Aldo Aguzzi: differenze tra le versioni

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Aguzzi è uno degli organizzatori dell'atto del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] [[1925]] al salone «XX Settembre», organizzata dall'[[Alleanza Antifascista Italiana]] (AAI), dove viene permesso di parlare ad antifascisti come [[Luigi Zanetti]], [[Severino di Giovanni]], [[Giuseppe Pellegrini]], [[Romeo Gentile]] e [[Clemente Daglia]]. Il [[13 febbraio]] [[1927]], fa uscire il primo numero de ''Il Pensiero'', nel quale rende omaggio a [[Práxedis G. Guerrero]] e [[Nestor Makhno]] e promette di vendicare [[Sacco e Vanzetti]] (dieci numeri usciranno sino a settembre [[1927]]). Scrive anche sul giornale ''[[L'Adunata dei Refrattari]]'' di New York.  
Aguzzi è uno degli organizzatori dell'atto del [[il Primo Maggio|Primo Maggio]] [[1925]] al salone «XX Settembre», organizzata dall'[[Alleanza Antifascista Italiana]] (AAI), dove viene permesso di parlare ad antifascisti come [[Luigi Zanetti]], [[Severino di Giovanni]], [[Giuseppe Pellegrini]], [[Romeo Gentile]] e [[Clemente Daglia]]. Il [[13 febbraio]] [[1927]], fa uscire il primo numero de ''Il Pensiero'', nel quale rende omaggio a [[Práxedis G. Guerrero]] e [[Nestor Makhno]] e promette di vendicare [[Sacco e Vanzetti]] (dieci numeri usciranno sino a settembre [[1927]]). Scrive anche sul giornale ''[[L'Adunata dei Refrattari]]'' di New York.  


È arrestato il [[24 dicembre]] [[1927]], dopo l'attentato commesso contro la National City Bank. Riconosciuto innocente, è liberato e pubblica sin da gennaio [[1928]] un nuovo giornale, ''L'Allarme'' in cui fa campagna per liberare [[Simón Radowitzky]] dal campo di Ushuaia. Il [[23 maggio]] [[1928]], una bomba posta da [[[Severino Di Giovanni|Di Giovanni]] esplode al Consolato italiano facendo numerose vittime. Aguzzi è arrestato un'ora dopo l'esplosione, ma non verrà condannato che a 30 giorni di [[carcere|prigione]] per detenzione illegale di due pistole. Nel marzo del [[1929]], prende la difesa di [[Severino Di Giovanni]] calunniato da [[Diego Abad de Santillán]] sul giornale ''[[La Protesta]]''. Nell'aprile [[1930]], crea il giornale ''Anarchia'', ma dopo il colpo di Stato di Uriburu, si esilia a Montevideo. Sin dal [[1932]], dopo la caduta della dittatura, ritorna a Buenos Aires dove pubblica ancora ''Sorgiamo!''.
È arrestato il [[24 dicembre]] [[1927]], dopo l'attentato commesso contro la National City Bank. Riconosciuto innocente, è liberato e pubblica sin da gennaio [[1928]] un nuovo giornale, ''L'Allarme'' in cui fa campagna per liberare [[Simón Radowitzky]] dal campo di Ushuaia. Il [[23 maggio]] [[1928]], una bomba posta da [[Severino Di Giovanni|Di Giovanni]] esplode al Consolato italiano facendo numerose vittime. Aguzzi è arrestato un'ora dopo l'esplosione, ma non verrà condannato che a 30 giorni di [[carcere|prigione]] per detenzione illegale di due pistole. Nel marzo del [[1929]], prende la difesa di [[Severino Di Giovanni]] calunniato da [[Diego Abad de Santillán]] sul giornale ''[[La Protesta]]''. Nell'aprile [[1930]], crea il giornale ''Anarchia'', ma dopo il colpo di Stato di Uriburu, si esilia a Montevideo. Sin dal [[1932]], dopo la caduta della dittatura, ritorna a Buenos Aires dove pubblica ancora ''Sorgiamo!''.


Durante la primavera del [[1937]], giunge a Barcellona, dove dopo l'assassinio di [[Camillo Berneri]] da parte degli stalinisti, farà parte della redazione di ''Guerra di Classe'', che lascerà nel novembre [[1937]] per unirsi a ''[[Solidaridad Obrera]]''. Nel maggio del [[1938]], lascia la [[Spagna]], risiede per un certo periodo a Marsiglia, dove continua a denunciare le attività degli stalinisti in [[Spagna]], poi torna a Buenos Aires dove prosegue la sua attività militante.
Durante la primavera del [[1937]], giunge a Barcellona, dove dopo l'assassinio di [[Camillo Berneri]] da parte degli stalinisti, farà parte della redazione di ''Guerra di Classe'', che lascerà nel novembre [[1937]] per unirsi a ''[[Solidaridad Obrera]]''. Nel maggio del [[1938]], lascia la [[Spagna]], risiede per un certo periodo a Marsiglia, dove continua a denunciare le attività degli stalinisti in [[Spagna]], poi torna a Buenos Aires dove prosegue la sua attività militante.
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