Anarchismo e diritto (di Alexei Borovoi): differenze tra le versioni

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#sulle definizioni molto variabili del [[diritto]] e della società, sia da parte degli anarchici e sia da parte dei loro critici;  
#sulle definizioni molto variabili del [[diritto]] e della società, sia da parte degli anarchici e sia da parte dei loro critici;  
#sulle dichiarazioni superficiali e prive di significato da parte di certi militanti anarchici. Infatti, alcuni di essi, per una sorta di ingenuità sociologica, sono giunti al sincero convincimento che anarchia significa assenza di ogni specie di regola giuridica, cioè completo disordine, dando così una mano alle critiche antianarchiche; altri ritengono che gli uomini possano cambiare d'un colpo e completamente per il solo fatto di conoscere l'ideale anarchico; altri, infine, pensano alla creazione - grazie al progresso tecnico - di condizioni sociali tali che consentirebbero di evitare l'influenza necessariamente limitativa del [[diritto]];  
#sulle dichiarazioni superficiali e prive di significato da parte di certi militanti anarchici. Infatti, alcuni di essi, per una sorta di ingenuità sociologica, sono giunti al sincero convincimento che anarchia significa assenza di ogni specie di regola giuridica, cioè completo disordine, dando così una mano alle critiche antianarchiche; altri ritengono che gli uomini possano cambiare d'un colpo e completamente per il solo fatto di conoscere l'ideale anarchico; altri, infine, pensano alla creazione - grazie al progresso tecnico - di condizioni sociali tali che consentirebbero di evitare l'influenza necessariamente limitativa del [[diritto]];  
#sulla tendenza generale di pigrizia, la quale è ancor più marcata in coloro che si considerano critici dell'[[anarchismo]], ma che ignorano tutto dell'anarchismo e che non si danno la pena di conoscere, quanto meno, l'essenziale del pensiero anarchico;  
#sulla tendenza generale di pigrizia, la quale è ancor più marcata in coloro che si considerano critici dell'[[anarchismo]], ma che ignorano tutto dell'[[anarchismo]] e che non si danno la pena di conoscere, quanto meno, l'essenziale del pensiero anarchico;  
#ed infine, sulla critica tendenziosa e consapevolmente falsa, introdotta da Engels su quanto riguarda la sociologia e la filosofia, critica detta del ''socialismo scientifico'' (per esempio, lo scritto del Plekhanov: ''Socialismo ed Anarchismo'').
#ed infine, sulla critica tendenziosa e consapevolmente falsa, introdotta da Engels su quanto riguarda la sociologia e la filosofia, critica detta del ''socialismo scientifico'' (per esempio, lo scritto del Plekhanov: ''Socialismo ed Anarchismo'').


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== CONCLUSIONE ==
== CONCLUSIONE ==
Da quanto esposto risulta che l'[[anarchismo]] non è un sogno fantastico, ma una realtà che tende a dare una esistenza, un senso realistico e logico a questa rivolta dello spirito umano contro ogni violenza. Per ciò, esso non deve parlare per finzioni, come ad esempio, questa "''[[libertà]] assoluta''", illimitata per niente e per nessuno, questa "''negazione del dovere''", questa "''irresponsabilità totale''", etc. L'eterna contraddizione - l'incompatibilità tra l'individuo e la società - sembra insolubile giacché questa contraddizione appare basata sulla natura stessa dell'uomo, sul suo bisogno di personalità e su quello di apertura sociale. Volere, pertanto, per una fanatica ostinazione, delle soluzioni sociologiche, voler risolvere la quadratura del cerchio significa indebolire se stessi e lasciare senza difesa tutto ciò che nella concezione anarchica è incontestabile ed ha una concreta validità.
Da quanto esposto risulta che l'[[anarchismo]] non è un sogno fantastico, ma una realtà che tende a dare una esistenza, un senso realistico e logico a questa rivolta dello spirito umano contro ogni violenza. Per ciò, esso non deve parlare per finzioni, come ad esempio, questa "''[[libertà]] assoluta''", illimitata per niente e per nessuno, questa "''negazione del dovere''", questa "''irresponsabilità totale''", etc. L'eterna contraddizione - l'incompatibilità tra l'individuo e la società - sembra insolubile giacché questa contraddizione appare basata sulla natura stessa dell'uomo, sul suo bisogno di personalità e su quello di apertura sociale. Volere, pertanto, per una fanatica ostinazione, delle soluzioni sociologiche, voler risolvere la quadratura del cerchio significa indebolire stessi e lasciare senza difesa tutto ciò che nella concezione anarchica è incontestabile ed ha una concreta validità.
Diciamolo con franchezza: l'[[anarchismo]] ammette, e deve ammettere, il [[diritto]], il suo [[diritto]] libertario. Questo [[diritto]] non somiglierà né nello spirito né nella forma, alla giurisdizione della società contemporanea, della società borghese, della società [[capitalismo|capitalistica]], così come non somiglierà neppure ai decreti della dittatura socialita.
Diciamolo con franchezza: l'[[anarchismo]] ammette, e deve ammettere, il [[diritto]], il suo [[diritto]] libertario. Questo [[diritto]] non somiglierà né nello spirito né nella forma, alla giurisdizione della società contemporanea, della società borghese, della società [[capitalismo|capitalistica]], così come non somiglierà neppure ai decreti della dittatura socialita.
Detto [[diritto]] non sarà dell'idea di staccare l'individuo dalla collettività; ogni norma, ogni obbligazione non deve più servire delle astrazioni - come l'"interesse supremo", il "bene comune", etc. - alle quali deve sacrificarsi l'individuo. Il [[diritto]] anarchico non deve essere un torrente di "beni" che si riversano dall'"alto", né potrà essere un espediente; esso sarà organicamente provocato da quella inquietudine dello spirito che, sentendo in sé la forza di creazione, la sete di azioni creative, realizzerà i suoi desideri nella realtà, in forme accessibili agli uomini. La garanzia di questo [[diritto]] sarà la responsabilità per la mia [[libertà]] e per la libertà degli altri. Come ogni [[diritto]], esso deve essere difeso. La forma concreta di questa difesa non può essere indicata preventivamente, ma corrisponderà ai reali bisogni della società in un dato momento.
Detto [[diritto]] non sarà dell'idea di staccare l'individuo dalla collettività; ogni norma, ogni obbligazione non deve più servire delle astrazioni - come l'"interesse supremo", il "bene comune", etc. - alle quali deve sacrificarsi l'individuo. Il [[diritto]] anarchico non deve essere un torrente di "beni" che si riversano dall'"alto", né potrà essere un espediente; esso sarà organicamente provocato da quella inquietudine dello spirito che, sentendo in sé la forza di creazione, la sete di azioni creative, realizzerà i suoi desideri nella realtà, in forme accessibili agli uomini. La garanzia di questo [[diritto]] sarà la responsabilità per la mia [[libertà]] e per la libertà degli altri. Come ogni [[diritto]], esso deve essere difeso. La forma concreta di questa difesa non può essere indicata preventivamente, ma corrisponderà ai reali bisogni della società in un dato momento.
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*''[http://anarcopedia.altervista.org/Anarchismo.pdf L'Anarchismo]'', di [[Paul Eltzbacher]], traduzione di [[Carlo Frigerio]]  
*''[http://anarcopedia.altervista.org/Anarchismo.pdf L'Anarchismo]'', di [[Paul Eltzbacher]], traduzione di [[Carlo Frigerio]]  
*''[http://www.bibliotecaginobianco.it/flip/PEN/02/1400/?#9 Morale, diritto e giustizia nella dottrina anarchica (prima parte)]'', di [[Luigi Fabbri]], da «[[Il Pensiero]]» - anno II - n. 14 - agosto 1904
*''[https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/PEN/02/1400/?#9 Morale, diritto e giustizia nella dottrina anarchica (prima parte)]'', di [[Luigi Fabbri]], da «[[Il Pensiero]]» - anno II - n. 14 - agosto 1904
*''[http://www.bibliotecaginobianco.it/flip/PEN/02/1500/?#7 Morale, diritto e giustizia nella dottrina anarchica (seconda parte)]'', di [[Luigi Fabbri]], da «[[Il Pensiero]]» - anno II - n. 15 - agosto 1904
*''[https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/PEN/02/1500/?#7 Morale, diritto e giustizia nella dottrina anarchica (seconda parte)]'', di [[Luigi Fabbri]], da «[[Il Pensiero]]» - anno II - n. 15 - agosto 1904
*''[http://www.bibliotecaginobianco.it/flip/VOL/16/0700/#/10/ «Rivoluzione» e «diritto»]'', di [[Pierre Vidal]], da «[[Volontà]]» - anno XVI - n. 7 - luglio 1963
*''[https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/VOL/16/0700/#/10/ «Rivoluzione» e «diritto»]'', di [[Pierre Vidal]], da «[[Volontà]]» - anno XVI - n. 7 - luglio 1963
*''[http://www.bibliotecaginobianco.it/flip/VOL/19/0600/?#13 Anarchismo e diritto]'', di [[Alexei Borovoi]], da «[[Volontà]]» - anno XIX - n. 6 - giugno 1966
*''[https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/VOL/19/0600/?#13 Anarchismo e diritto]'', di [[Alexei Borovoi]], da «[[Volontà]]» - anno XIX - n. 6 - giugno 1966
*''[https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/10936/1/Malatesta_inTigor_13.pdf Errico Malatesta. Note per un diritto anarchico]'', di Marco Cossutta, Collana in/Tigor, Edizioni Università di Trieste, 2015
*''[https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/10936/1/Malatesta_inTigor_13.pdf Errico Malatesta. Note per un diritto anarchico]'', di Marco Cossutta, Collana in/Tigor, Edizioni Università di Trieste, 2015


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