Anarchia (di Errico Malatesta): differenze tra le versioni

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Ma quale è la ragion d'essere del governo?
Ma quale è la ragion d'essere del governo?


Perché abdicare nelle mani di alcuni individui la propria libertà, la propria iniziativa? Perché dar loro questa facoltà  di impadronirsi, con o contro la volontà  di ciascuno, della forza di tutti e disporne a loro modo? Sono essi tanto eccezionalmente dotati da potersi, con qualche apparenza di ragione, sostituire alla massa e fare gli interessi, tutti gli interessi degli uomini meglio di quello che saprebbero farlo gli interessati? Sono essi infallibili ed incorruttibili al punto da potere affidare, con un sembiante di prudenza, la sorte di ciascuno e di tutti alla loro scienza e alla loro bontà ?
Perché abdicare nelle mani di alcuni individui la propria libertà, la propria iniziativa? Perché dar loro questa facoltà  di impadronirsi, con o contro la volontà  di ciascuno, della forza di tutti e disporne a loro modo? Sono essi tanto eccezionalmente dotati da potersi, con qualche apparenza di ragione, sostituire alla massa e fare gli interessi, tutti gli interessi degli uomini meglio di quello che saprebbero farlo gli interessati? Sono essi infallibili ed incorruttibili al punto da potere affidare, con un sembiante di prudenza, la sorte di ciascuno e di tutti alla loro scienza e alla loro bontà?


E quand'anche esistessero degli uomini di una bontà  e di un sapere infiniti, quand'anche, per un'ipotesi che non si è mai verificata nella storia e che noi crediamo impossibile a verificarsi, il potere governativo fosse devoluto ai più capaci ed ai più buoni, aggiungerebbe il possesso del governo qualche cosa alla loro potenza benefica, o piuttosto la paralizzerebbe e la distruggerebbe per la necessità, in cui si trovano gli uomini che sono al governo, di occuparsi di tante cose che non intendono, e sopra tutto di sciupare il meglio della loro energia per mantenersi al potere, per contentare gli amici, per tenere a freno i malcontenti e per domare i ribelli?
E quand'anche esistessero degli uomini di una bontà  e di un sapere infiniti, quand'anche, per un'ipotesi che non si è mai verificata nella storia e che noi crediamo impossibile a verificarsi, il potere governativo fosse devoluto ai più capaci ed ai più buoni, aggiungerebbe il possesso del governo qualche cosa alla loro potenza benefica, o piuttosto la paralizzerebbe e la distruggerebbe per la necessità, in cui si trovano gli uomini che sono al governo, di occuparsi di tante cose che non intendono, e sopra tutto di sciupare il meglio della loro energia per mantenersi al potere, per contentare gli amici, per tenere a freno i malcontenti e per domare i ribelli?
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E che oligarchia strapotente, oppressiva, assorbente sarebbe mai quella che avrebbe a suo carico, cioè a sua disposizione, tutto il capitale sociale, tutti i servizi pubblici, dall'alimentazione alla fabbricazione dei fiammiferi, dalle università  ai teatri d'operette!!!
E che oligarchia strapotente, oppressiva, assorbente sarebbe mai quella che avrebbe a suo carico, cioè a sua disposizione, tutto il capitale sociale, tutti i servizi pubblici, dall'alimentazione alla fabbricazione dei fiammiferi, dalle università  ai teatri d'operette!!!


Ma, supponiamo pure che il governo non costituisse già  da sé una classe privilegiata, e potesse vivere senza creare intorno a sé una nuova classe di privilegiati e restando il rappresentante, il servo, se si vuole, di tutta la società. A che servirebbe esso mai? In che cosa ed in che modo aumenterebbe esso la forza, l'intelligenza, lo spirito di solidarietà, la cura del benessere di tutti e dell'umanità  futura, che in un dato momento si trovano esistenti in una data società ?
Ma, supponiamo pure che il governo non costituisse già  da sé una classe privilegiata, e potesse vivere senza creare intorno a sé una nuova classe di privilegiati e restando il rappresentante, il servo, se si vuole, di tutta la società. A che servirebbe esso mai? In che cosa ed in che modo aumenterebbe esso la forza, l'intelligenza, lo spirito di solidarietà, la cura del benessere di tutti e dell'umanità  futura, che in un dato momento si trovano esistenti in una data società?


È sempre la vecchia storia dell'uomo legato, che essendo riuscito a vivere malgrado i ceppi, crede di vivere a causa dei ceppi. Noi siamo abituati a vivere sotto di un governo, che accaparra tutte quelle forze, quelle intelligenze, quelle volontà, che può dirigere ai suoi fini; ostacola, paralizza, sopprime quelle che gli sono inutili od ostili, e ci immaginiamo che tutto ciò che si fa nella società  si fa per opera del governo, e che senza governo non ci sarebbe più nella società  né forza, né intelligenza, né buona volontà. Così (lo abbiamo già  detto) il proprietario che s'è impossessato della terra la fa coltivare per il suo profitto particolare, lasciando al lavoratore lo stretto necessario perché esso possa e voglia continuare a lavorare, ed il lavoratore asservito pensa che non potrebbe vivere senza il padrone, come se questi creasse la terra e le forze della natura.
È sempre la vecchia storia dell'uomo legato, che essendo riuscito a vivere malgrado i ceppi, crede di vivere a causa dei ceppi. Noi siamo abituati a vivere sotto di un governo, che accaparra tutte quelle forze, quelle intelligenze, quelle volontà, che può dirigere ai suoi fini; ostacola, paralizza, sopprime quelle che gli sono inutili od ostili, e ci immaginiamo che tutto ciò che si fa nella società  si fa per opera del governo, e che senza governo non ci sarebbe più nella società  né forza, né intelligenza, né buona volontà. Così (lo abbiamo già  detto) il proprietario che s'è impossessato della terra la fa coltivare per il suo profitto particolare, lasciando al lavoratore lo stretto necessario perché esso possa e voglia continuare a lavorare, ed il lavoratore asservito pensa che non potrebbe vivere senza il padrone, come se questi creasse la terra e le forze della natura.


Che cosa può aggiungere di suo il governo alle forze morali e materiali che esistono in una società ? Sarebbe esso per caso come il Dio della Bibbia che crea dal nulla?
Che cosa può aggiungere di suo il governo alle forze morali e materiali che esistono in una società? Sarebbe esso per caso come il Dio della Bibbia che crea dal nulla?


Siccome nulla si crea nel mondo che suol chiamarsi materiale, così nulla si crea in questa forma più complicata del mondo materiale che è il mondo sociale. E perciò i governanti non possono disporre che delle forze che esistono nella società, meno quelle grandissime che l'azione governativa paralizza e distrugge, e meno le forze ribelli, e meno tutto ciò che si consuma negli attriti, necessariamente grandissimi in un meccanismo così artifizioso. Se qualche cosa ci mettono del loro, è come uomini e non come governanti che possono farlo. E di quelle forze, materiali e morali, che restano a disposizione del governo, solo una parte piccolissima riceve una destinazione realmente utile alla società. Il resto, o è consumato in attività  repressiva per tenere a freno le forze ribelli, o è altrimenti stornato dallo scopo di utilità  generale ed adoperato a profitto di pochi ed a danno della maggioranza degli uomini.
Siccome nulla si crea nel mondo che suol chiamarsi materiale, così nulla si crea in questa forma più complicata del mondo materiale che è il mondo sociale. E perciò i governanti non possono disporre che delle forze che esistono nella società, meno quelle grandissime che l'azione governativa paralizza e distrugge, e meno le forze ribelli, e meno tutto ciò che si consuma negli attriti, necessariamente grandissimi in un meccanismo così artifizioso. Se qualche cosa ci mettono del loro, è come uomini e non come governanti che possono farlo. E di quelle forze, materiali e morali, che restano a disposizione del governo, solo una parte piccolissima riceve una destinazione realmente utile alla società. Il resto, o è consumato in attività  repressiva per tenere a freno le forze ribelli, o è altrimenti stornato dallo scopo di utilità  generale ed adoperato a profitto di pochi ed a danno della maggioranza degli uomini.
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Sarà  la dittatura dei migliori? Ma chi sono i migliori?
Sarà  la dittatura dei migliori? Ma chi sono i migliori?


E chi riconoscerà  loro questa qualità ? La maggioranza sta d'ordinario attaccata a vecchi pregiudizii, ed ha idee ed istinti già  sorpassati da una minoranza meglio favorita; ma fra le mille minoranze che tutte credono di aver ragione, e tutte possono averla in qualche parte, da chi e con qual criterio si sceglierà, per mettere la forza sociale a disposizione di una di esse, quando solo l'avvenire può decidere fra le parti in litigio? Se pigliate cento partigiani intelligenti della dittatura, voi scoprirete che ciascuno di loro crede che egli dovrebbe, se non essere proprio il dittatore, o uno dei dittatori, almeno trovarsi molto vicino alla dittatura. Dunque dittatori sarebbero coloro che, per una via o per un'altra, riuscissero ad imporsi; e, coi tempi che corrono, si può esser sicuri che tutte le loro forze sarebbero impiegate nella lotta per difendersi contro gli attacchi degli avversarii, lasciando in dimenticanza ogni velleità  educatrice, se mai ne avessero avute.
E chi riconoscerà  loro questa qualità? La maggioranza sta d'ordinario attaccata a vecchi pregiudizii, ed ha idee ed istinti già  sorpassati da una minoranza meglio favorita; ma fra le mille minoranze che tutte credono di aver ragione, e tutte possono averla in qualche parte, da chi e con qual criterio si sceglierà, per mettere la forza sociale a disposizione di una di esse, quando solo l'avvenire può decidere fra le parti in litigio? Se pigliate cento partigiani intelligenti della dittatura, voi scoprirete che ciascuno di loro crede che egli dovrebbe, se non essere proprio il dittatore, o uno dei dittatori, almeno trovarsi molto vicino alla dittatura. Dunque dittatori sarebbero coloro che, per una via o per un'altra, riuscissero ad imporsi; e, coi tempi che corrono, si può esser sicuri che tutte le loro forze sarebbero impiegate nella lotta per difendersi contro gli attacchi degli avversarii, lasciando in dimenticanza ogni velleità  educatrice, se mai ne avessero avute.


Sarà  invece un governo eletto a suffragio universale, e quindi l'emanazione più o meno sincera del volere della maggioranza? Ma se voi considerate questi bravi elettori come incapaci di provvedere da loro stessi ai propri interessi, come mai essi sapranno scegliersi i pastori che debbono guidarli e come potranno risolvere questo problema di alchimia sociale, di far uscire l'elezione di un genio dal voto di una massa di imbecilli? E che ne sarà  delle minoranze che pur sono la parte più intelligente, più attiva, più avanzata di una società ?
Sarà  invece un governo eletto a suffragio universale, e quindi l'emanazione più o meno sincera del volere della maggioranza? Ma se voi considerate questi bravi elettori come incapaci di provvedere da loro stessi ai propri interessi, come mai essi sapranno scegliersi i pastori che debbono guidarli e come potranno risolvere questo problema di alchimia sociale, di far uscire l'elezione di un genio dal voto di una massa di imbecilli? E che ne sarà  delle minoranze che pur sono la parte più intelligente, più attiva, più avanzata di una società?


Per risolvere il problema sociale a favore di tutti non vi è che un mezzo: scacciare rivoluzionariamente i detentori della ricchezza sociale, mettere tutto a disposizione di tutti, e lasciare che tutte le forze, tutte le capacità, tutte le buone volontà  esistenti fra gli uomini agiscano per provvedere ai bisogni di tutti.
Per risolvere il problema sociale a favore di tutti non vi è che un mezzo: scacciare rivoluzionariamente i detentori della ricchezza sociale, mettere tutto a disposizione di tutti, e lasciare che tutte le forze, tutte le capacità, tutte le buone volontà  esistenti fra gli uomini agiscano per provvedere ai bisogni di tutti.
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