Émile Henry: differenze tra le versioni

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'''Émile Henry''' (Barcellona, [[26 Settembre]] [[1872]] – Parigi, [[21 Maggio]] [[1894]]), è stato un anarchico [[illegalismo|illegalista]] e [[anarchismo insurrezionalista|insurrezionalista]] francese. Fautore dell'[[azione diretta]] e della [[propaganda col fatto]], come [[Auguste Vaillant]] prima e [[Sante Caserio]] poi fu condannato a morte tramite ghigliottina.
'''Émile Henry''' (Barcellona, [[26 Settembre]] [[1872]] – Parigi, [[21 Maggio]] [[1894]]), è stato un anarchico [[anarchismo insurrezionalista|insurrezionalista]] francese. Fautore dell'[[azione diretta]] e della [[propaganda col fatto]], come [[Auguste Vaillant]] prima e [[Sante Caserio]] poi fu condannato a morte tramite ghigliottina.
==Biografia ==
==Biografia ==


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Subito messo sotto sorveglianza dalla [[polizia]], il [[30 maggio]] [[1892]] viene fermato dopo una riunione pro-[[Ravachol]] e rilasciato dopo la perquisizione del suo domicilio. Fautore della [[propaganda col fatto]], l'[[8 novembre]] [[1892]], Émile colloca una bomba davanti alla sede della società miniere di Carmaux, come gesto di [[solidarietà]] in favore dei minatori. La bomba viene però trovata prima che esploda da un poliziotto, il quale imprudentemente decide di portarla in commissariato, dove la bomba esplode provocando una strage: 6 morti. <ref>L'attentato di Henry porterà poi [[Guy Debord]] al componimento della canzone [http://www.youtube.com/watch?v=HS79_Cz9lfE ''La Java des Bons-Enfants'']. '''Approfondimenti''': [http://www.anarkismo.net/article/11557?userlanguage=ku&save_prefs=true L'ora del patrimonio rivoluzionario: La Java des bons enfants]</ref>
Subito messo sotto sorveglianza dalla [[polizia]], il [[30 maggio]] [[1892]] viene fermato dopo una riunione pro-[[Ravachol]] e rilasciato dopo la perquisizione del suo domicilio. Fautore della [[propaganda col fatto]], l'[[8 novembre]] [[1892]], Émile colloca una bomba davanti alla sede della società miniere di Carmaux, come gesto di [[solidarietà]] in favore dei minatori. La bomba viene però trovata prima che esploda da un poliziotto, il quale imprudentemente decide di portarla in commissariato, dove la bomba esplode provocando una strage: 6 morti. <ref>L'attentato di Henry porterà poi [[Guy Debord]] al componimento della canzone [http://www.youtube.com/watch?v=HS79_Cz9lfE ''La Java des Bons-Enfants'']. '''Approfondimenti''': [http://www.anarkismo.net/article/11557?userlanguage=ku&save_prefs=true L'ora del patrimonio rivoluzionario: La Java des bons enfants]</ref>


Rifugiatosi immediatamente in [[Gran Bretagna]], a Londra, collabora per tutto il [[1893]] con [[Louis Matha]] alla gestione del gruppo ''[[Autonomie]]'', poi rientra clandestinamente a Parigi alla fine del dicembre [[1893]] ed inizia a fabbricare esplosivi. Le azioni di Henry avevano fatto molto scalpore e sparso il terrore tra la borghesia, perché con quel gesto era evidente che gli anarchici potevano "distruggere" il [[potere]]. Era vero: nel [[1894]] [[Sante Caserio]] uccide il presidente Carnot. Sempre quell'anno ([[12 febbraio]] [[1894]]), Henry scaglia una bomba anche contro il Cafè Terminus della stazione Saint-Lazare con l'intenzione di vendicare l'esecuzione di [[Auguste Vaillant]], anarchico giustiziato dopo un simbolico attentato contro la Camera dei Deputati. L'attacco alla stazione di Saint-Lazare provoca il ferimento di una ventina di persone (una di queste morirà in seguito). Émile Henry tenta la fuga, ma dopo un breve inseguimento viene fermato e processato a partire dal [[27 aprile]]. <ref>[http://www.ephemanar.net/mai21.html#henry da "L'Ephéméride Anarchiste"]</ref>
Rifugiatosi immediatamente in [[Gran Bretagna]], a Londra, collabora per tutto il [[1893]] con [[Louis Matha]] alla gestione del gruppo ''[[Autonomie]]'', poi rientra clandestinamente a Parigi alla fine del dicembre [[1893]] ed inizia a fabbricare esplosivi. Le azioni di Henry avevano fatto molto scalpore e sparso il terrore tra la borghesia, perché con quel gesto era evidente che gli anarchici potevano "distruggere" il [[potere]]. Era vero: nel [[1894]] [[Sante Caserio]] uccide il presidente Carnot. Sempre quell'anno ([[12 febbraio]] [[1894]]), Henry scaglia una bomba anche contro il Cafè Terminus della stazione Saint-Lazare con l'intenzione di vendicare l'esecuzione di [[Auguste Vaillant]], anarchico giustiziato dopo un simbolico attentato contro la Camera dei Deputati. L'attacco alla stazione di Saint-Lazare provoca il ferimento di una ventina di persone (una di queste morirà in seguito). Émile Henry tenta la fuga, ma dopo un breve inseguimento viene fermato e processato a partire dal [[27 aprile]]. <ref>[http://www.ephemanar.net/mai21.html#henry da L'Ephéméride Anarchiste]</ref>


===Il processo===
===Il processo===
Il processo contro Émile Henry si tiene a Parigi a partire dal [[27 aprile]] [[1894]]. Il giudice non gli dà nessuna attenuante, che peraltro egli nemmeno cercava. Henry utilizza il processo come cassa di risonanza per spiegare prima perché sia diventato anarchico e poi cosa sia l'[[anarchia]] <ref>[http://bodosproject.blogspot.it/search/label/Emile%20Henry Dichiarazione processuale]</ref> :
Il processo contro Émile Henry si tiene a Parigi a partire dal [[27 aprile]] [[1894]]. Il giudice non gli dà nessuna attenuante, che peraltro egli nemmeno cercava. Henry utilizza il processo come cassa di risonanza per spiegare prima perché sia diventato anarchico e poi cosa sia l'[[anarchia]] <ref>[http://bodosproject.blogspot.it/search/label/Emile%20Henry Dichiarazione processuale]</ref> :
:«Mi avevano detto che le le istituzioni sociali erano basate sulla giustizia e sulla eguaglianza, ed io non constatai invece intorno a me che menzogne e furberie. Ogni giorno che passava, mi toglieva un'illusione. Dovunque andassi, ero testimone degli stessi dolori presso gli uni, degli stessi godimenti presso gli altri; e non tardai a comprendere che le grandi parole le quali mi avevano insegnato a venerare – onore, abnegazione, dovere – non erano che una maschera buttata sulle più vergognose turpitudini. Tutto questo che vidi mi nauseò, e il mio spirito si diede a criticare l'organizzazione sociale. Questa critica è stata fatta troppo spesso perché io la ricominci. Mi basterà dire che divenni il nemico di una società che giudicai criminale.»
:«Mi avevano detto che le le istituzioni sociali erano basate sulla giustizia e sulla eguaglianza, ed io non constatai invece intorno a me che menzogne e furberie. Ogni giorno che passava, mi toglieva un'illusione. Dovunque andassi, ero testimone degli stessi dolori presso gli uni, degli stessi godimenti presso gli altri; e non tardai a comprendere che le grandi parole le quali mi avevano insegnato a venerare – onore, abnegazione, dovere – non erano che una maschera buttata sulle più vergognose turpitudini. Tutto questo che vidi mi nauseò, e il mio spirito si diede a criticare l'organizzazione sociale. Questa critica è stata fatta troppo spesso perché io la ricominci. Mi basterà dire che divenni il nemico di una società che giudicai criminale.»
: «Non più autorità, molto più contraria alla felicità dell'umanità di qualche eccesso che si potrebbe produrre agli inizi di una società libera.
: «Non più autorità, molto più contraria alla felicità dell'umanità di qualche eccesso che si potrebbe produrre agli inizi di una società libera. Al posto dell'organizzazione attuale, raggruppamenti di individui per simpatia ad affinità, senza leggi e senza capi. Non più proprietà individuali; messa in comune dei prodotti; lavoro di ognuno secondo i suoi bisogni, consumo di ognuno secondo i suoi bisogni, cioè, secondo volontà. Non più famiglia, egoista e borghese, che rende l'uomo proprietà della donna, e la donna proprietà dell'uomo; che esige da due esseri che si sono amati un momento di essere legati l'uno all'altro fino alla fine dei loro giorni. La natura è capricciosa, chiede sempre nuove sensazioni. Vuole l'amore libero. Ecco perché vogliamo l'unione libera.  Non più odio tra i fratelli, non più patrie, che gettano gli uni sugli altri degli uomini che non si sono nemmeno mai visti. Sostituzione dell'attaccamento gretto e meschino dello sciovinista alla sua patria, con l'amore ampio e fecondo dell'Umanità Intera, senza distinzione di razza né di colore. Non più religioni, forgiate dai preti per degradare le masse e dar loro la speranza di una vita migliore mentre essi stessi godono della vita terrestre. Al contrario, sviluppo continuo delle scienze, messe alla portata di ogni essere che si sentirà attratto verso il loro studio, portando a poco a poco tutti gli uomini ad una coscienza del materialismo. In una parola, niente più intralci al libero sviluppo della natura umana, libero sviluppo di tutte le facoltà fisiche, cerebrali e mentali. Per far trionfare questo ideale, per creare una società anarchica su basi solide, occorre incominciare col lavoro di distruzione. Occorre gettare a terra il vecchio edificio tarlato.»
:Al posto dell'organizzazione attuale, raggruppamenti di individui per simpatia ad affinità, senza leggi e senza capi.
:Non più proprietà individuali; messa in comune dei prodotti; lavoro di ognuno secondo i suoi bisogni, consumo di ognuno secondo i suoi bisogni, cioè, secondo volontà. Non più famiglia, egoista e borghese, che rende l'uomo proprietà della donna, e la donna proprietà dell'uomo; che esige da due esseri che si sono amati un momento di essere legati l'uno all'altro fino alla fine dei loro giorni. La natura è capricciosa, chiede sempre nuove sensazioni. Vuole l'amore libero. Ecco perché vogliamo l'unione libera.  Non più odio tra i fratelli, non più patrie, che gettano gli uni sugli altri degli uomini che non si sono nemmeno mai visti. Sostituzione dell'attaccamento gretto e meschino dello sciovinista alla sua patria, con l'amore ampio e fecondo dell'Umanità Intera, senza distinzione di razza né di colore. Non più religioni, forgiate dai preti per degradare le masse e dar loro la speranza di una vita migliore mentre essi stessi godono della vita terrestre. Al contrario, sviluppo continuo delle scienze, messe alla portata di ogni essere che si sentirà attratto verso il loro studio, portando a poco a poco tutti gli uomini ad una coscienza del materialismo. In una parola, niente più intralci al libero sviluppo della natura umana, libero sviluppo di tutte le facoltà fisiche, cerebrali e mentali. Per far trionfare questo ideale, per creare una società anarchica su basi solide, occorre incominciare col lavoro di distruzione. Occorre gettare a terra il vecchio edificio tarlato.»


Interrogato sulle ragioni della natura violento del suo gesto, Henry rivendica le sue azioni rivolgendosi alla corte con queste parole:  
Interrogato sulle ragioni della natura violento del suo gesto, Henry rivendica le sue azioni rivolgendosi alla corte con queste parole:  
: «Nella guerra da noi dichiarata alla borghesia non chiediamo pietà. Diamo la morte e sappiamo subirla. Per questo attendo con indifferenza il vostro verdetto. So che la mia testa non sarà l'ultima che taglierete. Aggiungerete altri morti alla lista sanguinosa dei nostri morti. Impiccati a Chicago, decapitati in Germania, garrotati a Xerès, fucilati a Barcellona, ghigliottinati a Montbrison e a Parigi, i nostri morti sono numerosi; ma voi non siete riusciti a distruggere l'anarchia. Le sue radici sono profonde. Essa è nata nel seno di una società putrefatta e vicina alla sua fine; essa è una violenta reazione all'ordine stabilito; essa rappresenta le aspirazione di uguaglianza e libertà che distruggono l'attuale autoritarismo. Essa è dovunque. Questo la rende indomabile, per questo finirà coll'uccidervi».
: «Nella guerra da noi dichiarata alla borghesia non chiediamo pietà. Diamo la morte e sappiamo subirla. Per questo attendo con indifferenza il vostro verdetto. So che la mia testa non sarà l'ultima che taglierete. Aggiungerete altri morti alla lista sanguinosa dei nostri morti. Impiccati a Chicago, decapitati in Germania, garrotati a Xerès, fucilati a Barcellona, ghigliottinati a Montbrison e a Parigi, i nostri morti sono numerosi; ma voi non siete riusciti a distruggere l'anarchia. Le sue radici sono profonde. Essa è nata nel seno di una società putrefatta e vicina alla sua fine; essa è una violenta reazione all'ordine stabilito; essa rappresenta le aspirazione di uguaglianza e libertà che distruggono l'attuale autoritarismo. Essa è dovunque. Questo la rende indomabile, per questo finirà coll'uccidervi.»


Condannato alla ghigliottina, la sentenza viene eseguita il [[21 maggio]] del [[1894]]. Il suo boia si chiamava Louis Antoine Stanislas Deibler, lo stesso che aveva ghigliottinato [[Ravachol]] e [[Auguste Vaillant]] e che in seguito ghigliottinerà [[Sante Caserio]].
Condannato alla ghigliottina, la sentenza viene eseguita il [[21 maggio]] del [[1894]]. Il suo boia si chiamava Louis Antoine Stanislas Deibler, lo stesso che aveva ghigliottinato [[Ravachol]] e [[Auguste Vaillant]] e che in seguito ghigliottinerà [[Sante Caserio]].
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