Anarchia e diritto (di Pier Francesco Zarcone): differenze tra le versioni

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Va poi detto che le vicende della vita associata richiedono concretizzazioni, via via meno rarefatte, di quei principi generalissimi su cui tutti possono essere d'accordo, pensandola poi in modo opposto sulle questioni pratiche, che sono quelle che incidono nella vita delle persone.
Va poi detto che le vicende della vita associata richiedono concretizzazioni, via via meno rarefatte, di quei principi generalissimi su cui tutti possono essere d'accordo, pensandola poi in modo opposto sulle questioni pratiche, che sono quelle che incidono nella vita delle persone.


Analoghe riflessioni si possono fare sul concetto di "[[libertà ]]". Che significa? Anche su questo punto abbiamo a disposizione una sterminata biblioteca, altrettanto inutile sul piano della pratica.  
Analoghe riflessioni si possono fare sul concetto di "[[libertà]]". Che significa? Anche su questo punto abbiamo a disposizione una sterminata biblioteca, altrettanto inutile sul piano della pratica.  


In termini generali, nella prospettiva comunista anarchica vale - per quanto concerne la libertà  - la classica impostazione di Bakunin, amante fanatico della libertà, ma "non di quella libertà  individualista, egoista, meschina e fittizia vantata dalla scuola di [[Rousseau]], come da tutte le altre scuole del liberalismo borghese (...). No, io intendo la sola ,libertà  che sia veramente degna di tale uomo, la libertà  che consiste nel pieno sviluppo di tutte le potenze materiali, intellettuali e morali le quali si trovano nello stato di facoltà  latenti in ognuno; la libertà  che non riconosce altre restrizioni all'infuori di quelle che ci sono tracciate dalle leggi della nostra stessa natura (...) Io intendo questa libertà  di ciascuno, che lungi dall'arrestarsi come di fronte ad un limite innanzi alla libertà  altrui, vi trova la sua conferma e la sua estensione all'infinito (...)" (8). Una libertà, quindi, che si definisce nella sua socialità.
In termini generali, nella prospettiva comunista anarchica vale - per quanto concerne la libertà  - la classica impostazione di Bakunin, amante fanatico della libertà, ma "non di quella libertà  individualista, egoista, meschina e fittizia vantata dalla scuola di [[Rousseau]], come da tutte le altre scuole del liberalismo borghese (...). No, io intendo la sola ,libertà  che sia veramente degna di tale uomo, la libertà  che consiste nel pieno sviluppo di tutte le potenze materiali, intellettuali e morali le quali si trovano nello stato di facoltà  latenti in ognuno; la libertà  che non riconosce altre restrizioni all'infuori di quelle che ci sono tracciate dalle leggi della nostra stessa natura (...) Io intendo questa libertà  di ciascuno, che lungi dall'arrestarsi come di fronte ad un limite innanzi alla libertà  altrui, vi trova la sua conferma e la sua estensione all'infinito (...)" (8). Una libertà, quindi, che si definisce nella sua socialità.
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