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Allo scoppio della [[La Rivoluzione Russa|Rivoluzione Russa]], nel [[1917]] decide si trasferisce a Mosca, da dove descrive gli eventi rivoluzionari pubblicando una trentina di articoli per ''[[Anarxia]]'', [[stampa anarchica|giornale]] della [[Federazione Anarchica Russa]] e pubblicando numerosi opuscoli - ''Contro il potere'', ''La Grande esperienza'' e ''La settimana sanguinante a Mosca'' -, in cui coraggiosamente critica la degenerazione della [[rivoluzione]] verso ambiti sempre più reazionari ed autoritari. Quando nel novembre [[1917]] i bolscevichi hanno ormai dato una precisa impronta alla rivoluzione, [[Kropotkin]] amaramente scriverà al compagno ed amico Atabekian: «È la fine della rivoluzione». | Allo scoppio della [[La Rivoluzione Russa|Rivoluzione Russa]], nel [[1917]] decide si trasferisce a Mosca, da dove descrive gli eventi rivoluzionari pubblicando una trentina di articoli per ''[[Anarxia]]'', [[stampa anarchica|giornale]] della [[Federazione Anarchica Russa]] e pubblicando numerosi opuscoli - ''Contro il potere'', ''La Grande esperienza'' e ''La settimana sanguinante a Mosca'' -, in cui coraggiosamente critica la degenerazione della [[rivoluzione]] verso ambiti sempre più reazionari ed autoritari. Quando nel novembre [[1917]] i bolscevichi hanno ormai dato una precisa impronta alla rivoluzione, [[Kropotkin]] amaramente scriverà al compagno ed amico Atabekian: «È la fine della rivoluzione». | ||
[[File:Funeralikrop.jpg|thumb|350 px|Funerali di [[Kropotkin]] ([[13 febbraio]] [[1921]]), di cui Alexander Atabekian fu uno degli organizzatori, ultima pubblica manifestazione degli anarchici russi. Il cartello tenuto da due anarchici porta la seguente scritta: «'''Chiediamo la libertà di tutti gli anarchici incarcerati che stanno combattendo per le medesime idee per cui Kropotkin ha combattuto - "l'[[anarchia]]"'''»]] | [[File:Funeralikrop.jpg|thumb|350 px|Funerali di [[Kropotkin]] ([[13 febbraio]] [[1921]]), di cui Alexander Atabekian fu uno degli organizzatori, ultima pubblica manifestazione degli anarchici russi. Il cartello tenuto da due anarchici porta la seguente scritta: «'''Chiediamo la libertà di tutti gli anarchici incarcerati che stanno combattendo per le medesime idee per cui Kropotkin ha combattuto - "l'[[anarchia]]"'''».]] | ||
Desideroso di mettere in pratica le proprie idee, Alexander Atabekian e Sandomirsku aprono nel [[1918]] una tipografia cooperativista, in cui viene editato ''Pocin'', [[stampa anarchica|giornale anarchico]] che propugna il sistema sociale cooperativistico. Avvalendosi anche della collaborazione dei figli, vengono stampati gli opuscoli ''L'etica e la politica'', ''La situazione degli anarchici in Russia'' e le memorie di [[Kropotkin]], di cui è intimo amico. In tutto vengono pubblicati 11 numeri del [[stampa anarchica|giornale]], in 5 dei quali compaiono lavori di Atabekian inerenti l'Iran e il Medio Oriente. | Desideroso di mettere in pratica le proprie idee, Alexander Atabekian e Sandomirsku aprono nel [[1918]] una tipografia cooperativista, in cui viene editato ''Pocin'', [[stampa anarchica|giornale anarchico]] che propugna il sistema sociale cooperativistico. Avvalendosi anche della collaborazione dei figli, vengono stampati gli opuscoli ''L'etica e la politica'', ''La situazione degli anarchici in Russia'' e le memorie di [[Kropotkin]], di cui è intimo amico. In tutto vengono pubblicati 11 numeri del [[stampa anarchica|giornale]], in 5 dei quali compaiono lavori di Atabekian inerenti l'Iran e il Medio Oriente. | ||