes, durante la Prima Guerra Mondiale, nel [[1916]] conosce Jacques Vaché, che eserciterà su di lui una grandissima influenza, nonostante abbia scritto unicamente lettere legate ai fatti di guerra. Entra in contatto con il mondo dell'arte, prima attraverso Paul Valéry e dopo con il gruppo dadaista nel [[1916]].


Durante la guerra lavora in diversi ospedali psichiatrici, dove studia le opere di [[Sigmund Freud]] e i suoi esperimenti con la scrittura automatica (scrittura libera senza controllo della ragione o preoccupazioni estetiche o morali), che lo influenzerà nella sua formulazione della teoria surrealista. Si convertirà come pioniere dei movimenti antirazionalisti come il [[dadaismo]] e il surrealismo. Nel 1920 publicca la sua prima opera, ''I campi magnetici'', in collaborazione con Philippe Soupault, nella quale elabora le possibilità di scrittura automatica. L'anno seguente rompe con [[Tristan Tzara]], il fondatore del dadaismo.
Durante la guerra lavora in diversi ospedali psichiatrici, dove studia le opere di [[Sigmund Freud]] e i suoi esperimenti con la scrittura automatica (scrittura libera senza controllo della ragione o preoccupazioni estetiche o morali), che lo influenzerà nella sua formulazione della teoria surrealista. Si convertirà come pioniere dei movimenti antirazionalisti come il [[dadaismo]] e il surrealismo. Nel 1920 publicca la sua prima opera, ''I campi magnetici'', in collaborazione con Philippe Soupault, nella quale elabora le possibilità di scrittura automatica. L'anno seguente rompe con [[Tristan Tzara]], il fondatore del dadaismo.


Fonda con [[Louis Aragon]] e [[Philippe Soupault]] la rivista ''Littérature''. Nel [[1924]], pubblica il [[Manifesto del surrealismo]], prima formulazione teorica del movimento di cui è il principale artefice e organizzatore. Seguendo il principio per cui il surrealista non deve fare "[[letteratura]]", si esprime nelle più disparate modalità: esperimenti di scrittura automatica, simulazioni di patologie del linguaggio, racconti tra sogno e realtà, poesie che conoscono momenti di gaiezza su un fondo di tenebra e delirio. Breton ritiene che la felicità non si possa ricercare quasi come fosse il risultato di una formula matematica. Ed è solo nel sogno che l'uomo è completamente libero e tutto è possibile.
Fonda con [[Louis Aragon]] e [[Philippe Soupault]] la rivista ''Littérature''. Nel [[1924]], pubblica il [[Manifesto del surrealismo]], prima formulazione teorica del movimento di cui è il principale artefice e organizzatore. Seguendo il principio per cui il surrealista non deve fare "[[letteratura]]", si esprime nelle più disparate modalità: esperimenti di scrittura automatica, simulazioni di patologie del linguaggio, racconti tra sogno e realtà, poesie che conoscono momenti di gaiezza su un fondo di tenebra e delirio. Breton ritiene che la felicità non si possa ricercare quasi come fosse il risultato di una formula matematica. Ed è solo nel sogno che l'uomo è completamente libero e tutto è possibile.


===Il surrealismo e l'impegno politico===
===Il surrealismo e l'impegno politico===
Nel [[1927]] Aragon, Éluard e Breton si affiliano al Partito Comunista, soprattutto perché legato in amicizia con [[Lev Trotskij]].. L'anno seguente, pubblica a Parigi ''Il surrealismo e la pittura''. Con la pubblicazione del ''Secondo Manifesto surrealista'' (1929) inizia una polemica: Breton, leader del movimento surrealista, riafferma che il surrealismo deve camminare congiuntamente alla rivoluzione marxista. Tuttavia, nel [[1935]], abbandona il partito perché capisce che è impossibile ricercare la [[libertà]] assoluta che vogliono i surrealisti con il [[socialismo]] reale.
Nel [[1927]] Aragon, Éluard e Breton si affiliano al Partito Comunista, soprattutto perché legato in amicizia con [[Lev Trotskij]].. L'anno seguente, pubblica a Parigi ''Il surrealismo e la pittura''. Con la pubblicazione del ''Secondo Manifesto surrealista'' (1929) inizia una polemica: Breton, leader del movimento surrealista, riafferma che il surrealismo deve camminare congiuntamente alla rivoluzione marxista. Tuttavia, nel [[1935]], abbandona il partito perché capisce che è impossibile ricercare la [[libertà]] assoluta che vogliono i surrealisti con il [[socialismo]] reale.


Comincia a sorgere in lui il dubbio che è in una sorta di [[comunismo libertario|comunismo libertario]], che si possano tradurre le aspirazioni rivoluzionarie dei surrealisti (il [[surrealismo |surrealista]] [[Benjamin Péret]] entrerà anche a far parte della [[Colonna Durruti]] durante [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |la guerra di Spagna]]).  
Comincia a sorgere in lui il dubbio che è in una sorta di [[comunismo libertario|comunismo libertario]], che si possano tradurre le aspirazioni rivoluzionarie dei surrealisti (il [[surrealismo |surrealista]] [[Benjamin Péret]] entrerà anche a far parte della [[Colonna Durruti]] durante [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |la guerra di Spagna]]).  


: « Credo che non possiamo evitare di porci in modo bruciante il problema del regime sociale sotto cui viviamo, voglio dire l'accettazione o la non accettazione di questo regime.» (''Secondo Manifesto del Surrealismo'', 1929)
: « Credo che non possiamo evitare di porci in modo bruciante il problema del regime sociale sotto cui viviamo, voglio dire l'accettazione o la non accettazione di questo regime.» (''Secondo Manifesto del Surrealismo'', 1929)
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Obiettivo ultimo del surrealismo è quello di scardinare le convenzioni su cui si basa la vita degli esseri umani, giudicare principi e valori dello ''status quo'' con occhi diversi, trovando poi le soluzioni per sovvertire l'esistente. Tutta la sua vita Breton ricerco fondamentalmente tre cose: la poesia, l'amore e sopra ogni cosa la [[libertà]]. Tutto questo non è altro che il fondamento stesso dell'[[anarchia]], d'altronde nel [[1952]] Breton afferma esplicitamente che dove il surrealismo si è per la «prima volta riconosciuto, ben prima di autodefinirsi e quando ancora non era che un'associazione libera tra individui che rifiutano in blocco il contratto sociale e morale dei loro tempi, è nello specchio nero dell'anarchia». <ref>[https://web.archive.org/web/20171114212257/http://www.e-monsite.com/s/2008/01/17/arcane-17/docs/la-claire-tour.pdf Le claire tour]</ref>
Obiettivo ultimo del surrealismo è quello di scardinare le convenzioni su cui si basa la vita degli esseri umani, giudicare principi e valori dello ''status quo'' con occhi diversi, trovando poi le soluzioni per sovvertire l'esistente. Tutta la sua vita Breton ricerco fondamentalmente tre cose: la poesia, l'amore e sopra ogni cosa la [[libertà]]. Tutto questo non è altro che il fondamento stesso dell'[[anarchia]], d'altronde nel [[1952]] Breton afferma esplicitamente che dove il surrealismo si è per la «prima volta riconosciuto, ben prima di autodefinirsi e quando ancora non era che un'associazione libera tra individui che rifiutano in blocco il contratto sociale e morale dei loro tempi, è nello specchio nero dell'anarchia». <ref>[https://web.archive.org/web/20171114212257/http://www.e-monsite.com/s/2008/01/17/arcane-17/docs/la-claire-tour.pdf Le claire tour]</ref>


L'arte per Breton non è altro che un mezzo per «giungere a una realtà superiore, una surrealtà, in cui conciliare i due momenti fondamentali del pensiero umano: quello della veglia e quello del sogno; il Surrealismo è il processo mediante il quale si giunge a questa surrealtà.» <ref>[http://www.settemuse.it/arte/corrente_surrealismo.htm La corrente del surrealismo]</ref>
L'arte per Breton non è altro che un mezzo per «giungere a una realtà superiore, una surrealtà, in cui conciliare i due momenti fondamentali del pensiero umano: quello della veglia e quello del sogno; il Surrealismo è il processo mediante il quale si giunge a questa surrealtà.» <ref>[http://www.settemuse.it/arte/corrente_surrealismo.htm La corrente del surrealismo]</ref>


La vicinanza tra surrealisti e anarchici è rappresentata anche dall'arruolamento volontario di [[Benjamin Péret]] nella [[Colonna Durruti]] durante la [[rivoluzione spagnola]] del '36. Nonostante molti surrealisti si legarono al [[marxismo]], altri lavorarono per portarli all'interno del movimento anarchico. [[André Julien]] sul ''[[Libertaire]]'' del [[24 aprile]] [[1952]] scrive: «Perché una fusione organica non ha potuto verificarsi in quel momento tra elementi anarchici e surrealisti?». <ref>[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-34213754.html Anarchismo e surrealismo]</ref>
La vicinanza tra surrealisti e anarchici è rappresentata anche dall'arruolamento volontario di [[Benjamin Péret]] nella [[Colonna Durruti]] durante la [[rivoluzione spagnola]] del '36. Nonostante molti surrealisti si legarono al [[marxismo]], altri lavorarono per portarli all'interno del movimento anarchico. [[André Julien]] sul ''[[Libertaire]]'' del [[24 aprile]] [[1952]] scrive: «Perché una fusione organica non ha potuto verificarsi in quel momento tra elementi anarchici e surrealisti?». <ref>[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-34213754.html Anarchismo e surrealismo]</ref>
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*''Il surrealismo e la pittura'' (''Le Surréalisme et la Peinture'', [[1928]]-[[1965]]), trad. Ettore Capriolo, Firenze: De Marchi, [[1966]]
*''Il surrealismo e la pittura'' (''Le Surréalisme et la Peinture'', [[1928]]-[[1965]]), trad. Ettore Capriolo, Firenze: De Marchi, [[1966]]
*con [[Paul Eluard]], ''L'immacolata concezione'' (''L'Immaculée Conception'', [[1930]]), trad. [[Giorgio Agamben]], Milano: Forum editoriale, [[1968]]; poi Milano: ES [[1997]]...poi Milano: Gallino, [[2005]].  
*con [[Paul Eluard]], ''L'immacolata concezione'' (''L'Immaculée Conception'', [[1930]]), trad. [[Giorgio Agamben]], Milano: Forum editoriale, [[1968]]; poi Milano: ES [[1997]]...poi Milano: Gallino, [[2005]].  
*''Archivio del surrealismo: ricerche sulla sessualità gennaio [[1928]]-agosto [[1932]]'', a cura di José Pierre, trad. Giancarlo Pavanello, Milano: ES, 1991.  
*''Archivio del surrealismo: ricerche sulla sessualità gennaio [[1928]]-agosto [[1932]]'', a cura di José Pierre, trad. Giancarlo Pavanello, Milano: ES, 1991.  
*''Poesie'', trad. Giordano Falzoni, con una nota di Guido Neri, Torino: Einaudi, [[1970]]
*''Poesie'', trad. Giordano Falzoni, con una nota di Guido Neri, Torino: Einaudi, [[1970]]
*''Nadja'' ([[1928]] e [[1963]]), trad. Giordano Falzoni, nota di Lino Gabellone, Torino: Einaudi, [[1972]]... e, con prefazione di [[Domenico Scarpa]], ivi, [[2007]].  
*''Nadja'' ([[1928]] e [[1963]]), trad. Giordano Falzoni, nota di Lino Gabellone, Torino: Einaudi, [[1972]]... e, con prefazione di [[Domenico Scarpa]], ivi, [[2007]].  
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*Henri Behar, ''André Breton: le grand indesirable'', Paris: Fayard, 2005 (nuova ed. di un saggio del 1990)
*Henri Behar, ''André Breton: le grand indesirable'', Paris: Fayard, 2005 (nuova ed. di un saggio del 1990)
*''André Breton: à suivre'', atti del convegno di Padova del 6 dicembre 1996, a cura di Maria Emanuela Raffi, Padova: Unipress, 1998  
*''André Breton: à suivre'', atti del convegno di Padova del 6 dicembre 1996, a cura di Maria Emanuela Raffi, Padova: Unipress, 1998  
*Giovanna Angeli, ''Surrealismo e umorismo nero'', Bologna: Il mulino, 1998
*Giovanna Angeli, ''Surrealismo e umorismo nero'', Bologna: Il mulino, 1998
*Maria Emanuela Raffi, ''André Breton e la scrittura della poesia'', Padova: Unipress, 1996
*Maria Emanuela Raffi, ''André Breton e la scrittura della poesia'', Padova: Unipress, 1996
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