Severino Di Giovanni: differenze tra le versioni

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=== Azioni dirette, cattura e morte ===
=== Azioni dirette, cattura e morte ===
[[File:Francesco barbieri.jpg|thumb|250px|left|Foto segnaletica di [[Francesco Barbieri]], membro della banda di Di Giovanni]]
Diviso tra teoria e pratica, Di Giovanni continua a compiere molte [[azione diretta|azioni dirette]], compresa la clamorosa uccisione di [[Emilio Lopez Arango]], direttore del giornale anarchico avversario «[[La protesta]]», che provoca l'isolamento del suo gruppo rispetto al movimento anarchico argentino. Il gruppo di Severino - dove militavano anche i due fratelli di [[América Josefina Scarfò|América]], [[Paulino Scarfò|Paulino]] e [[Alejandro Scarfò|Alejandro]] Scarfò - continua a rapinare banche e a colpire i simboli del [[Fascismo|fascismo]] italiano, anche se i suoi compagni cadono ad uno ad uno ([[Alejandro Scarfò]] fu arrestato e rinchiuso nel manicomio criminale di Vieytes).  
Diviso tra teoria e pratica, Di Giovanni continua a compiere molte [[azione diretta|azioni dirette]], compresa la clamorosa uccisione di [[Emilio Lopez Arango]], direttore del giornale anarchico avversario «[[La protesta]]», che provoca l'isolamento del suo gruppo rispetto al movimento anarchico argentino. Il gruppo di Severino - dove militavano anche i due fratelli di [[América Josefina Scarfò|América]], [[Paulino Scarfò|Paulino]] e [[Alejandro Scarfò|Alejandro]] Scarfò - continua a rapinare banche e a colpire i simboli del [[Fascismo|fascismo]] italiano, anche se i suoi compagni cadono ad uno ad uno ([[Alejandro Scarfò]] fu arrestato e rinchiuso nel manicomio criminale di Vieytes).  


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