Anarchismo epistemologico: differenze tra le versioni

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=== Teoria scientifica pura  e impura ===
=== Teoria scientifica pura  e impura ===


I principi del [[neopositivismo]] riguardano soprattutto la distinzione tra enunciati teorici e osservati e il principio di verificabilità . Per i neopositivisti (e in parte pure per [[Karl Popper|Popper]]) la scienza è un’impresa teorica cognitiva “''PURA''” ed è caratterizzata dall’osservanza di un principio ritenuto oggettivo, il cosiddetto “Metodo”. Invece per [[Paul Feyerabend]] la scienza è una costruzione “''IMPURA''”, poiché essa è dipendente da fattori storico-culturali, pratico-sociali e ideologici.  
I principi del [[neopositivismo]] riguardano soprattutto la distinzione tra enunciati teorici e osservati e il principio di verificabilità . Per i neopositivisti (e in parte pure per [[Karl Popper|Popper]]) la scienza è un’impresa teorica cognitiva “''PURA''ed è caratterizzata dall’osservanza di un principio ritenuto oggettivo, il cosiddetto “Metodo”. Invece per [[Paul Feyerabend]] la scienza è una costruzione “''IMPURA'', poiché essa è dipendente da fattori storico-culturali, pratico-sociali e ideologici.  


===Il principio della tenacia===
===Il principio della tenacia===
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La ''[[teoria della falsificazione]]'' di [[Karl Popper]] dice che una teoria deve essere abbandonata (teoria falsificata) se esiste un solo caso che ne confuta la veridicità . Il suo enunciato è riassumibile dalle parole dello stesso Popper: «Una teoria è scientifica nella misura in cui può essere smentita». Quest’ultima affermazione demarca una netta distinzione tra argomenti scientifici e pseudoscientifici (tra questi ultimi Popper colloca pure il [[marxismo]]).
La ''[[teoria della falsificazione]]'' di [[Karl Popper]] dice che una teoria deve essere abbandonata (teoria falsificata) se esiste un solo caso che ne confuta la veridicità . Il suo enunciato è riassumibile dalle parole dello stesso Popper: «Una teoria è scientifica nella misura in cui può essere smentita». Quest’ultima affermazione demarca una netta distinzione tra argomenti scientifici e pseudoscientifici (tra questi ultimi Popper colloca pure il [[marxismo]]).


Il principio della tenacia (già  presente nel pensiero di [[Thomas Kuhn]], ma solo riferita ai periodi di scienza cosiddetta “normale”) di [[Paul Feyerabend]], contrapposto al falsificazionismo popperiano, suggerisce di mantenere una teoria anche quando alcuni dati non sono con questa  in sintonia.  
Il principio della tenacia (già  presente nel pensiero di [[Thomas Kuhn]], ma solo riferita ai periodi di scienza cosiddetta “normale”) di [[Paul Feyerabend]], contrapposto al falsificazionismo popperiano, suggerisce di mantenere una teoria anche quando alcuni dati non sono con questa  in sintonia.  


===Il principio della proliferazione===
===Il principio della proliferazione===
Il ''[[principio della proliferazione]]'' (già  presente anche in [[Karl Popper]]) indica invece che la scienza non può identificarsi con una sola teoria e un solo metodo, ma progredisce proprio grazie alla discussione tra teorie alternative. [[Paul Feyerabend]] arriva a sostenere che non solo la scienza non è in grado di seguire meccanicamente i principi del metodo, ma addirittura trae beneficio dalla sua trasgressione.
Il ''[[principio della proliferazione]]'' (già  presente anche in [[Karl Popper]]) indica invece che la scienza non può identificarsi con una sola teoria e un solo metodo, ma progredisce proprio grazie alla discussione tra teorie alternative. [[Paul Feyerabend]] arriva a sostenere che non solo la scienza non è in grado di seguire meccanicamente i principi del metodo, ma addirittura trae beneficio dalla sua trasgressione.
Un elemento importante del suo pensiero è che il confronto tra diverse teorie non deve portare lo scienziato a scegliere quella compatibile con una “defunta” teoria precedente, perché ciò non la rende né più valida né più vera delle “teorie rivali”.
Un elemento importante del suo pensiero è che il confronto tra diverse teorie non deve portare lo scienziato a scegliere quella compatibile con una “defunta” teoria precedente, perché ciò non la rende né più valida né più vera delle “teorie rivali”.
===Teoria della “varianza del significato” ===
===Teoria della “varianza del significato” ===
Questa teoria è una critica e un limite alle pretese riduzionistiche-unionistiche dell’[[neopositivismo|epistemologia neopositivista]].  
Questa teoria è una critica e un limite alle pretese riduzionistiche-unionistiche dell’[[neopositivismo|epistemologia neopositivista]].  


[[Paul Feyerabend]] respinge ogni distinzione tra enunciazioni teoriche e osservative (tale distinzione è di cruciale importanza nel [[neopositivismo|neopositivismo epistemologico]]), poiché ritiene queste ultime dipendenti dalle prime (un asserzione può apparire oggettiva ma in realtà  è dipendente dalla teoria entro il quale essa è contenuta). In pratica, superando in radicalità  l’"incommensurabilità " di [[Thomas Kuhn]] (questi era convinto che inizialmente fosse una forma di "fede", a permettere il proseguimento della ricerca poiché in un primo momento un nuovo paradigma scientifico non è così esatto rispetto al precedente),  egli sostiene la difficoltà , o addirittura l’impossibilità , di poter confrontare diverse teorie scientifiche in quanto fondate su asserzioni di per sé non comparabili. ([[Paul Feyerabend]] supera in radicalità  l'incommensurabilità  di [[Thomas Kuhn]], perché ritiene pura illusione la nozione di progresso scientifico posta all'interno di un paradigma).  
[[Paul Feyerabend]] respinge ogni distinzione tra enunciazioni teoriche e osservative (tale distinzione è di cruciale importanza nel [[neopositivismo|neopositivismo epistemologico]]), poiché ritiene queste ultime dipendenti dalle prime (un asserzione può apparire oggettiva ma in realtà  è dipendente dalla teoria entro il quale essa è contenuta). In pratica, superando in radicalità  l’"incommensurabilità " di [[Thomas Kuhn]] (questi era convinto che inizialmente fosse una forma di "fede", a permettere il proseguimento della ricerca poiché in un primo momento un nuovo paradigma scientifico non è così esatto rispetto al precedente),  egli sostiene la difficoltà , o addirittura l’impossibilità , di poter confrontare diverse teorie scientifiche in quanto fondate su asserzioni di per sé non comparabili. ([[Paul Feyerabend]] supera in radicalità  l'incommensurabilità  di [[Thomas Kuhn]], perché ritiene pura illusione la nozione di progresso scientifico posta all'interno di un paradigma).  


In pratica i dati considerati oggettivi, neutrali ed elementari della scienza, non possono in realtà  essere assunti come “oggettivi e universali”, poiché il loro senso è inevitabilmente intrecciato ai diversi quadri teorici entro i quali sono stati enunciati [es. il concetto di massa è ben diverso nella teoria di Newton ("massa classica") rispetto a quella di [[Einstein]] ("massa relativistica")].
In pratica i dati considerati oggettivi, neutrali ed elementari della scienza, non possono in realtà  essere assunti come “oggettivi e universali”, poiché il loro senso è inevitabilmente intrecciato ai diversi quadri teorici entro i quali sono stati enunciati [es. il concetto di massa è ben diverso nella teoria di Newton ("massa classica") rispetto a quella di [[Einstein]] ("massa relativistica")].


L’"incommensurabilità " di [[Paul Feyerabend|Feyerabend]] ("varianza del significato") permetterebbe inoltre di evitare la creazione di criteri standard attraverso i quali valutare la qualità  delle teorie scientifiche. Tuttavia l’anarchico austro-americano respinge anche ogni tentativo di catalogare l'incommensurabilità  entro una struttura logica ben definita, perché ritiene l’incommensurabilità  un fenomeno al di fuori della logica.
L’"incommensurabilità " di [[Paul Feyerabend|Feyerabend]] ("varianza del significato") permetterebbe inoltre di evitare la creazione di criteri standard attraverso i quali valutare la qualità  delle teorie scientifiche. Tuttavia l’anarchico austro-americano respinge anche ogni tentativo di catalogare l'incommensurabilità  entro una struttura logica ben definita, perché ritiene l’incommensurabilità  un fenomeno al di fuori della logica.
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