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*[[1890]] - [[Francia]]: a Verdun nasce [[René André Valet]], [[illegalismo|anarchico illegalista]] e membro della [[banda Bonnot]]. | *[[1890]] - [[Francia]]: a Verdun nasce [[René André Valet]], [[illegalismo|anarchico illegalista]] e membro della [[banda Bonnot]]. | ||
*[[1906]] - [[Italia]]: a Terni nasce [[Mario Bordoni]], [[anarchico]] e partigiano [[antifascista]]. | *[[1906]] - [[Italia]]: a Terni nasce [[Mario Bordoni]], [[anarchico]] e partigiano [[antifascista]]. | ||
*[[1942]]: muore [[Pierre Ramus]] (vero nome [[Rudolf Grossmann]]), propagandista e scrittore | *[[1942]]: muore [[Pierre Ramus]] (vero nome [[Rudolf Grossmann]]), propagandista e scrittore anarchico austriaco. | ||
*[[1968]] - [[Francia]]: a Parigi, al Ministero degli Affari Sociali i negoziati tripartiti iniziati il [[25 maggio]] si concludono con gli «Accordi di Grenelle» (firmati tra il patronato ed i sindacati sotto l'egida del governo); questi ratificano un aumento generale dei salari, e permettono l'ottenimento di alcune rivendicazioni come la durata settimanale dell'orario di lavoro (40 ore), l'età della pensione e la rappresentatività sindacale nell'ambito dell'impresa. Ma nonostante l'intervento di Giorgio Séguy, allora segretario del [[CGT]], che va presentare agli operai della Renault-Billancourt (allora roccaforte della CGT) i risultati degli accordi, questi sono respinti dalla base operaia che denigra i [[sindacalismo|rappresentanti sindacali]] e decide la prosecuzione dello [[sciopero]] (gli operai riprenderanno il lavoro soltanto il 17 giugno). Nella sera, la riunione che raccoglie la sinistra non comunista nello stadio di Charlety è finalmente autorizzata. Gli oratori, dinanzi ad una folla stimata di 50.000 persone (dove garriscono al vento molte bandiere nere) là pourfendent la [[CGT]] e il Partito Comunista che hanno siglato gli accordi. I comunisti tenteranno di riprendere in mano la situazione organizzando una nuova mobilizzazione il [[29 maggio]]. | *[[1968]] - [[Francia]]: a Parigi, al Ministero degli Affari Sociali i negoziati tripartiti iniziati il [[25 maggio]] si concludono con gli «Accordi di Grenelle» (firmati tra il patronato ed i sindacati sotto l'egida del governo); questi ratificano un aumento generale dei salari, e permettono l'ottenimento di alcune rivendicazioni come la durata settimanale dell'orario di lavoro (40 ore), l'età della pensione e la rappresentatività sindacale nell'ambito dell'impresa. Ma nonostante l'intervento di Giorgio Séguy, allora segretario del [[CGT]], che va presentare agli operai della Renault-Billancourt (allora roccaforte della CGT) i risultati degli accordi, questi sono respinti dalla base operaia che denigra i [[sindacalismo|rappresentanti sindacali]] e decide la prosecuzione dello [[sciopero]] (gli operai riprenderanno il lavoro soltanto il 17 giugno). Nella sera, la riunione che raccoglie la sinistra non comunista nello stadio di Charlety è finalmente autorizzata. Gli oratori, dinanzi ad una folla stimata di 50.000 persone (dove garriscono al vento molte bandiere nere) là pourfendent la [[CGT]] e il Partito Comunista che hanno siglato gli accordi. I comunisti tenteranno di riprendere in mano la situazione organizzando una nuova mobilizzazione il [[29 maggio]]. |