17 Giugno: differenze tra le versioni

*[[1953]] - [[Germania]] Est: a Berlino (ma non solo) vengono messe in atto rivolte e [[sciopero|scioperi]] contro la decisione dell'apparato di [[Stato]] comunista di incrementare la produttività operaia del 10% a parità di salario. Partita dai muratori di Berlino Est, la sommossa si estende in numerosi altri settori del mondo del lavoro. Uno milione di persone scendono in strada per protestare ma vengono [[repressione|repressi]] dall'esercito, chiedendo anche l'intervento delle truppe sovietiche. Bilancio: tra 50 e 125 dimostranti sono uccisi così come una quindicina di funzionari delle forze dell'ordine. Quasi 1400 persone sono imprigionate. Le [[autorità]] comuniste, che ottengono il sostegno d'intellettuali come [[Bertolt Brecht]], qualificheranno questo sollevamento operaio come [[Fascismo|fascismo]], ennesima menzogna, come in seguito verranno definite anche le rivolte di  Budapest (1956) e Praga (1968), dei quadri dirigenziali [[marxismo-leninismo|marxisti-leninisti]] dell'est europa. Gli anarchici invece bollarono l'intervento militar-repressivo come "'''''fascismo rosso'''''".