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Racconterà  di essersi come improvvisamente illuminato e di aver quasi di colpo abbracciato le idee [[anarchia|anarchiche]]. Vicino alla corrente [[anarco-individualista]], si manterrà  sempre distante da alcune estremizzazioni di [[Stirner]], [[Nietzsche]] e da ogni [[dogma]]. Dal [[1906]] la sua presenza è segnalata in diverse città  russe, dove ha tenuto molti convegni e comizi sull'[[anarchismo]].  
Racconterà  di essersi come improvvisamente illuminato e di aver quasi di colpo abbracciato le idee [[anarchia|anarchiche]]. Vicino alla corrente [[anarco-individualista]], si manterrà  sempre distante da alcune estremizzazioni di [[Stirner]], [[Nietzsche]] e da ogni [[dogma]]. Dal [[1906]] la sua presenza è segnalata in diverse città  russe, dove ha tenuto molti convegni e comizi sull'[[anarchismo]].  


Rifugiatosi in [[Francia]] nel [[1910]] per sfuggire alla [[repressione]] zarista che lo accusava di propaganda contro lo [[Stato]], rientra in [[Russia]] dopo qualche anno. Riprende ad insegnare economia politica e storia all'Università  popolare di Russia e nella Scuola Libera di Scienze Sociali, che era stata fondata dagli anarchici francesi, e comincia ad interessarsi al [[sindacalismo]] francese.
Rifugiatosi in [[Francia]] nel [[1910]] per sfuggire alla [[repressione]] zarista che lo accusava di propaganda contro lo [[Stato]], rientra in [[Russia]] dopo qualche anno. Riprende ad insegnare economia politica e storia all'Università  popolare di Russia e nella Scuola Libera di Scienze Sociali, che era stata fondata dagli anarchici francesi, e comincia ad interessarsi al [[sindacalismo]] francese.


Il [[1917]] è anno per lui molto intenso: pubblica il saggio ''La creatività  rivoluzionaria e il parlamento'', la rivista ''Klich'' (La Chiamata) e ad aprile partecipa alla fondazione della Federazione dell'"Unione dei Lavoratori del lavoro Intellettuale" a cui aderiranno insegnanti, medici, ecc. Nel [[1918]] pubblica ''[[Anarchismo e Diritto|L'anarchismo]]'', dove afferma che «l'importanza principale non la si dà  all'anarchismo come fine, ma all'anarchia  come ricerca costante di questo obiettivo». Scrive anche che «nessun ideale sociale dal punto di vista dell'anarchismo  può essere riferito come assoluto, nel senso che rappresenta l'apice della sapienza umana, il fine della ricerca sociale ed etica dell'uomo.».
Il [[1917]] è anno per lui molto intenso: pubblica il saggio ''La creatività  rivoluzionaria e il parlamento'', la rivista ''Klich'' (La Chiamata) e ad aprile partecipa alla fondazione della Federazione dell'"Unione dei Lavoratori del lavoro Intellettuale" a cui aderiranno insegnanti, medici, ecc. Nel [[1918]] pubblica ''[[Anarchismo e Diritto|L'anarchismo]]'', dove afferma che «l'importanza principale non la si dà  all'anarchismo come fine, ma all'anarchia  come ricerca costante di questo obiettivo». Scrive anche che «nessun ideale sociale dal punto di vista dell'anarchismo  può essere riferito come assoluto, nel senso che rappresenta l'apice della sapienza umana, il fine della ricerca sociale ed etica dell'uomo.».
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