Aldino Felicani: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
'''Aldo Felicani''', detto Aldino, nacque a Vicchio, nella frazione di Caselle, provincia di Firenze il [[15 Marzo]] [[1891]] da Torquato Felicani e Vittoria Casini. All'età di 15 anni lasciò il suo paese d'origine a causa della morte della madre e si trasferì assieme al padre a Sant'Agata Bolognese, a casa dei fratelli di Torquato. Incominciò a lavorare come sarto e barbiere, ma ben presto venne in contatto con il mondo socialista - sindacale essendo la casa degli zii spesso frequentata da esponenti di spicco del [[socialismo]] romagnolo, come Guido Podrecca, Camillo Pamprolini ed Enrico Ferri.  
'''Aldo Felicani''', detto Aldino, nacque a Vicchio, nella frazione di Caselle, provincia di Firenze il [[15 Marzo]] [[1891]] da Torquato Felicani e Vittoria Casini. All'età di 15 anni lasciò il suo paese d'origine a causa della morte della madre e si trasferì assieme al padre a Sant'Agata Bolognese, a casa dei fratelli di Torquato. Incominciò a lavorare come sarto e barbiere, ma ben presto venne in contatto con il mondo [[socialista]] - sindacale essendo la casa degli zii spesso frequentata da esponenti di spicco del [[socialismo]] romagnolo, come Guido Podrecca, Camillo Pamprolini ed Enrico Ferri.  


Dopo una brevissima esperienza nelle file del [[sindacalismo rivoluzionario]] aderì al [[movimento anarchico]]. Collaborando col foglio modenese «La Bandiera rossa», il quindicinale [[antimilitarista]] «[[Rompete le file!]]» e col settimanale bolognese «[[L'Agitatore]]», dove trovò un impiego stabile presso la tipografia La Scuola Moderna (sede dove veniva stampato il settimanale) gestita dall'anarchico [[Domenico Zavattero]].
Dopo una brevissima esperienza nelle file del [[sindacalismo rivoluzionario]] aderì al [[movimento anarchico]]. Collaborando col foglio modenese «La Bandiera rossa», il quindicinale [[antimilitarista]] «[[Rompete le file!]]» e col settimanale bolognese «[[L'Agitatore]]», dove trovò un impiego stabile presso la tipografia La Scuola Moderna (sede dove veniva stampato il settimanale) gestita dall'anarchico [[Domenico Zavattero]].
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