Anarchia e violenza (di Errico Malatesta): differenze tra le versioni

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Però ciascuno, mentre ha trovato necessario e giusto adoperare la forza per difendere la propria libertà, i propri interessi, la propria classe, il proprio paese, ha poi, in no­me di una morale sua speciale, condannata la violenza quando questa si rivolgeva contro di lui per la libertà, per gli interessi, per la classe, per il paese degli altri.
Però ciascuno, mentre ha trovato necessario e giusto adoperare la forza per difendere la propria libertà, i propri interessi, la propria classe, il proprio paese, ha poi, in no­me di una morale sua speciale, condannata la violenza quando questa si rivolgeva contro di lui per la libertà, per gli interessi, per la classe, per il paese degli altri.
Così quegli stessi che, per esempio qui in Italia, glorifi­cano a giusta ragione le guerre per l'indipendenza ed eri­gono marmi e bronzi in onore di Agesilao Milano, di Felice Orsini, di Guglielmo Oberdan e quelli che hanno sciolto in­ni appassionati a Sofia Perovskaja e altri martiri di paesi lontani, han poi trattati da delinquenti gli anarchici quan­do questi sono sorti a reclamare la libertà  integrale e la giu­stizia uguale per tutti gli esseri umani e hanno francamen­te dichiarato che, oggi come ieri, fino a quando l'oppres­sione e il privilegio saran difesi dalla forza bruta delle baio­nette, l'insurrezione popolare, la rivolta dell'individuo e del­la massa, resta il mezzo necessario per conseguire l'eman­cipazione.
Così quegli stessi che, per esempio qui in Italia, glorifi­cano a giusta ragione le guerre per l'indipendenza ed eri­gono marmi e bronzi in onore di Agesilao Milano, di Felice Orsini, di Guglielmo Oberdan e quelli che hanno sciolto in­ni appassionati a Sofia Perovskaja e altri martiri di paesi lontani, han poi trattati da delinquenti gli anarchici quan­do questi sono sorti a reclamare la libertà  integrale e la giu­stizia uguale per tutti gli esseri umani e hanno francamen­te dichiarato che, oggi come ieri, fino a quando l'oppres­sione e il privilegio saran difesi dalla forza bruta delle baio­nette, l'insurrezione popolare, la rivolta dell'individuo e del­la massa, resta il mezzo necessario per conseguire l'eman­cipazione.
Ricordo che in occasione di un clamoroso attentato anarchico, uno che figurava allora nelle prime file del par­tito socialista e tornava fresco fresco dalla guerra turco-gre­ca, gridava forte, con l'approvazione dei suoi compagni, che la vita umana è sacra sempre e che non bisogna attentarvi nemmeno per la causa della libertà . Pare che facesse ecce­zione la vita dei turchi e la causa dell'indipendenza greca.
Ricordo che in occasione di un clamoroso attentato anarchico, uno che figurava allora nelle prime file del par­tito socialista e tornava fresco fresco dalla guerra turco-gre­ca, gridava forte, con l'approvazione dei suoi compagni, che la vita umana è sacra sempre e che non bisogna attentarvi nemmeno per la causa della libertà. Pare che facesse ecce­zione la vita dei turchi e la causa dell'indipendenza greca.


Illogicità, o ipocrisia?
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