Anarchici e potere nella rivoluzione spagnola: differenze tra le versioni

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== [http://www.massimilianocarocci.net/wp-content/uploads/2013/04/Guerra-Civile-Spagnola.pdf Il difficile rapporto tra gli anarchici e il potere: il compromesso tra la guerra civile e la rivoluzione sociale (di M. Carocci)] ==
== [http://www.massimilianocarocci.net/wp-content/uploads/2013/04/Guerra-Civile-Spagnola.pdf Il difficile rapporto tra gli anarchici e il potere: il compromesso tra la guerra civile e la rivoluzione sociale (di M. Carocci)] ==
Nonostante la [[Rivoluzione sociale]] fosse in atto, se si eccettua il caso abbastanza particolare del [[Consiglio di Aragona]], fin dai primi giorni gli anarchici scelsero di collaborare con il Governo della Generalitat, creando un fronte unico e compatto contro il [[franchismo|fascismo]], avvertito come il primo pericolo da combattere. Le motivazioni di questa scelta sono diverse: da una parte vi era sicuramente la volontà  di non frammentare fino in fondo il blocco repubblicano, dall'altra l'incapacità  di gestire in un momento critico come la guerra civile, un processo di [[rivoluzione sociale]]: gli anarchici confidarono nel fatto che fosse maggiormente possibile mantenere le conquiste rivoluzionarie attraverso l’entrata nel sistema democratico, venendo così meno ad un dei loro principi fondamentali. Così l'[[8 settembre]] [[1936|’36]] [[Juan Lopez]], dirigente della [[CNT]], annunciava al Governo madrileno, il sostegno degli anarchici al blocco repubblicano, e il [[26 settembre]] la [[CNT spagnola|CNT]] accettava di esser rappresentata nella Generalitat catalana da tre ministri.  
Nonostante la [[Rivoluzione sociale]] fosse in atto, se si eccettua il caso abbastanza particolare del [[Consiglio di Aragona]], fin dai primi giorni gli anarchici scelsero di collaborare con il Governo della Generalitat, creando un fronte unico e compatto contro il [[franchismo|fascismo]], avvertito come il primo pericolo da combattere. Le motivazioni di questa scelta sono diverse: da una parte vi era sicuramente la volontà  di non frammentare fino in fondo il blocco repubblicano, dall'altra l'incapacità  di gestire in un momento critico come la guerra civile, un processo di [[rivoluzione sociale]]: gli anarchici confidarono nel fatto che fosse maggiormente possibile mantenere le conquiste rivoluzionarie attraverso l'entrata nel sistema democratico, venendo così meno ad un dei loro principi fondamentali. Così l'[[8 settembre]] [[1936|'36]] [[Juan Lopez]], dirigente della [[CNT]], annunciava al Governo madrileno, il sostegno degli anarchici al blocco repubblicano, e il [[26 settembre]] la [[CNT spagnola|CNT]] accettava di esser rappresentata nella Generalitat catalana da tre ministri.  
[[File:Simone Weil 07.jpg|thumb|230 px|[[Simone Weil]] in divisa da [[milizie antifasciste|miliziana]] durante la rivoluzione spagnola]]
[[File:Simone Weil 07.jpg|thumb|230 px|[[Simone Weil]] in divisa da [[milizie antifasciste|miliziana]] durante la rivoluzione spagnola]]
Questo accordo significò il primo passo di declino della rivoluzione; il [[1° ottobre]] [[1936]] la [[CNT spagnola|CNT]] acconsentiva allo scioglimento del Comitato generale della milizia, in cambio di arrivo di armi da Madrid sul fronte aragonese: dal punto di vista militare le truppe miliziane vennero lentamente equiparate ad un [[esercito]] regolare, perdendo gran parte dei valori etici e sociali che le contrassegnavano. A questo atto seguirono lo scioglimento di tutti i comitati e i consigli locali, cui la CNT di fatto non si oppose. Il governo centrale pose progressivamente sotto controllo istituzionali le Comuni agricole, per poi fare lo stesso con i consigli di fabbrica sostituendo i comitati operai con organismi nominati direttamente dal governo. Una [[Simone Weil]] disgustata riflette tutto questo nelle amare parole dei suoi ''Quaderni'':
Questo accordo significò il primo passo di declino della rivoluzione; il [[1° ottobre]] [[1936]] la [[CNT spagnola|CNT]] acconsentiva allo scioglimento del Comitato generale della milizia, in cambio di arrivo di armi da Madrid sul fronte aragonese: dal punto di vista militare le truppe miliziane vennero lentamente equiparate ad un [[esercito]] regolare, perdendo gran parte dei valori etici e sociali che le contrassegnavano. A questo atto seguirono lo scioglimento di tutti i comitati e i consigli locali, cui la CNT di fatto non si oppose. Il governo centrale pose progressivamente sotto controllo istituzionali le Comuni agricole, per poi fare lo stesso con i consigli di fabbrica sostituendo i comitati operai con organismi nominati direttamente dal governo. Una [[Simone Weil]] disgustata riflette tutto questo nelle amare parole dei suoi ''Quaderni'':
: «Nessuno può mettere in dubbio la sincerità  dei nostri compagni anarchici in Catalogna. Eppure, che cosa si svolge sotto i nostri occhi in Spagna? Vediamo, come si sviluppino forme di costrizione, e si verifichino casi di inumanità , che si contrappongono direttamente all'ideale umano e libertario degli anarchici. Le necessità  della guerra civile e la sua atmosfera prendono il sopravvento sulle idealità , per la cui realizzazione è stata iniziata la guerra civile.In Spagna domina la coscrizione militare. Benché la fiumana dei volontari non si arresti, è stata decisa la mobilitazione, la coscrizione obbligatoria. Il consiglio della difesa della Generalidad, nel quale svolgono funzioni direttive i nostri compagni della FAI, ha disposto che si applichi alla milizia l'antico codice penale militare. Anche nelle fabbriche domina un regime di costrizione. Il governo catalano, nel quale i nostri compagni hanno in mano i ministeri economicamente decisivi, ha appena stabilito che gli operai debbano prestare tante ore di straordinario non pagato quanto il governo stimi necessario. Un altro decreto prevede che ogni operaio che non adempia alla propria norma lavorativa vada considerato ribelle e come tale debba essere trattato. Ciò significa, semplicemente, l’applicazione della pena di morte nella produzione industriale.»
: «Nessuno può mettere in dubbio la sincerità  dei nostri compagni anarchici in Catalogna. Eppure, che cosa si svolge sotto i nostri occhi in Spagna? Vediamo, come si sviluppino forme di costrizione, e si verifichino casi di inumanità , che si contrappongono direttamente all'ideale umano e libertario degli anarchici. Le necessità  della guerra civile e la sua atmosfera prendono il sopravvento sulle idealità , per la cui realizzazione è stata iniziata la guerra civile.In Spagna domina la coscrizione militare. Benché la fiumana dei volontari non si arresti, è stata decisa la mobilitazione, la coscrizione obbligatoria. Il consiglio della difesa della Generalidad, nel quale svolgono funzioni direttive i nostri compagni della FAI, ha disposto che si applichi alla milizia l'antico codice penale militare. Anche nelle fabbriche domina un regime di costrizione. Il governo catalano, nel quale i nostri compagni hanno in mano i ministeri economicamente decisivi, ha appena stabilito che gli operai debbano prestare tante ore di straordinario non pagato quanto il governo stimi necessario. Un altro decreto prevede che ogni operaio che non adempia alla propria norma lavorativa vada considerato ribelle e come tale debba essere trattato. Ciò significa, semplicemente, l'applicazione della pena di morte nella produzione industriale.»


Il [[4 dicembre]] [[1936]] quattro ministri della [[CNT spagnola|CNT]] entravano nel governo del [[Fronte Popolare]] di Largo Caballero: con questo atto il declino della rivoluzione era compiuta. Questo drammatico atto è suggellato dalle parole di uno dei protagonisti della rivoluzione e della costituzione delle milizie, [[Diego Abad de Santillán|Diego Santillan]]:
Il [[4 dicembre]] [[1936]] quattro ministri della [[CNT spagnola|CNT]] entravano nel governo del [[Fronte Popolare]] di Largo Caballero: con questo atto il declino della rivoluzione era compiuta. Questo drammatico atto è suggellato dalle parole di uno dei protagonisti della rivoluzione e della costituzione delle milizie, [[Diego Abad de Santillán|Diego Santillan]]:
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: «Sapevamo che era impossibile che la Rivoluzione trionfasse, se noi prima non avessimo raggiunto il trionfo della guerra. Sacrificammo la rivoluzione stessa senza comprendere che contemporaneamente stavamo sacrificando anche gli obiettivi della guerra. Tale scelta troverà  contraria la gran parte della base della CNT che si competerà  attorno alla frangia estrema del gruppo Amici di Durruti; anche gli anarchici italiani che entusiasti erano affluiti sin dai primi giorni della guerra civile in Spagna, furono decisamente contrari a questa svolta; in particolare Camillo Berneri accusò la CNT di aver procurato con l'adesione al Fronte, una spaccatura irrimediabile tra la base proletaria e i vertici del sindacato, accusando la FAI e la CNT di bolscevismo.»
: «Sapevamo che era impossibile che la Rivoluzione trionfasse, se noi prima non avessimo raggiunto il trionfo della guerra. Sacrificammo la rivoluzione stessa senza comprendere che contemporaneamente stavamo sacrificando anche gli obiettivi della guerra. Tale scelta troverà  contraria la gran parte della base della CNT che si competerà  attorno alla frangia estrema del gruppo Amici di Durruti; anche gli anarchici italiani che entusiasti erano affluiti sin dai primi giorni della guerra civile in Spagna, furono decisamente contrari a questa svolta; in particolare Camillo Berneri accusò la CNT di aver procurato con l'adesione al Fronte, una spaccatura irrimediabile tra la base proletaria e i vertici del sindacato, accusando la FAI e la CNT di bolscevismo.»


Una posizione molto più decisa dei vertici della CNT riguardo all'indissolubilità  tra rivoluzione e lotta [[antifascista]] fu quella del [[POUM]], guidato da [[Andres Nin]] per il quale gli endemici problemi spagnoli quali quello della [[Chiesa]], dell'[[esercito]], della questione agraria, che la fragile Repubblica non aveva saputo affrontare, potevano essere risolti solo con la continuazione della rivoluzione sociale: la Repubblica, con la sua fragilità  e irresolutezza nel compiere le riforme necessarie, non aveva fatto altro per Nin che preparare l'avvento del [[fascismo]] e dell'insurrezione militare. Il [[POUM]] però era un partito di rilevanza marginale, forte solo a Barcellona, e, isolato, non potè far altro che allinearsi alle posizioni della [[CNT spagnola|CNT]], supportando anch’esso con un appoggio esterno il governo di Caballero.
Una posizione molto più decisa dei vertici della CNT riguardo all'indissolubilità  tra rivoluzione e lotta [[antifascista]] fu quella del [[POUM]], guidato da [[Andres Nin]] per il quale gli endemici problemi spagnoli quali quello della [[Chiesa]], dell'[[esercito]], della questione agraria, che la fragile Repubblica non aveva saputo affrontare, potevano essere risolti solo con la continuazione della rivoluzione sociale: la Repubblica, con la sua fragilità  e irresolutezza nel compiere le riforme necessarie, non aveva fatto altro per Nin che preparare l'avvento del [[fascismo]] e dell'insurrezione militare. Il [[POUM]] però era un partito di rilevanza marginale, forte solo a Barcellona, e, isolato, non potè far altro che allinearsi alle posizioni della [[CNT spagnola|CNT]], supportando anch'esso con un appoggio esterno il governo di Caballero.


== [http://redlatinasinfronteras.wordpress.com/2008/04/10/debates-anarquismo-y-poder/ Anarchismo e potere nella rivoluzione spagnola (di M. Bookchin)] ==
== [http://redlatinasinfronteras.wordpress.com/2008/04/10/debates-anarquismo-y-poder/ Anarchismo e potere nella rivoluzione spagnola (di M. Bookchin)] ==
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