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Nel [[1918]], si arruola come volontario nei servizi di ambulanze durante la Prima guerra mondiale e viene inviato sul fronte italiano. | Nel [[1918]], si arruola come volontario nei servizi di ambulanze durante la Prima guerra mondiale e viene inviato sul fronte italiano. | ||
Ferito a Fossalta di Piave, dopo un breve periodo di cure a Milano, ritorna al fronte. | Ferito a Fossalta di Piave, dopo un breve periodo di cure a Milano, ritorna al fronte. | ||
L'orrore delle trincee lascerà un | L'orrore delle trincee lascerà un segno indelebile sulla sua personalità: le esperienze di guerra costituiranno la base per ''Addio alle armi'' ([[1929]]), uno dei suoi romanzi più celebri. | ||
Tornato negli [[USA|Stati Uniti]] riprende l'attività di giornalista e lavora ad alcuni racconti, ma non riesce ad adattarsi alla nuova situazione. | Tornato negli [[USA|Stati Uniti]] riprende l'attività di giornalista e lavora ad alcuni racconti, ma non riesce ad adattarsi alla nuova situazione. | ||
Nel [[1920]] torna in Europa come corrispondente del "Toronto Star" a cui invia articoli dalla [[Spagna]], dalla [[Svizzera]] e dalla [[Francia]], tra cui un lucido, negativo ritratto di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. | Nel [[1920]] torna in Europa come corrispondente del "Toronto Star" a cui invia articoli dalla [[Spagna]], dalla [[Svizzera]] e dalla [[Francia]], tra cui un lucido, negativo ritratto di [[Benito Mussolini|Mussolini]]. | ||
A Parigi frequenta il circolo degli americani "espatriati" di quella che verrà definita "la generazione perduta", che descrive nei ricordi di ''Festa mobile'', pubblicata postuma nel 1964, e da cui trae ispirazione per il primo romanzo ''Fiesta'' (1926). Dal [[1928]] al [[1939]], dopo essere tornato negli Stati Uniti insieme alla moglie, passa il suo tempo scrivendo, pescando e cacciando. Nel [[1929]] esce ''Addio alle armi''. Nel [[1936]] scoppia la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra di Spagna]], non nasconendo le simpatie per i rivoluzionari. Hemingway partì nel [[1937]] come corrispondente di guerra della «North American Newspaper Alliance»; l'autore si stabilisce poi a [[Cuba]], | A Parigi frequenta il circolo degli americani "espatriati" di quella che verrà definita "la generazione perduta", che descrive nei ricordi di ''Festa mobile'', pubblicata postuma nel 1964, e da cui trae ispirazione per il primo romanzo ''Fiesta'' (1926). Dal [[1928]] al [[1939]], dopo essere tornato negli Stati Uniti insieme alla moglie, passa il suo tempo scrivendo, pescando e cacciando. Nel [[1929]] esce ''Addio alle armi''. Nel [[1936]] scoppia la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|guerra di Spagna]], non nasconendo le simpatie per i rivoluzionari. Hemingway partì nel [[1937]] come corrispondente di guerra della «North American Newspaper Alliance»; l'autore si stabilisce poi a [[Cuba]], dove scrive ''Per chi suona la campana'', che uscì nel [[1940]]. Fa il corrispondente di guerra anche durante la Seconda guerra mondiale; nel [[1950]] esce ''Di là dal fiume'' e tra gli alberi e nel [[1952|'52]] ''Il vecchio e il mare''. L'anno dopo Hemingway vince il Premio Pulitzer e, nel [[1954]] il Nobel per la [[letteratura]]. A questo punto viene colpito da una grave crisi depressiva, dalla quale non riesce più a tornare indietro: muore suicida il [[2 luglio]] [[1961]]. | ||
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