Afrocentricità vs Eurocentrismo: differenze tra le versioni

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Questo “Modello” è sempre stato l'orgoglio degli storici occidentali che ci hanno trovato una giustificazione storica sulla loro presunta superiorità e sulle loro mani messe sul pensiero che riassume perfettamente per noi l'economista David Hume:
Questo “Modello” è sempre stato l'orgoglio degli storici occidentali che ci hanno trovato una giustificazione storica sulla loro presunta superiorità e sulle loro mani messe sul pensiero che riassume perfettamente per noi l'economista David Hume:


   «Sospetto i neri  e in genere le altre razze umane di essere naturalmente inferiori alla razza bianca. Non si hanno mai avuto nazioni civilizzate di un altro colore che quello bianco, né individui illustri, per le loro azioni o per la loro capacità di riflettere… non c'è da loro né attrai manifatturieri, né arte, né scienza. Senza menzionare le nostre colonie, ci sono degli schivi negri dispersi attraverso l'Europa, non si è mai scoperto in loro il più piccolo segno d'intelligenza.»
   «Sospetto i neri  e in genere le altre razze umane di essere naturalmente inferiori alla razza bianca. Non si hanno mai avuto nazioni civilizzate di un altro colore che quello bianco, né individui illustri, per le loro azioni o per la loro capacità di riflettere... non c'è da loro né attrai manifatturieri, né arte, né scienza. Senza menzionare le nostre colonie, ci sono degli schivi negri dispersi attraverso l'Europa, non si è mai scoperto in loro il più piccolo segno d'intelligenza.»
   
   
Fintanto che gli storici si limitano a studiare la storia dell'Europa, il male è minore. Ma le cose peggiorano pesantemente quando il “Modello Ariano” ci insegna a negare sistematicamente il valore del genio africano.
Fintanto che gli storici si limitano a studiare la storia dell'Europa, il male è minore. Ma le cose peggiorano pesantemente quando il “Modello Ariano” ci insegna a negare sistematicamente il valore del genio africano.
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È anche interessante constatare che nei dizionari medici il "'''Megalomane'''" si definisce come qualcuno:
È anche interessante constatare che nei dizionari medici il "'''Megalomane'''" si definisce come qualcuno:


  «..Avente la megalomania che va dalla sopravalutazione del proprio valore fino al delirio del vero grande (..) sovrastima le sue capacità e i suoi mezzi, si crede ricco e potente () si persuade di essere dotato di una vasta intelligenza () Nel suo delirio di grandezza, si identifica ai più grandi personaggi (Ramses II, Thoutmosis II, Imhotep). Il suo credo è: Io sono il principe degli angeli, il giustiziere del mondo, io comando milioni di uomini, io sono la conoscenza del mondo, la luce degli uomini, il solo vero profeta e il supremo prescelto () L'intuizione, l'immaginazione, le false, interpretazioni sufficienti ad alimentare il suo delirio…».
  «..Avente la megalomania che va dalla sopravalutazione del proprio valore fino al delirio del vero grande (..) sovrastima le sue capacità e i suoi mezzi, si crede ricco e potente (...) si persuade di essere dotato di una vasta intelligenza (...) Nel suo delirio di grandezza, si identifica ai più grandi personaggi (Ramses II, Thoutmosis II, Imhotep). Il suo credo è: Io sono il principe degli angeli, il giustiziere del mondo, io comando milioni di uomini, io sono la conoscenza del mondo, la luce degli uomini, il solo vero profeta e il supremo prescelto (...) L'intuizione, l'immaginazione, le false, interpretazioni sufficienti ad alimentare il suo delirio...».
   
   
Per il '''Mitomane''' abbiamo:
Per il '''Mitomane''' abbiamo:


   «Tutti i mezzi sono buoni per travestire o eludere le menzogne, le favole, affabulazioni, simulazioni () Talvolta il mitomane da insincero che è abitualmente, può divenire sincero di fronte a lui stesso e prendersi gioco di se stesso () Lo scopo ricercato è sempre utilitaristico: il miraggio del guadagno, della fama, desiderio di imporre, dominare () certi psichiatri vedono nell'affabulazione, una tendenza costituzionale o innata, che spinge  invariabilmente l'individuo a travestire la verità in modo permanente o incoercibile».
   «Tutti i mezzi sono buoni per travestire o eludere le menzogne, le favole, affabulazioni, simulazioni (...) Talvolta il mitomane da insincero che è abitualmente, può divenire sincero di fronte a lui stesso e prendersi gioco di se stesso (...) Lo scopo ricercato è sempre utilitaristico: il miraggio del guadagno, della fama, desiderio di imporre, dominare (...) certi psichiatri vedono nell'affabulazione, una tendenza costituzionale o innata, che spinge  invariabilmente l'individuo a travestire la verità in modo permanente o incoercibile».
   
   
Così facendo ricorso alla menzogna, il "Modello Ariano" decreta che solamente le esperienze fatte dagli Europei soddisfano i criteri giudicati validi da loro soli, per includerle nella storia universale dell'umanità. Così, le esperienze "africane" sono dunque arbitrariamente giudicate indegne di farne parte e restano deprezzate, svalorizzate e studiate ai margini della storia universale (Cf. Definizione dell'etnologia).
Così facendo ricorso alla menzogna, il "Modello Ariano" decreta che solamente le esperienze fatte dagli Europei soddisfano i criteri giudicati validi da loro soli, per includerle nella storia universale dell'umanità. Così, le esperienze "africane" sono dunque arbitrariamente giudicate indegne di farne parte e restano deprezzate, svalorizzate e studiate ai margini della storia universale (Cf. Definizione dell'etnologia).
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Che dice il professor Jean Mazel (Cf Presenza del mondo nero) di questi stessi testi?
Che dice il professor Jean Mazel (Cf Presenza del mondo nero) di questi stessi testi?


   «Queste sculture monumentali rappresentanti visi, i cui tratti sono manifestamente negro-africani () si può dunque affermare che dei neri usufruissero () sulle rive del Golfo del Messico, di posizioni anche prestigiose come quelle dei re o dei personaggi divini”. Nell'antico codice dei Maya, che racconta l'origine del mondo, il Popolo Vuh è d'altronde preciso: “Erano in maggioranza, gli uomini neri”. Come sottolinea ancora il professor Joel A.Rogers, alcune eminenti personalità stesse del Messico attestano questa presenza. Il professore Marquez dice testualmente rispetto a questo argomento: “Il tipo negro esiste nelle più antiche sculture messicane, dei negri sono menzionati e sono presenti nelle più antiche tradizioni dei nostri paesi».
   «Queste sculture monumentali rappresentanti visi, i cui tratti sono manifestamente negro-africani (...) si può dunque affermare che dei neri usufruissero (...) sulle rive del Golfo del Messico, di posizioni anche prestigiose come quelle dei re o dei personaggi divini”. Nell'antico codice dei Maya, che racconta l'origine del mondo, il Popolo Vuh è d'altronde preciso: “Erano in maggioranza, gli uomini neri”. Come sottolinea ancora il professor Joel A.Rogers, alcune eminenti personalità stesse del Messico attestano questa presenza. Il professore Marquez dice testualmente rispetto a questo argomento: “Il tipo negro esiste nelle più antiche sculture messicane, dei negri sono menzionati e sono presenti nelle più antiche tradizioni dei nostri paesi».
   
   
Da parte sua, un altro storico messicano, Riva Palacio dichiara:
Da parte sua, un altro storico messicano, Riva Palacio dichiara:
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