Anarchismo in Israele e Palestina: differenze tra le versioni

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[[File:Anarchists_Against_the_Wall.gif |thumb|[[Anarchists Against the Wall]]]]
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In [[Palestina]] l'[[anarchismo]] cominciò a diffondersi all'inizio del XX secolo, subito dopo la seconda e terza ondata [[Immigrazione|migratoria]] ebraica proveniente soprattutto dall'Est Europa <ref>L'immigrazione ebraica nella terra di Israele è chiamata '''[http://it.wikipedia.org/wiki/Aliyah Aliyah]'''. Storicamente ce ne sono state sette: ''Prima Aliyah'' (1882-1903), per i pogrom del 1880-1882; ''Seconda Aliyah'' (1904-1914), per i pogrom del 1903-1906; ''Terza Aliyah'' (1919-1923), per la rivoluzione russa e la successiva guerra civile; ''Quarta Aliyah'' (1924-1929), per l'aumento del nazionalismo antisemita dopo la Prima guerra mondiale; Quinta Aliyah (1929-1939), per l'ascesa del [[nazismo]] e la chiusura degli [[Stati Uniti]] (causa Grande depressione); ''Aliyah Bet'' (1933-1948) ossia "B", clandestina (Ha'apala), in due fasi: prima (1934-1942) e dopo (1945-1948) la Shoah; ''Kibbutz Galuyot'' (1948-1950) ossia rientro degli esiliati, per l'instaurazione del [[comunismo]] in Europa centro-orientale, e soprattutto l'antisionismo arabo ("Operazione Tappeto Volante").</ref>. Seppur non si possa parlare di vero e proprio [[movimento anarchico]] organizzato se non dopo la nascita dello [[Stato]] d'[[Israele]] ([[1948]]), è bene evidenziare l'inflenza esercitata dall'idea [[anarchia|anarchica]] sulla vita degli abitanti della [[Palestina]] (locali ed [[Immigrazione|immigrati]]) all'inizio del XX secolo, anche se non esistevano veri e propri gruppi strutturati sul territorio.  
In [[Palestina]] l'[[anarchismo]] cominciò a diffondersi all'inizio del XX secolo, subito dopo la seconda e terza ondata [[Immigrazione|migratoria]] ebraica proveniente soprattutto dall'Est Europa <ref>L'immigrazione ebraica nella terra di Israele è chiamata '''[http://it.wikipedia.org/wiki/Aliyah Aliyah]'''. Storicamente ce ne sono state sette: ''Prima Aliyah'' (1882-1903), per i pogrom del 1880-1882; ''Seconda Aliyah'' (1904-1914), per i pogrom del 1903-1906; ''Terza Aliyah'' (1919-1923), per la rivoluzione russa e la successiva guerra civile; ''Quarta Aliyah'' (1924-1929), per l'aumento del nazionalismo antisemita dopo la Prima guerra mondiale; Quinta Aliyah (1929-1939), per l'ascesa del [[nazismo]] e la chiusura degli [[Stati Uniti]] (causa Grande depressione); ''Aliyah Bet'' (1933-1948) ossia "B", clandestina (Ha'apala), in due fasi: prima (1934-1942) e dopo (1945-1948) la Shoah; ''Kibbutz Galuyot'' (1948-1950) ossia rientro degli esiliati, per l'instaurazione del [[comunismo]] in Europa centro-orientale, e soprattutto l'antisionismo arabo ("Operazione Tappeto Volante").</ref>. Seppur non si possa parlare di vero e proprio [[movimento anarchico]] organizzato se non dopo la nascita dello [[Stato]] d'[[Israele]] ([[1948]]), è bene evidenziare l'inflenza esercitata dall'idea [[anarchia|anarchica]] sulla vita degli abitanti della [[Palestina]] (locali ed [[Immigrazione|immigrati]]) all'inizio del XX secolo, anche se non esistevano veri e propri gruppi strutturati sul territorio.  


Nella storia dell'anarchismo in Israele e Palestina possono distinguersi tre fasi:
Nella storia dell'anarchismo in Israele e Palestina possono distinguersi tre fasi:
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Molto partecipata è anche la lotta contro il [[militarismo]] (in [[Israele]] il servizio militare è obbligatorio per uomini e donne e dura 3 anni) e il sostegno agli [[obiezione di coscienza|obiettori di coscienza]] (''[[refusnik]]''), nel quale si distingue [[New Profile]], un'organizzazione [[femminista]] che sfida apertamente l'ordine sociale militarista dello [[Stato]] d'[[Israele]].
Molto partecipata è anche la lotta contro il [[militarismo]] (in [[Israele]] il servizio militare è obbligatorio per uomini e donne e dura 3 anni) e il sostegno agli [[obiezione di coscienza|obiettori di coscienza]] (''[[refusnik]]''), nel quale si distingue [[New Profile]], un'organizzazione [[femminista]] che sfida apertamente l'ordine sociale militarista dello [[Stato]] d'[[Israele]].


Gli anarchici israeliani non fanno propaganda politica tra i palestinesi, bensì si preoccupano semplicemente di aiutare e sostenere in tutti i modi possibili i palestinesi vittime della [[discriminazione]] israeliana. Un'organizzazione molto attiva, soprattutto nel campo della promozione dell'[[obiezione di coscienza]] ([[refusnik]]) è ''[[Adhut]]''<ref>[http://nena-news.it/israele-mesarvot-e-adhut-rilanciano-rifiuto-del-servizio-militare/ “Mesarvot” e “Adhut” rilanciano rifiuto del servizio militare]</ref>, mentre tra i militanti uno dei più conosciuti è [[Uri Gordon]], autore di ''Anarchy Alive: Anti-Authoritarian Politics from Practice to Theory'' (Pluto Press) e di diversi articoli sugli anarchici Israeliani, uno dei quali è stato pubblicato su ''The Jerusalem Post'': ''[https://www.jpost.com/Opinion/Op-Ed-Contributors/Right-of-Reply-Anarchy-in-the-Holy-Land Right of Reply: Anarchy in the Holy Land!]''. Pubblicato sul celebre giornale il [[12 giugno]] [[2007]], in risposta ad un articolo anti-anarchico comparso sempre su ''Jerusalem Post'' e firmato da Elliot Jaeger (''[https://www.jpost.com/Opinion/Columnists/Power-and-Politics-Anarchy-has-its-place Power and Politics: Anarchy has its place]'', [[23 maggio]] [[2007]]), destò molto scalpore nell'opinione pubblica israeliana.
Gli anarchici israeliani non fanno propaganda politica tra i palestinesi, bensì si preoccupano semplicemente di aiutare e sostenere in tutti i modi possibili i palestinesi vittime della [[discriminazione]] israeliana. Un'organizzazione molto attiva, soprattutto nel campo della promozione dell'[[obiezione di coscienza]] ([[refusnik]]) è ''[[Adhut]]'' <ref>[http://nena-news.it/israele-mesarvot-e-adhut-rilanciano-rifiuto-del-servizio-militare/ “Mesarvot” e “Adhut” rilanciano rifiuto del servizio militare]</ref>, mentre tra i militanti uno dei più conosciuti è [[Uri Gordon]], autore di ''Anarchy Alive: Anti-Authoritarian Politics from Practice to Theory'' (Pluto Press) e di diversi articoli sugli anarchici Israeliani, uno dei quali è stato pubblicato su ''The Jerusalem Post'': ''[https://www.jpost.com/Opinion/Op-Ed-Contributors/Right-of-Reply-Anarchy-in-the-Holy-Land Right of Reply: Anarchy in the Holy Land!]''. Pubblicato sul celebre giornale il [[12 giugno]] [[2007]], in risposta ad un articolo anti-anarchico comparso sempre su ''Jerusalem Post'' e firmato da Elliot Jaeger (''[https://www.jpost.com/Opinion/Columnists/Power-and-Politics-Anarchy-has-its-place Power and Politics: Anarchy has its place]'', [[23 maggio]] [[2007]]), destò molto scalpore nell'opinione pubblica israeliana.




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Non esiste un movimento anarchico palestinese consolidato, nè sono attivi gruppi anarchici strettamente radicati in Palestina. Ci sono tuttavia delle individualità che si impegnano sul campo contro le occupazioni israeliane e per proporre un'idea di organizzazione sociale dal basso.
Non esiste un movimento anarchico palestinese consolidato, nè sono attivi gruppi anarchici strettamente radicati in Palestina. Ci sono tuttavia delle individualità che si impegnano sul campo contro le occupazioni israeliane e per proporre un'idea di organizzazione sociale dal basso.


Secondo [[Beesan Ramadan]], «essere anarchico non significa innalzare la bandiera rosso-nera nè fare il "blocco nero".». L'anarchico palestinese non intende «imitare la modalità d'azione anarchica di alcun gruppo occidentale... qui non funzionerebbe perché necessitiamo di coscienza popolare piena». La scarsa conoscenza dell'[[anarchismo]] tra i palestinesi non significa, secondo Ramadan, che gli anarchici sono pochi, ma che essi agiscono individualmente in diversi contesti e senza una necessaria coordinazione
Secondo [[Beesan Ramadan]], «essere anarchico non significa innalzare la bandiera rosso-nera nè fare il "blocco nero".». L'anarchico palestinese non intende «imitare la modalità d'azione anarchica di alcun gruppo occidentale... qui non funzionerebbe perché necessitiamo di coscienza popolare piena». La scarsa conoscenza dell'[[anarchismo]] tra i palestinesi non significa, secondo Ramadan, che gli anarchici sono pochi, ma che essi agiscono individualmente in diversi contesti e senza una necessaria coordinazione. <ref>[http://www.anarkismo.net/article/26106 Repensar el anarquismo en un país colonizado]</ref>
. <ref>[http://www.anarkismo.net/article/26106 Repensar el anarquismo en un país colonizado]</ref>


==Note==
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<references/>
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== Voci correlate ==  
== Voci correlate ==  
*[[Movimento anarchico yddish]]
*[[Movimento anarchico yddish]]
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