Alberto Meschi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Rimasto orfano di padre in età giovanissima, Alberto Meschi inizia a lavorare come muratore nei cantieri di La Spezia, Fidenza (allora si chiamava Borgo San Donnino) e Genova. Attivo in varie organizzazioni sindacali (''L'Edilizia'') o antimilitariste (''La Pace''), è presente in prima fila alle vivaci lotte sindacali genovesi per la riduzione dell'orario lavorativo.  
Rimasto orfano di padre in età giovanissima, Alberto Meschi inizia a lavorare come muratore nei cantieri di La Spezia, Fidenza (allora si chiamava Borgo San Donnino) e Genova. Attivo in varie organizzazioni sindacali (''L'Edilizia'') o antimilitariste (''La Pace''), è presente in prima fila alle vivaci lotte sindacali genovesi per la riduzione dell'orario lavorativo.  


=== In Argentina ===
=== In Argentina ===
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L'anno seguente emigra in [[Argentina]]. Durante i quattro anni di residenza in Sudamaerica milita nella [[FORA]], divenendo uno dei più seguiti dirigenti libertari e sindacali del paese. Autodidatta collabora a diversi giornali anarchici come ''La Protesta'', ''Luz del Polidado'' e ''Organisacion obrera''; contemporaneamente è corrispondente dall'[[Argentina]] per i giornali italiani  ''L'alleanza libertaria'' (Roma, 1908-1911), ''Battaglia'' (Sao Paulo) e ''Il Libertario'' (La Spezia, 1903-1922) pubblicato da [[Pasquale Binazzi]]. Il [[26 settembre]] [[1909]], dopo una serie di dure proteste e scontri con la [[polizia]], Meschi viene espulso dal paese in seguito all'applicazione del decreto antinarchici promulgato dopo l'uccisione del colonello Falcon da parte dell'anarchico [[Simón Radowitzky]].
L'anno seguente emigra in [[Argentina]]. Durante i quattro anni di residenza in Sudamaerica milita nella [[FORA]], divenendo uno dei più seguiti dirigenti libertari e sindacali del paese. Autodidatta collabora a diversi giornali anarchici come ''La Protesta'', ''Luz del Polidado'' e ''Organisacion obrera''; contemporaneamente è corrispondente dall'[[Argentina]] per i giornali italiani  ''L'alleanza libertaria'' (Roma, 1908-1911), ''Battaglia'' (Sao Paulo) e ''Il Libertario'' (La Spezia, 1903-1922) pubblicato da [[Pasquale Binazzi]]. Il [[26 settembre]] [[1909]], dopo una serie di dure proteste e scontri con la [[polizia]], Meschi viene espulso dal paese in seguito all'applicazione del decreto antinarchici promulgato dopo l'uccisione del colonello Falcon da parte dell'anarchico [[Simón Radowitzky]].
===Rientro in Italia: l'USI ===
===Rientro in Italia: l'USI ===
Rientrato in in [[Italia]], dirige la Camera del Lavoro di Carrara, mettendosi alla testa delle lotte dei cavatori apuani e dei lavoratori della Versilia e al contempo operando per far prevalere la tendenza anarco-sindacalista. Tra il dicembre [[1911]] e maggio [[1914]], la Camera del lavoro passerà da 1355 a 12.000 aderenti. Proprio Meschi sarà all'origine nel [[1912]] dell'adesione della Camera di Lavoro di Carrare all'[[Unione Sindacale Italiana]], un'organizzazione sindacalista anarchica e rivoluzionaria al cui congresso fondativo di Modena (novembre [[1912]]) aveva lui stesso partecipato. Ugualmente è fondatore dell'organo propagandistico ''Il Cavatore'' e uno degli agitatori più importanti degli scioperi dei cavatori di marmo (1911, 1912, 1913, 1914).
Rientrato in in [[Italia]], dirige la Camera del Lavoro di Carrara, mettendosi alla testa delle lotte dei cavatori apuani e dei lavoratori della Versilia e al contempo operando per far prevalere la tendenza anarco-sindacalista. Tra il dicembre [[1911]] e maggio [[1914]], la Camera del lavoro passerà da 1355 a 12.000 aderenti. Proprio Meschi sarà all'origine nel [[1912]] dell'adesione della Camera di Lavoro di Carrare all'[[Unione Sindacale Italiana]], un'organizzazione sindacalista anarchica e rivoluzionaria al cui congresso fondativo di Modena (novembre [[1912]]) aveva lui stesso partecipato. Ugualmente è fondatore dell'organo propagandistico ''Il Cavatore'' e uno degli agitatori più importanti degli scioperi dei cavatori di marmo (1911, 1912, 1913, 1914).


Allo scoppio della Prima guerra mondiale partecipa alle lotte [[antimilitarismo|antimilitariste]], ma decide di non disertare per portare direttamente nel cuore dell'[[esercito]] le sue idee antiautoritarie in vista di quella che sembrava una prossima [[rivoluzione]].  
Allo scoppio della Prima guerra mondiale partecipa alle lotte [[antimilitarismo|antimilitariste]], ma decide di non disertare per portare direttamente nel cuore dell'[[esercito]] le sue idee antiautoritarie in vista di quella che sembrava una prossima [[rivoluzione]].  
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Dopo l'assassinio dei fascisti di Giacomo Matteoti il gruppo Gori è all'origine della costituzione nel [[1924]] del Comitato antifascista italiano di Parigi, i cui rappresentanti italiani erano [[E. Abate]], [[Armando Borghi]] e [[Ugo Fedeli]]. Meschi collabora allora a ''Campane a stormo'' (Parigi, 2 numeri in settembre e ottobre [[1924]]) che era l'organo del Comitato.  
Dopo l'assassinio dei fascisti di Giacomo Matteoti il gruppo Gori è all'origine della costituzione nel [[1924]] del Comitato antifascista italiano di Parigi, i cui rappresentanti italiani erano [[E. Abate]], [[Armando Borghi]] e [[Ugo Fedeli]]. Meschi collabora allora a ''Campane a stormo'' (Parigi, 2 numeri in settembre e ottobre [[1924]]) che era l'organo del Comitato.  


Nel [[1925]]-[[1926]] partecipa al complotto catalanista di [[Francisco Macia]] ed anche alle legioni garibaldine di Ricciotti Garibaldi, che però si scoprirà essere nei fatti un agente al servizio di Mussolini. All'inizio degli anni '30 continua ad essere molto attivo nell'emigrazione antifascista e partecipa alla fondazione della sezione italiana della «Lega dei Diritti dell'Uomo» (LIDU).
Nel [[1925]]-[[1926]] partecipa al complotto catalanista di [[Francisco Macia]] ed anche alle legioni garibaldine di Ricciotti Garibaldi, che però si scoprirà essere nei fatti un agente al servizio di Mussolini. All'inizio degli anni '30 continua ad essere molto attivo nell'emigrazione antifascista e partecipa alla fondazione della sezione italiana della «Lega dei Diritti dell'Uomo» (LIDU).


Allo scoppio della [[rivoluzione spagnola]], nel luglio del [[1936]], si arruola in [[Spagna]] nella Colonna Rosselli. Ben presto ferito, si trasferisce in [[Francia]], dove collabora a ''[[Guerra di classe]]'' di [[Camillo Berneri]] ed è resposansabile, dopo l'assassinio di quest'ultimo e di [[Francesco Barbieri]], della pubblicazione del numero unico di ''La societa nova'' (Pairig, [[26 maggio]] [[1937]]). Nel maggio [[1938]] fa ritorno in [[Spagna]] e vi rimane sino alla caduta della Repubblica (aprile 1939). Non potendo far ritorno in [[patria]], come tanti altri esuli repubblicani spagnoli viene esiliato in [[Francia]] dove è internato in un campo di concentramento.
Allo scoppio della [[rivoluzione spagnola]], nel luglio del [[1936]], si arruola in [[Spagna]] nella Colonna Rosselli. Ben presto ferito, si trasferisce in [[Francia]], dove collabora a ''[[Guerra di classe]]'' di [[Camillo Berneri]] ed è resposansabile, dopo l'assassinio di quest'ultimo e di [[Francesco Barbieri]], della pubblicazione del numero unico di ''La societa nova'' (Pairig, [[26 maggio]] [[1937]]). Nel maggio [[1938]] fa ritorno in [[Spagna]] e vi rimane sino alla caduta della Repubblica (aprile 1939). Non potendo far ritorno in [[patria]], come tanti altri esuli repubblicani spagnoli viene esiliato in [[Francia]] dove è internato in un campo di concentramento.


===Di nuovo in Italia ===
===Di nuovo in Italia ===
Rientrato in [[Italia]] alla fine del [[1943]], immediatamente dopo la liberazione viene incaricato dal CLN di dirigere la Camera del lavoro di Carrara, lavoro che eseguirà sino al [[1947]]. Dal [[1° dicembre]] [[1945]] riprende la pubblicazione de ''Il Cavatore''. Milita nella [[Federazione Anarchica Italiana]] e partecipa alla rinascita del movimento anarchico italiano.
Rientrato in [[Italia]] alla fine del [[1943]], immediatamente dopo la liberazione viene incaricato dal CLN di dirigere la Camera del lavoro di Carrara, lavoro che eseguirà sino al [[1947]]. Dal [[1° dicembre]] [[1945]] riprende la pubblicazione de ''Il Cavatore''. Milita nella [[Federazione Anarchica Italiana]] e partecipa alla rinascita del movimento anarchico italiano.


Dopo la sua morte, avvenuta l'[[11 dicembre]] [[1957]], una sottoscrizione popolare permette l'erezione in piazza di un monumento in marmo a lui dedicato per la sua attività in favore dei cavatori di marmo.
Dopo la sua morte, avvenuta l'[[11 dicembre]] [[1957]], una sottoscrizione popolare permette l'erezione in piazza di un monumento in marmo a lui dedicato per la sua attività in favore dei cavatori di marmo.


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
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