Anarchismo insurrezionale: differenze tra le versioni

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=== Insurrezionalismo per la [[rivoluzione sociale]] ===
=== Insurrezionalismo per la [[rivoluzione sociale]] ===
I primi moti rivoluzionari a carattere sociale si ebbero durante il Risorgimento, un processo storico sicuramente a carattere nazionale ma contenente anche rivendicazioni di carattere sociale, come esplicitamente rivendicato da [[Carlo Pisacane]] nella sua spedizione a Sapri:
I primi moti rivoluzionari a carattere sociale si ebbero durante il Risorgimento, un processo storico sicuramente a carattere nazionale ma contenente anche rivendicazioni di carattere sociale, come esplicitamente rivendicato da [[Carlo Pisacane]] nella sua spedizione a Sapri:
:«Le cospirazioni, i complotti, i tentativi d'insurrezione, sono a mio avviso la serie dei fatti attraverso ai quali l'[[Italia]] va alla sua meta (l'Unità). L'intervento delle baionette a Milano ha prodotto una propaganda ben più efficace che non mille volumi di scritti di dottrinari, che sono la vera peste della nostra patria e di tutto il mondo. V'hanno taluni che dicono la rivoluzione debba essere fatta dal paese. Questo è incontrastabile. Ma il paese si compone d'individui; e se tutti aspettassero tranquillamente il giorno della rivoluzione senza prepararla col mezzo della cospirazione, giammai la rivoluzione scoppierebbe» ([[Carlo Pisacane]],  [http://digilander.iol.it/hales/testamento.htm ''Il Testamento'']).
:«Le cospirazioni, i complotti, i tentativi d'insurrezione, sono a mio avviso la serie dei fatti attraverso ai quali l'[[Italia]] va alla sua meta (l'Unità). L'intervento delle baionette a Milano ha prodotto una propaganda ben più efficace che non mille volumi di scritti di dottrinari, che sono la vera peste della nostra patria e di tutto il mondo. V'hanno taluni che dicono la rivoluzione debba essere fatta dal paese. Questo è incontrastabile. Ma il paese si compone d'individui; e se tutti aspettassero tranquillamente il giorno della rivoluzione senza prepararla col mezzo della cospirazione, giammai la rivoluzione scoppierebbe» ([[Carlo Pisacane]],  [https://www.reteccp.org/biblioteca/disponibili/demos/demoesocial/garibaldi/pisacane/testamentopisacane.pdf ''Il Testamento'']).


Una forte prerogativa rivoluzionaria la si ritrova anche in tutti quegli anarchici che subirono l'influenza del [[Bakunin]] durante il suo soggiorno [[Italia|italiano]] ([[1864]]-[[1867]]). Tra questi si può citare [[Andrea Costa]] (almeno sino a quando non si convertì al socialismo parlamentare), [[Carlo Cafiero]], [[Napoleone Papini]] e soprattutto [[Errico Malatesta]]. Quest'ultimo, che fu contemporaneamente ideologo e uomo d'azione, fu tra coloro che tentarono l'[[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|insurrezione a Bologna (1874)]] e nel [[Banda del Matese|Matese (1877)]]. Le ragioni dell'azione furono ben spiegati dallo stesso [[Malatesta]]:
Una forte prerogativa rivoluzionaria la si ritrova anche in tutti quegli anarchici che subirono l'influenza del [[Bakunin]] durante il suo soggiorno [[Italia|italiano]] ([[1864]]-[[1867]]). Tra questi si può citare [[Andrea Costa]] (almeno sino a quando non si convertì al socialismo parlamentare), [[Carlo Cafiero]], [[Napoleone Papini]] e soprattutto [[Errico Malatesta]]. Quest'ultimo, che fu contemporaneamente ideologo e uomo d'azione, fu tra coloro che tentarono l'[[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|insurrezione a Bologna (1874)]] e nel [[Banda del Matese|Matese (1877)]]. Le ragioni dell'azione furono ben spiegati dallo stesso [[Malatesta]]:
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