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[[File: Anfem2.png|thumb|300px|[[Bandiera Fucsia-Nera]] dell'[[anarco-femminismo]]. Questa combina il classico colore nero dell'[[anarchismo]] con il fucsia associato al [[femminismo]].]] | [[File: Anfem2.png|thumb|300px|[[Bandiera Fucsia-Nera]] dell'[[anarco-femminismo]]. Questa combina il classico colore nero dell'[[anarchismo]] con il fucsia associato al [[femminismo]].]] | ||
L''''anarco-femminismo''' è una branca del movimento [[femminismo|femminista]] che vede il dominio degli uomini sulle donne come una delle prime [[gerarchia|manifestazioni gerarchiche]] e [[discriminazione|discriminatorie]] della nostra società . Questa lotta contro il dominio di un genere sessuale sull'altro, invita a combattere tutte le [[gerarchia|forme gerarchiche]] che si fondano sulle istituzioni come lo [[Stato]]. | L''''anarco-femminismo''' è una branca del movimento [[femminismo|femminista]] che vede il dominio degli uomini sulle donne come una delle prime [[gerarchia|manifestazioni gerarchiche]] e [[discriminazione|discriminatorie]] della nostra società. Questa lotta contro il dominio di un genere sessuale sull'altro, invita a combattere tutte le [[gerarchia|forme gerarchiche]] che si fondano sulle istituzioni come lo [[Stato]]. | ||
== Principi dell'anarco-femminismo == | == Principi dell'anarco-femminismo == | ||
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Storicamente le donne anarchiche sono state sempre in prima fila nella lotta contro la [[sessismo|discriminazione sessuale]]. Durante la [[Rivoluzione Francese]], quella che era una sorta di sezione femminile degli [[Enragés]], la [[Société des Républicaines Révolutionnaires]], rivendicava l'[[uguaglianza]] tra i sessi. Anche durante la [[la Comune di Parigi (1871)|Comune parigina]] del [[1871]], molte donne ([[Louise Michel]], [[André Léo]], [[Victorine Rouchy]], [[Marguerite Lachaise]]...), alcune delle quali dichiaratamente anarchiche, intrapreso battaglie [[antisessismo|antisessiste]]: soppressione della distinzione tra donne sposate e concubine, tra bambini legittimi e naturali, richiesero l'abolizione della prostituzione, considerata come una forma di sfruttamento commerciale dell'essere umano sull'essere umano, ottenendo la chiusura delle case di tolleranza ecc. | Storicamente le donne anarchiche sono state sempre in prima fila nella lotta contro la [[sessismo|discriminazione sessuale]]. Durante la [[Rivoluzione Francese]], quella che era una sorta di sezione femminile degli [[Enragés]], la [[Société des Républicaines Révolutionnaires]], rivendicava l'[[uguaglianza]] tra i sessi. Anche durante la [[la Comune di Parigi (1871)|Comune parigina]] del [[1871]], molte donne ([[Louise Michel]], [[André Léo]], [[Victorine Rouchy]], [[Marguerite Lachaise]]...), alcune delle quali dichiaratamente anarchiche, intrapreso battaglie [[antisessismo|antisessiste]]: soppressione della distinzione tra donne sposate e concubine, tra bambini legittimi e naturali, richiesero l'abolizione della prostituzione, considerata come una forma di sfruttamento commerciale dell'essere umano sull'essere umano, ottenendo la chiusura delle case di tolleranza ecc. | ||
All'inizio del XX° secolo [[Emma Goldman]] e [[Voltairine de Cleyre]] furono le anarchiche più conosciute che operarono in favore delle donne <ref name="emma">Emma Goldman, ''Anarchia, femminismo e altri saggi'', La Salamandra, Milano 1976</ref>, senza però dimenticarsi, solo per citarne alcune, l'inglese [[Charlotte Wilson]], la tedesca [[Etta Federn]], la statunitense [[Lucy Parsons]], l'ispano argentina [[Juana Rouco]], la portoricana [[Luisa Capetillo]], la brasiliana [[Maria Lacerda de Moura]] e le italiane [[Leda Rafanelli]] e [[Virgilia D'Andrea]]. Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] si costituì un gruppo anarco-femminista chiamato [[Mujeres Libres]] (“Donne libere") che conciliava le posizioni anarchiche con quelle [[femminismo|femministe]], così come una donna anarchica, [[Federica Montseny]], fu eletta Ministro della sanità <ref name="fe">Il [[4 novembre]] [[1936]], la [[CNT]], seppur tra tante polemiche, decide di partecipare al nuovo governo presieduto da Largo Caballero, ottenendo 4 ministeri: [[Juan Garcia Oliver]] alla giustizia, [[Juan Peiro]] all'industria, [[Juan Lopez Sanchez]] al commercio) e, appunto, [[Federica Montseny]] alla sanità .</ref> . | All'inizio del XX° secolo [[Emma Goldman]] e [[Voltairine de Cleyre]] furono le anarchiche più conosciute che operarono in favore delle donne <ref name="emma">Emma Goldman, ''Anarchia, femminismo e altri saggi'', La Salamandra, Milano 1976</ref>, senza però dimenticarsi, solo per citarne alcune, l'inglese [[Charlotte Wilson]], la tedesca [[Etta Federn]], la statunitense [[Lucy Parsons]], l'ispano argentina [[Juana Rouco]], la portoricana [[Luisa Capetillo]], la brasiliana [[Maria Lacerda de Moura]] e le italiane [[Leda Rafanelli]] e [[Virgilia D'Andrea]]. Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] si costituì un gruppo anarco-femminista chiamato [[Mujeres Libres]] (“Donne libere") che conciliava le posizioni anarchiche con quelle [[femminismo|femministe]], così come una donna anarchica, [[Federica Montseny]], fu eletta Ministro della sanità <ref name="fe">Il [[4 novembre]] [[1936]], la [[CNT]], seppur tra tante polemiche, decide di partecipare al nuovo governo presieduto da Largo Caballero, ottenendo 4 ministeri: [[Juan Garcia Oliver]] alla giustizia, [[Juan Peiro]] all'industria, [[Juan Lopez Sanchez]] al commercio) e, appunto, [[Federica Montseny]] alla sanità.</ref> . | ||
Con l'avvento del [[Maggio 1968]] e dei "movimentati" anni '70, il [[femminismo]] radicale ed anarchico ritornò in ''auge'' anche esprimendo organizzazioni rivoluzionarie armate come la tedesca [[Rote Zora]]. | Con l'avvento del [[Maggio 1968]] e dei "movimentati" anni '70, il [[femminismo]] radicale ed anarchico ritornò in ''auge'' anche esprimendo organizzazioni rivoluzionarie armate come la tedesca [[Rote Zora]]. |