Anarchismo e Massoneria: differenze tra le versioni

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Oltre agli intrighi di cui sopra, la massoneria ebbe un ruolo anche nel complotto ordito da Mussolini contro la [[Francia]] e i fuoriusciti antifascisti esiliati oltralpe. Protagonista numero uno fu Riccotti Garibaldi jr (avvalsosi dell'aiuto di due suoi fratelli, Sante e Peppino, e del noto provocatore Campolonghi), figlio di Ricciotti e nipote di Giuseppe, che a partire dal [[1923]] cominciò a progettare la costituzione di legioni garibaldine di matrice pseudo-antifascista che agissero militarmente contro [[Mussolini]] partendo dalla [[Francia]].  
Oltre agli intrighi di cui sopra, la massoneria ebbe un ruolo anche nel complotto ordito da Mussolini contro la [[Francia]] e i fuoriusciti antifascisti esiliati oltralpe. Protagonista numero uno fu Riccotti Garibaldi jr (avvalsosi dell'aiuto di due suoi fratelli, Sante e Peppino, e del noto provocatore Campolonghi), figlio di Ricciotti e nipote di Giuseppe, che a partire dal [[1923]] cominciò a progettare la costituzione di legioni garibaldine di matrice pseudo-antifascista che agissero militarmente contro [[Mussolini]] partendo dalla [[Francia]].  
:«Massone era Ricciotti Garibaldi e fu la Massoneria a creare le Legioni garibaldine.» ([[Camillo Berneri]])
:«Massone era Ricciotti Garibaldi e fu la Massoneria a creare le Legioni garibaldine.» ([[Camillo Berneri]])
Fu però intorno al [[1924]] che tale idea cominciò ad essere infiltrata negli ambienti del fuoriuscitismo, proprio grazie al nipote di Garibaldi che sfruttò abilmente il suo cognome per darsi una parvenza di affidabilità di cui in realtà non avrebbe dovuto godere poichè aveva partecipato anche agli intrighi [[antimilitarismo|antimilitaristi]] della prima guerra mondiale.  
Fu però intorno al [[1924]] che tale idea cominciò ad essere infiltrata negli ambienti del fuoriuscitismo, proprio grazie al nipote di Garibaldi che sfruttò abilmente il suo cognome per darsi una parvenza di affidabilità di cui in realtà non avrebbe dovuto godere poiché aveva partecipato anche agli intrighi [[antimilitarismo|antimilitaristi]] della prima guerra mondiale.  
[[File: Alberto Meschi.jpg|thumb|[[Alberto Meschi]], anarchico che si batte lungamente in favore dell'iniziativa di Ricciotti jr. Fu uno degli ultimi a desistere, quando ormai era chiaro che il nipote di Garibaldi era solo una spia fascista]]
[[File: Alberto Meschi.jpg|thumb|[[Alberto Meschi]], anarchico che si batte lungamente in favore dell'iniziativa di Ricciotti jr. Fu uno degli ultimi a desistere, quando ormai era chiaro che il nipote di Garibaldi era solo una spia fascista]]
Ricciotti jr, che si avvalse del sostegno finanziario della massoneria, inizialmente individuò negli anarchici italiani esiliati in [[Francia]] le vittime del suo complotto. <ref>«In campo anarchico i due raggruppamenti più attivi erano il Comitato Pro Vittime Politiche, che teneva la riunione domenicale in un retrobottega vicino a Place de la République, e il gruppo “Pietro Gori” costituito in gran parte da un nucleo di anconetani molto attivi nella città marchigiana durante il Biennio rosso» ([http://storiaefuturo.eu/vicenda-rimossa-laffaire-ricciotti-garibaldi-lantifascismo-lingua-italiana-in-francia/ Una vicenda rimossa, l'affaire Ricicotti jr])</ref> Molti di loro erano stati in realtà sin dall'inizio sospettosi (su tutti [[Ugo Fedeli]], [[Virgilio Gozzoli]] e [[Tintino Rasi]]), altri invece si mostrarono più fiduciosi (su tutti [[Erasmo Abate]] e [[Alberto Meschi]]). Quindi, il primo risultato ottenuto dal complotto fu quello di dividere gli anarchici esiliati, a cui tentò di porre rimedio [[Armando Borghi]] con la costituzione di un comitato («Alleanza Libertaria») che valutasse attentamente la questione.  
Ricciotti jr, che si avvalse del sostegno finanziario della massoneria, inizialmente individuò negli anarchici italiani esiliati in [[Francia]] le vittime del suo complotto. <ref>«In campo anarchico i due raggruppamenti più attivi erano il Comitato Pro Vittime Politiche, che teneva la riunione domenicale in un retrobottega vicino a Place de la République, e il gruppo “Pietro Gori” costituito in gran parte da un nucleo di anconetani molto attivi nella città marchigiana durante il Biennio rosso» ([http://storiaefuturo.eu/vicenda-rimossa-laffaire-ricciotti-garibaldi-lantifascismo-lingua-italiana-in-francia/ Una vicenda rimossa, l'affaire Ricicotti jr])</ref> Molti di loro erano stati in realtà sin dall'inizio sospettosi (su tutti [[Ugo Fedeli]], [[Virgilio Gozzoli]] e [[Tintino Rasi]]), altri invece si mostrarono più fiduciosi (su tutti [[Erasmo Abate]] e [[Alberto Meschi]]). Quindi, il primo risultato ottenuto dal complotto fu quello di dividere gli anarchici esiliati, a cui tentò di porre rimedio [[Armando Borghi]] con la costituzione di un comitato («Alleanza Libertaria») che valutasse attentamente la questione.  
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