Ángel Pestaña: differenze tra le versioni

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Ritornato in [[Spagna]], insieme al suo amico [[Salvador Seguà­]] si batte contro la [[faistas|fazione radicale della CNT]]. Nell'agosto del '22 Pestaña subisce un grave attentato a Manresa, rimanendo gravemente ferito. L'attentato è firmato dai [[Sindicatos Libres]], un'organizzazione pseudo-sindacale fondata da alcuni reazionari spagnoli che faceva ampio uso di ''pistoleros'' posti al servizio del padronato. Pur salvando la vita, le conseguenze mineranno per sempre la sua [[salute]] e ne causeranno in seguito la prematura morte. Anche l'amico [[Salvador Segui]] cadrà  vittima dei ''pistoleros'' nel [[1923]]. Nonostante tutta questa violenza contro i sindacalisti e gli anarchici, nel [[1927]] Ángel Pestaña si oppone alla nascita della [[Federazione Anarchica Iberica]], che avrebbe dovuto agire di concerto con la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] ([[CNT-AIT]]), rappresentandone l'anima clandestina ed [[illegalismo|illegalista]] (necessaria anche per opporsi alla violenza dei ''pistoleros'').
Ritornato in [[Spagna]], insieme al suo amico [[Salvador Seguà­]] si batte contro la [[faistas|fazione radicale della CNT]]. Nell'agosto del '22 Pestaña subisce un grave attentato a Manresa, rimanendo gravemente ferito. L'attentato è firmato dai [[Sindicatos Libres]], un'organizzazione pseudo-sindacale fondata da alcuni reazionari spagnoli che faceva ampio uso di ''pistoleros'' posti al servizio del padronato. Pur salvando la vita, le conseguenze mineranno per sempre la sua [[salute]] e ne causeranno in seguito la prematura morte. Anche l'amico [[Salvador Segui]] cadrà  vittima dei ''pistoleros'' nel [[1923]]. Nonostante tutta questa violenza contro i sindacalisti e gli anarchici, nel [[1927]] Ángel Pestaña si oppone alla nascita della [[Federazione Anarchica Iberica]], che avrebbe dovuto agire di concerto con la [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] ([[CNT-AIT]]), rappresentandone l'anima clandestina ed [[illegalismo|illegalista]] (necessaria anche per opporsi alla violenza dei ''pistoleros'').


Il [[14 aprile]] del [[1931]] nasce la II Repubblica, Pestaña rappresenta una delle figure più prestigiose del nuovo panorama politico spagnolo. Il [[10 giugno]] [[1931]] si celebra a Madrid il Congresso della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]], nel quale si produce lo scontro fra i moderati ([[treintistas]]) - Pestaña, [[Juan López Sánchez]], [[Mariano Prat]], [[Juan Peiró]]ecc. - e i [[faismo|faisti]] [[Durruti]], [[Juan Garcà­a Oliver|Garcia Oliver]] e [[Francisco Ascaso|Ascaso]]. Nell'agosto dello stesso anno, i moderati pubblicano un documento intitolato il ''[[Manifesto dei Trenta]]'', in cui si afferma:  
Il [[14 aprile]] del [[1931]] nasce la II Repubblica, Pestaña rappresenta una delle figure più prestigiose del nuovo panorama politico spagnolo. Il [[10 giugno]] [[1931]] si celebra a Madrid il Congresso della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]], nel quale si produce lo scontro fra i moderati ([[treintistas]]) - Pestaña, [[Juan López Sánchez]], [[Mariano Prat]], [[Juan Peiró]] ecc. - e i [[faismo|faisti]] [[Durruti]], [[Juan Garcà­a Oliver|Garcia Oliver]] e [[Francisco Ascaso|Ascaso]]. Nell'agosto dello stesso anno, i moderati pubblicano un documento intitolato il ''[[Manifesto dei Trenta]]'', in cui si afferma:  
«(...) Siamo rivoluzionari, sì, ma non coltivatori del mito della rivoluzione [...]  Vogliamo una rivoluzione nata da un profondo sentimento del popolo, come ora si sta forgiando, e non una rivoluzione che ci viene offerta [...] Ma questo è ciò che chiediamo e quello che vogliamo. Lo vuole anche la maggior parte dei militanti dell'organizzazione? Qui siamo interessati a spiegare, mettere al più presto in chiaro quanto segue. La [[CNT-AIT (Spagna)|Confederación]] non è un'organizzazione rivoluzionaria, è un'organizzazione che fomenta il tumulto, l'ammutinamento, che ha il culto della violenza per la violenza, della rivoluzione per la rivoluzione. Considerando questo, noi rivolgiamo le nostre parole a tutti i militanti, e ricordiamo che l'ora è grave, e evidenziamo la responsabilità  che ognuno contrae con ogni suo atto o omissione.» <ref>[http://es.wikisource.org/wiki/Manifiesto_de_los_Treinta Manifiesto de los Treinta]</ref>
«(...) Siamo rivoluzionari, sì, ma non coltivatori del mito della rivoluzione [...]  Vogliamo una rivoluzione nata da un profondo sentimento del popolo, come ora si sta forgiando, e non una rivoluzione che ci viene offerta [...] Ma questo è ciò che chiediamo e quello che vogliamo. Lo vuole anche la maggior parte dei militanti dell'organizzazione? Qui siamo interessati a spiegare, mettere al più presto in chiaro quanto segue. La [[CNT-AIT (Spagna)|Confederación]] non è un'organizzazione rivoluzionaria, è un'organizzazione che fomenta il tumulto, l'ammutinamento, che ha il culto della violenza per la violenza, della rivoluzione per la rivoluzione. Considerando questo, noi rivolgiamo le nostre parole a tutti i militanti, e ricordiamo che l'ora è grave, e evidenziamo la responsabilità  che ognuno contrae con ogni suo atto o omissione.» <ref>[http://es.wikisource.org/wiki/Manifiesto_de_los_Treinta Manifiesto de los Treinta]</ref>


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