Anarchia: differenze tra le versioni

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{{approff|Anarchismo|Albero dell'Anarchismo}}
[[File:Anarchy symbol neat.png|left|thumb|La [[A cerchiata]], il più famoso simbolo dell'anarchia]]
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[[File:AOrdine.jpg|thumb|''ANARCHY IS ORDER!'' (''L'ANARCHIA È ORDINE!'') - irriverente parodia dello stemma degli USA]]
[[File:AOrdine.jpg|thumb|200px|''ANARCHY IS ORDER!'' (''L'ANARCHIA È ORDINE!''), irriverente parodia dello stemma degli [[USA]].]]
Comunemente molti intendono l'<strong>anarchia</strong> come sinonimo di caos, confusione e disordine, ma non è così. L'anarchia, invece, è forma di società basata sul libero accordo, sulla [[solidarietà]], sul rispetto di ognuno. L'anarchia rifiuta i rapporti autoritari e altri aspetti che saranno analizzati in seguito.
Comunemente molti intendono l'<strong>anarchia</strong> come sinonimo di caos, confusione e disordine, ma non è così. L'anarchia, invece, è forma di società basata sul libero accordo, sulla [[solidarietà]], sul rispetto di ognuno. L'anarchia rifiuta i rapporti autoritari e altri aspetti che saranno analizzati in seguito.


== Etimologia, origine storica e definizione==
== Etimologia, origine storica e definizione==
[[File:Fiaccola.jpg|left|thumb|La fiaccola dell'anarchia]]
[[File:Fiaccola.jpg|left|200px|thumb|La fiaccola dell'anarchia]]
[[Image:Dita.jpg|thumb|300px|La vittoria sorride alle bandiere rosse e nere]]
[[Image:Dita.jpg|thumb|300px|La vittoria sorride alle [[bandiera rosso-nera|bandiere rosse e nere]].]]
Etimologicamente la parola "anarchia" deriva dal greco '''ἀναρχία''' (ἀν, assenza + ἀρχή, governo o principio) e significa letteralmente «senza-governo», «senza-principio». Il suffisso "''-ismo''" designa la relativa dottrina politica e il relativo movimento politico.
Etimologicamente la parola "anarchia" deriva dal greco '''ἀναρχία''' (ἀν, assenza + ἀρχή, governo o principio) e significa letteralmente «senza-governo», «senza-principio». Il suffisso "''-ismo''" designa la relativa dottrina politica e il relativo movimento politico.


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== Le correnti anarchiche ==
== Le correnti anarchiche ==
La forza del pensiero anarchico, ma anche il suo limite, sta principalmente nelle sue innumerevoli [[correnti anarchiche|correnti, tendenze e sottotendenze]] ([[anarco-comunismo|comunismo]], [[anarco-individualismo]], [[sindacalismo]], ecc.). Per una maggior comprensione di questo complesso intreccio, si veda l'[[albero dell'anarchismo|abero genealogico dell'anarchismo]].
{{approff|Albero dell'Anarchismo}}
La forza del pensiero anarchico, ma anche il suo limite, sta principalmente nelle sue innumerevoli [[correnti anarchiche|correnti, tendenze e sottotendenze]] ([[anarco-comunismo|comunismo]], [[anarco-individualismo]], [[sindacalismo]] ecc.). Per una maggior comprensione di questo complesso intreccio, si veda l'[[albero dell'anarchismo|abero genealogico dell'anarchismo]].
[[File:Anarchists_against_every_authority.JPG|350 px|thumb|Vignetta che raffigura l'ostilità degli anarchici nei confronti di ogni [[autorità]]]]
[[File:Anarchists_against_every_authority.JPG|350 px|thumb|Vignetta che raffigura l'ostilità degli anarchici nei confronti di ogni [[autorità]]]]


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* '''«Anarchico»''' è ''colui che professa i pricipi dell'[[anarchia]]''. <ref name="dizionario">Definizione tratta dal ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'' UTET.</ref>   
* '''«Anarchico»''' è ''colui che professa i pricipi dell'[[anarchia]]''. <ref name="dizionario">Definizione tratta dal ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'' UTET.</ref>   
* '''«Libertario»''' è colui ''che afferma (e, più ancora, istintivamente sente) la libertà quale valore umano fondamentale e preminente, concependola come un'energia esistenziale (intellettuale, morale e vitale), come una forza dirompente capace di riscattare l'uomo, di emanciparlo dai vincoli o dalle servitù che tradizionalmente lo limitano e lo opprimono - mediante strutture e istituzioni repressive - in tutti i campi della vita (in primo luogo, in quello politico-istituzionale e in quello economico-sociale, ma anche in quello culturale, dei costumi, ecc.); e di conseguenza, rivendica appassionatamente la libertà così concepita e ne propugna urgentemente l'attuazione, assumendo atteggiamenti rivoluzionari, o comunque radicali e contestatori nei confronti delle istituzioni, delle forze, delle concezioni sociali che, a suo avviso, la negano, la reprimono o in qualsiasi forma la limitano (e non di rado è sinonimo di «anarchico»)''. <ref name="dizionario"></ref> '''Sebbene tutti gli anarchci siano libertari, non tutti i libertari sono anarchici.''' «Libertario» è un genus nel quale sono ricomprese più species: «anarchico», «radicale», «socialista utopista», «rivoluzionario», «democratico» e così via. Logicamente con l'espressione [[libertarismo]] può intendersi, genericamente, ''un atteggiamento libertario'' <ref name="dizionario"></ref> oppure, con riferimento all'anarchismo, ''l'amore della libertà spinto fino all'anarchia''. <ref name="dizionario"></ref>
* '''«Libertario»''' è colui ''che afferma (e, più ancora, istintivamente sente) la libertà quale valore umano fondamentale e preminente, concependola come un'energia esistenziale (intellettuale, morale e vitale), come una forza dirompente capace di riscattare l'uomo, di emanciparlo dai vincoli o dalle servitù che tradizionalmente lo limitano e lo opprimono - mediante strutture e istituzioni repressive - in tutti i campi della vita (in primo luogo, in quello politico-istituzionale e in quello economico-sociale, ma anche in quello culturale, dei costumi ecc.); e di conseguenza, rivendica appassionatamente la libertà così concepita e ne propugna urgentemente l'attuazione, assumendo atteggiamenti rivoluzionari, o comunque radicali e contestatori nei confronti delle istituzioni, delle forze, delle concezioni sociali che, a suo avviso, la negano, la reprimono o in qualsiasi forma la limitano (e non di rado è sinonimo di «anarchico»)''. <ref name="dizionario"></ref> '''Sebbene tutti gli anarchci siano libertari, non tutti i libertari sono anarchici.''' «Libertario» è un genus nel quale sono ricomprese più species: «anarchico», «radicale», «socialista utopista», «rivoluzionario», «democratico» e così via. Logicamente con l'espressione [[libertarismo]] può intendersi, genericamente, ''un atteggiamento libertario'' <ref name="dizionario"></ref> oppure, con riferimento all'anarchismo, ''l'amore della libertà spinto fino all'anarchia''. <ref name="dizionario"></ref>
* '''«Liberale»''' è ''il seguace, fautore del [[liberalismo]]'' o colui ''che ha un atteggiamento politico ispirato e improntato al [[liberalismo]]'' <ref name="dizionario"></ref> (complesso di concezioni e teorie etico-politiche che nulla hanno a che fare con le dottrine anarchiche).  
* '''«Liberale»''' è ''il seguace, fautore del [[liberalismo]]'' o colui ''che ha un atteggiamento politico ispirato e improntato al [[liberalismo]]'' <ref name="dizionario"></ref> (complesso di concezioni e teorie etico-politiche che nulla hanno a che fare con le dottrine anarchiche).  
* '''«Liberista»''' è ''il seguace, fautore del [[liberismo]]'' <ref name="dizionario"></ref> (dottrina di politica economica che nulla ha a che fare con le dottrine anarchiche).
* '''«Liberista»''' è ''il seguace, fautore del [[liberismo]]'' <ref name="dizionario"></ref> (dottrina di politica economica che nulla ha a che fare con le dottrine anarchiche).
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Siamo spesso indotti a pensare, visto per esempio che il pensiero anarchico si struttura compiutamente solo nel XIX secolo, che solo l'uomo moderno abbia sentito l'esigenza di ribellarsi alle ingiustizie sociali, in realtà '''il libertarismo, inteso come espressione ideologico-politica fondata anche su analisi storiche concernenti la storia umana, è antico quanto l'uomo sfruttato e gerarchizzato ridotto a meno di merce qualsiasi'''. .
Siamo spesso indotti a pensare, visto per esempio che il pensiero anarchico si struttura compiutamente solo nel XIX secolo, che solo l'uomo moderno abbia sentito l'esigenza di ribellarsi alle ingiustizie sociali, in realtà '''il libertarismo, inteso come espressione ideologico-politica fondata anche su analisi storiche concernenti la storia umana, è antico quanto l'uomo sfruttato e gerarchizzato ridotto a meno di merce qualsiasi'''. .


I [[I precursori dell'Anarchismo|principi libertari quindi nascono con l'umanità]] stessa e sono costantemente emersi nel corso della storia umana, trasversalmente al genere sessuale <ref name="gen">Si osservi la lista delle [https://www.anarcopedia.org/index.php/Personalit%C3%A0_anarchiche_maschili personalità anarchiche maschili] e di quelle [https://www.anarcopedia.org/index.php/Personalit%C3%A0_anarchiche_femminili femminili].</ref>, alla nazionalità <ref name="nazionalità ">Si noti la presenza di [[organizzazioni anarchiche]] e di [https://www.anarcopedia.org/index.php/Attivismo_anarchico_in_%22rete%22 siti web] in tutto il mondo.</ref> e alla classe sociale <ref name="classe">Molti anarchici e anarchiche provenivano dalle classe sociali più agiate (es. il principe [[Kropotkin]] o lo scrittore [[Lev Tolstoj]]), altri invece, non avendo avuto questa fortuna, sono stati umili lavoratori per tutta la vita (es. i muratori [[Tomaso Serra]] e [[Pio Turroni]]), senza però che questo potesse imperli di formarsi autonomamente un'ottima cultura individuale.</ref> d'appartenenza.
I [[I precursori dell'anarchismo|principi libertari quindi nascono con l'umanità]] stessa e sono costantemente emersi nel corso della storia umana, trasversalmente al genere sessuale <ref name="gen">Si osservi la lista delle [[personalità anarchiche maschili]] e delle [[personalità anarchiche femminili]].</ref>, alla nazionalità <ref name="nazionalità ">Si noti la presenza di [[organizzazioni anarchiche]] e di [[Attivismo_anarchico_in_%22rete%22| siti web]] in tutto il mondo.</ref> e alla classe sociale <ref name="classe">Molti anarchici e anarchiche provenivano dalle classe sociali più agiate (es. il principe [[Kropotkin]] o lo scrittore [[Lev Tolstoj]]), altri invece, non avendo avuto questa fortuna, sono stati umili lavoratori per tutta la vita (es. i muratori [[Tomaso Serra]] e [[Pio Turroni]]), senza però che questo potesse imperli di formarsi autonomamente un'ottima cultura individuale.</ref> d'appartenenza.


== Tematiche ==
== Tematiche ==
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*'''[[Antimilitarismo]]''': gli anarchici sono contrari a qualsiasi forma di violenza istituzionalizzata, pertanto non tollerano l'esercito, strumento di guerra e di [[repressione]], lo sfruttamento e affini.
*'''[[Antimilitarismo]]''': gli anarchici sono contrari a qualsiasi forma di violenza istituzionalizzata, pertanto non tollerano l'esercito, strumento di guerra e di [[repressione]], lo sfruttamento e affini.
*'''[[antisessismo|Antisessimo]]''': gli anarchici non tollerano la [[sessismo|discriminazione di genere]]. Gli uomini e le donne sono uguali, e come tale devono essere trattati con rispetto reciproco.
*'''[[antisessismo|Antisessimo]]''': gli anarchici non tollerano la [[sessismo|discriminazione di genere]]. Gli uomini e le donne sono uguali, e come tale devono essere trattati con rispetto reciproco.
*'''[[Antispecismo]]''': al giorno d'oggi si considera la specie umana superiore a tutte le altre specie animali, ma una parte del [[movimento anarchico]] non condivide questa tesi. Pur se molti anarchici non riconoscono l'antispecismo come un principio anarchico, sempre più militanti sono attivi contro lo [[specismo]] (allevamenti, caccia, pellicce, vivisezione, ecc.).
*'''[[Antispecismo]]''': al giorno d'oggi si considera la specie umana superiore a tutte le altre specie animali, ma una parte del [[movimento anarchico]] non condivide questa tesi. Pur se molti anarchici non riconoscono l'antispecismo come un principio anarchico, sempre più militanti sono attivi contro lo [[specismo]] (allevamenti, caccia, pellicce, vivisezione ecc.).
*'''[[internazionalismo|Internazionalismo]]''': gli anarchici non riconoscono gli [[Stato|stati]]. Oltre a essere pari, gli esseri umani sono anche fraterni indipendentemente dal loro sesso, razza, lingua e cultura.
*'''[[internazionalismo|Internazionalismo]]''': gli anarchici non riconoscono gli [[Stato|stati]]. Oltre a essere pari, gli esseri umani sono anche fraterni indipendentemente dal loro sesso, razza, lingua e cultura.


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=== Anarchia non è anomia ===
=== Anarchia non è anomia ===
[[File:5222.jpg|thumb|200 px|Università di Atene (2009) occupata dagli anarchici greci]]
[[File:5222.jpg|thumb|200 px|Università di Atene ([[2009]]) occupata dagli anarchici greci.]]
Il termine '''[[anomia]]''' deriva dal greco ''ἀνομία'' e significa letteralmente «assenza o mancanza di norme».<br />
Il termine '''[[anomia]]''' deriva dal greco ''ἀνομία'' e significa letteralmente «assenza o mancanza di norme».<br />
Pertanto, una società anomica è una società in cui non esistono norme giuridiche; una teoria sociale anomistica è una teoria che ipotizza l'esistenza di una società senza il diritto. Tuttavia, l'assenza del [[Anarchismo e Diritto|diritto]], non implica necessariamente l'assenza di principi etici che, in qualche modo, regolino i rapporti sociali. D'altro canto, una società anomica non è necessariamente una società priva di gerarchie o non soggetta ad un potere dominante (anzi, laddove vi sia totale mancanza di regole, può diffondersi più facilmente la sopraffazione del più forte sul più debole).
Pertanto, una società anomica è una società in cui non esistono norme giuridiche; una teoria sociale anomistica è una teoria che ipotizza l'esistenza di una società senza il [[diritto]]. Tuttavia, l'assenza del [[diritto]], non implica necessariamente l'assenza di principi etici che, in qualche modo, regolino i rapporti sociali. D'altro canto, una società anomica non è necessariamente una società priva di gerarchie o non soggetta ad un potere dominante (anzi, laddove vi sia totale mancanza di regole, può diffondersi più facilmente la sopraffazione del più forte sul più debole).


Il termine [[anarchia]] viene normalmente considerato come sinonimo di anomia: questa è una grave mistificazione. Innazitutto, la maggior parte delle teorie anarchiche non sono anomistiche, ma accettano il diritto come elemento regolatore della società futura (teorie noministiche). Inoltre, nessuna teoria anarchica (noministica o anomistica) è compatibile con la gerarchia e con il dominio, giacché in ognuna di esse vi è un principio regolatore (giuridico od etico) che li esclude categoricamente.
Il termine [[anarchia]] viene normalmente considerato come sinonimo di anomia: questa è una grave mistificazione. Innazitutto, la maggior parte delle teorie anarchiche non sono anomistiche, ma accettano il [[diritto]] come elemento regolatore della società futura (teorie noministiche). Inoltre, nessuna teoria anarchica (noministica o anomistica) è compatibile con la gerarchia e con il dominio, giacché in ognuna di esse vi è un principio regolatore (giuridico od etico) che li esclude categoricamente.


=== Anarchia non è caos ===
=== Anarchia non è caos ===
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Il termine [[acrazia]] viene talvolta utilizzato come sinonimo di [[anarchia]]: altro errore. Acrazia (ἀ, prefisso negativo e κράτος, tema estratto dal verbo kratéo, «governare») significa letteralmente «senza governo».
Il termine [[acrazia]] viene talvolta utilizzato come sinonimo di [[anarchia]]: altro errore. Acrazia (ἀ, prefisso negativo e κράτος, tema estratto dal verbo kratéo, «governare») significa letteralmente «senza governo».
L'acrazia, dunque, presuppone, come l'anarchia, l'assenza di un '''Potere''' (intendendo con questo termine il '''Potere''' discendente da un governo o un'[[autorità]] centrale) dominante, ma non necessariamente presuppone l'assenza di forme [[gerarchia|gerarchiche]] nella società.
L'acrazia, dunque, presuppone, come l'anarchia, l'assenza di un '''Potere''' (intendendo con questo termine il '''Potere''' discendente da un governo o un'[[autorità]] centrale) dominante, ma non necessariamente presuppone l'assenza di forme [[gerarchia|gerarchiche]] nella società.
==L'anarchia non è un'utopia <ref>Fonte principale: ''[https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/10936/1/Malatesta_inTigor_13.pdf Errico Malatesta. Note per un diritto anarchico]'', di Marco Cossutta, Collana in/Tigor, Edizioni Università di Trieste, 2015</ref>==
[[File:Anarchy symbol neat.png|thumb|130px|L'anarchia non è utopia]]
{{citazione|Le [[utopia|utopie]] autoritarie del XIX secolo, sono principalmente responsabili dell'atteggiamento antiutopistico prevalente tra gli intellettuali di oggi. Ma le utopie non hanno sempre descritto società irreggimentate, stati centralizzati e nazioni di robot. ''Tahiti'' di [[Denis Diderot|Diderot]] o ''Notizie'' di [[William Morris|Morris]] ci hanno presentato utopie in cui gli uomini erano liberi da costrizione sia fisica che morale, in cui essi lavoravano non per necessità o per un senso di dovere ma perché trovavano il lavoro un'attività piacevole, in cui l'amore non conosceva leggi ed in cui ogni uomo era un artista. Le utopie sono state spesso progetti di società che funzionavano meccanicamente, strutture morte da economisti, politicanti e moralisti; ma esse sono anche stati i sogni viventi di poeti.|[[Maria Luisa Berneri]], ''Viaggio attraverso Utopia''}}
L'utopia è «un ordine nuovo che si contrappone al presente disordine, come alternativa globale. Quanto più si accentua la valenza operativa dell'utopia, tanto più precisa si delinea la sua pretesa di costituire un'alternativa globale del presente, immediatamente identificato col negativo, con ciò che deve essere totalmente rifiutato e soppresso». <ref>Francesco Gentile, ''Intelligenza politica e ragion di stato'', Milano, 1983, p. 111</ref> '''Una prospettiva utopica''' non accetta pertanto alcun accomodamento parziale, '''non mira a riformare la realtà''' in quanto non accetta compromessi con l'esistente, il suo compito è quello di rivoluzionarlo; la prospettiva utopica non si pone il problema del miglioramento dell'esistente, esige il bene assoluto. In questo senso, «l'utopista rifiuta la possibilità di una riforma, perché non riconosce alternative parziali». <ref>Francesco Gentile, ''Intelligenza politica e ragion di stato'', Milano, 1983, p. 112</ref>
A differenza della prospettiva ideologica, '''l'utopia''' nel suo irriducibile moto di negazione '''non sottopone''', a ben vedere, '''a critica la realtà esistente'''; '''si limita''', per l'appunto, '''a negarla nella sua interezza''', perorando la causa di una realtà totalmente altra e nuova rispetto all'esistente; un'utopia in cui l'ordine preconizzato regnerà nella sua assoluta perfezione. '''La struttura utopica preconizza lo speculare rovesciamento dell'esistente nell'auspicio che in tale radicale cambiamento il disordine si tramuti in ordine'''.
Se fosse privo di una riflessione intorno ad una intelaiatura giuridica non autoritaria (ma così non è: vedi '''[[anarchismo e diritto]]'''), l'[[anarchismo]] si potrebbe strutturare soltanto come una sorta di ideologia dagli esiti utopistici, che presupporrebbe ed attenderebbe, quale protagonista delle proprie vicende, un uomo nuovo sorto dalle ceneri della società oppressiva, che veleggia verso lidi contrassegnati, una volta approdato nel "paese della cuccagna" <ref>«Se nasce l'anarchia / un bel pranzo s'ha da fa' / tutto vitello e manzo / se duvimo da magna'»: canto anarchico dei Castelli romani, così riportato in L. Settimelli – L. Falavolti, ''Canti anarchici'', p. 83</ref>, dalla assoluta libertà e dalla altrettanta assoluta uguaglianza.
Tale rappresentazione in chiave miracolistica dell'[[anarchismo]] <ref>In questo quadro, l'utopica società anarchica appare l'auto-proclamato luogo del bene assoluto ('''ευ τοπος'''), che è tratteggiabile solo attraverso lo speculare rovesciamento di ogni male sociale esistente; ma, in quanto puro rovesciamento, è, nel contempo, anche un non luogo ('''ου τοπος'''), in quanto la sua realizzazione non solo presuppone bensì necessita l'assunzione (e l'avverarsi) dell''''ipotesi indimostrabile per la quale l'essere umano liberato dal dominio sviluppa immediatamente intrinseche capacità autoregolamentative in assenza di ogni istituzione coercitiva'''. In tal modo, la struttura utopica si lega a quella ideologica, non potendo l'una sorreggersi in assenza dell'altra; infatti, al di fuori di questa ipotesi antropologica (ed in assenza della totale negazione dell'esistente) la società anarchica non potrebbe né precognizzarsi, né, tanto meno, realizzarsi e, quindi, sia pure in altre forme, si perpetuerebbe il dominio dell'uomo sull'uomo.</ref> va pertanto, per un verso, demistificata, per altro, nettamente rigettata, al fine non soltanto di favorire l'emergere di una immagine dell'[[anarchismo]] depurata da tali fantasie, ma anche, e soprattutto, di riconoscere nell'[[anarchismo]] un genuino (in quanto dialettico) '''approccio critico alla realtà sociale'''.
È stato sottolineato che lo stesso «[[Malatesta]] sintetizza la forma mentis dell'argomentare utopico che, anteponendo sempre il dover essere all'essere, si sottrae al confronto immediato col presente, in quanto critica questo non in rapporto alle sue possibilità reali, ma rispetto ad un ipotetico futuro, cioè con il criterio di un stato di cose totalmente diverso. In altri termini, non privilegia la trasformazione delle possibilità insite nella realtà data, ma le virtualità di un modello teorico così come comanda il dover essere». <ref> Giampietro Berti, ''Il pensiero anarchico dal Settecento al Novecento'', Manduria-Bari-Roma, 1998, p. 437</ref> Pare, invece, che proprio [[Malatesta]] riesca a cogliere – sia pur parzialmente – l'aporia di un pensare utopico sul quale poggiare la prassi sociale. Infatti, pur animato da una forte tensione morale (il dover essere), egli rifugge dall'idea dello speculare rovesciamento dell'esistente, ma cerca invece di intervenire su questo ritenendo che sia assurdo ed impossibile abbandonare tutto ciò che ha caratterizzato la vita in una società sostanzialmente autoritaria per approdare a "mondi" nella società anarchica. In questo senso, '''su una parte non irrilevante dell'essere va effettuato un intervento sì critico, ma non per questo distruttivo'''. <ref>[[Malatesta]], il [[1° giugno]] [[1926]], sulle pagine di ''[[Pensiero e Volontà]]'', rileva: «appare l'idea, purtroppo assai sparsa in mezzo ai nostri compagni, che compito degli anarchici sia semplicemente quello di demolire, lasciando ai posteri l'opera di ricostruzione. Ed è idea nefasta. La vita sociale, come la vita individuale, non ammette interruzioni». Sulla stessa rivista, il [[16 giugno]] dello stesso anno, dichiara: «distruggiamo i monopoli, d'accordo, ma i monopoli, quando non sieno quelli dei bottoncini da camicia o del rossetto per le labbra di certe signorine, i grossi monopoli (acqua, elettricità, carbone, trasporti di terra e di mare, ecc.) rispondono sempre ad un servizio pubblico necessario; e non si distruggono quei monopoli, o se ne produce il sollecito ritorno, se nell'atto stesso che si mandan via i monopolisti non si continua il servizio e, possibilmente, in modo migliore di quello che avveniva sotto di loro».</ref> Per certi versi, si possono, quindi, intravedere fra le righe malatestiane intenti dialettici rispetto all'esistente e non, cosa in vero rigettata dal nostro, una (vana) speranza di automatico accomodamento delle cose quotidiane nella società liberata.
Pertanto, nonostante il pensiero comune, l'[[anarchia]] non è un'utopia (nell'accezione di progetto irrealizzabile). Per gran parte della sua storia l'umanità è vissuta senza alcuna '''archia''' (“potere”, “dominio”), poi, anche in epoche successive, vi sono state numerose esperienze anarchiche (vedi, per esempio, [[Ucraina libertaria]] e [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione spagnola]]); infine, l'anarchico può vivere immediatamente, seppur con i limiti e le contraddizioni che naturalmente si ingenerano in un [[capitalismo|sistema capitalistico]], il suo [[Anarchia#Anarchia e anarchismo|essere anarchico]].


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== L'anarchia non è un'ideologia ==
Al pari del mondo delle scienze, la struttura ideologica si fonda sulla posizione di ipotesi interpretative della realtà, ipotesi non necessariamente frutto di una osservazione empirica della stessa, ma protese ad offrire alla realtà una rappresentazione funzionale ad operare sulla stessa, tanto da individuare (e fondare sull'ipotesi assunta) delle leggi di evoluzione della realtà, attraverso le quali prevederla e, quindi, dominarla. Ma si tratta a ben vedere di leggi (scientifiche) a cui si attribuisce (o si può attribuire) un valore universale soltanto offuscando (o dimenticando) la loro radice particolare, in quanto fondata fermamente ed esclusivamente nell'ipotesi convenzionalmente assunta. In questo senso, la struttura ideologica si riconnette «con la pretesa razionalistica che postula da un lato la riduzione di ogni forma di sapere umano alla conoscenza scientifica e che dall'altro, dimenticandone la natura convenzionale, vagheggia un padroneggiamento della natura e della storia
da parte dell'uomo/scienziato». Così intesa, l'ideologia si presenta quale teoria interpretativa della realtà, teoria che prende le mosse da ipotesi convenzionalmente assunte e che dalle stesse si sviluppa per deduzione. In questo senso, l'ideologia, semplificando e racchiudendo la realtà all’interno delle convenzioni che le sono proprie, se si sviluppa in modo corretto rispetto agli assiomi che la caratterizzano e la distinguono dalle altre ideologie, produce un discorso scientifico sulla realtà, dotato (avuto riguardo alle proprie ipotesi) di senso, direbbero taluni. Se poi tali sviluppi potessero ritrovare verificazione empirica, la teoria (o ideologia, che dir si voglia) dimostrerebbe la sua efficacia operativa attraverso il dominio della realtà e risulterebbe, perciò, una teoria valida anche da punto di vista empirico. L'anarchismo potrebbe venire assimilato ad un'ideologia, nel momento in cui si sviluppasse dall'assioma irrinunciabile e, quindi, non problematizzabile, per il quale, ad esempio, l'essere umano, liberato dal giogo dell'oppressione, risulterebbe intrinsecamente buono; esplicitamente verrebbe, infatti, attribuita la causa di ogni male alla società concreta, al contesto sociale ed alle sue articolazioni istituzionali, che l'anarchismo di volta in volta critica.


==Note==
==Note==
<references/>
<references/>
== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*[[Testi: classici dell'anarchismo|Bibliografia classici dell'anarchismo]]
*[[Testi: classici dell'anarchismo|Bibliografia classici dell'anarchismo]]
== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[albero dell'anarchismo|Albero dell'anarchismo]]
*[[albero dell'anarchismo|Albero dell'anarchismo]]
*[[Anarchismo]]
*[[Anarchismo]]
*[[Anarchia e diritto]]
*[[Diritto]]
*[[Anarchismo e Diritto]]
*[[Anarchia (di Errico Malatesta)|Anarchia]] di [[Errico Malatesta]]
*[[Anarchia (di Errico Malatesta)|Anarchia]] di [[Errico Malatesta]]
*[[Storia dell'anarchismo]]
*[[Storia dell'anarchismo]]
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*''[http://anarcopedia.altervista.org/A_come_Anarchia.pdf A come anarchia]'', a cura del Gruppo Errico Malatesta di Roma
*''[http://anarcopedia.altervista.org/A_come_Anarchia.pdf A come anarchia]'', a cura del Gruppo Errico Malatesta di Roma
*''[http://anarcopedia.altervista.org/Gustav_Landauer_Per_una_storia_della_parola.pdf Per una storia della parola «anarchia»]'', di Gustav Landauer
*''[http://anarcopedia.altervista.org/Gustav_Landauer_Per_una_storia_della_parola.pdf Per una storia della parola «anarchia»]'', di [[Gustav Landauer]]


[[Categoria:Anarchismo|Anarchia]]
[[Categoria:Anarchismo|Anarchia]]
[[Categoria:Concetti|Anarchia]]
[[Categoria:Concetti|Anarchia]]
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