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[[File:Magonistas en Tijuana.jpg|right|200px|thumb|Rivoluzionari [[magonismo|magonisti]] che si presero la città | [[File:Magonistas en Tijuana.jpg|right|200px|thumb|Rivoluzionari [[magonismo|magonisti]] che si presero la città di Tijuana durante l'[[Insurrezione della Bassa California (1911)]].]] | ||
La '''rivoluzione''' (dal tardo latino ''revolutio'', -''onis'', rivolgimento) è un termine che definisce un cambio o trasformazione radicale e profonda rispetto al passato recente. Dal punto di vista politico essa consiste in quella serie di eventi che portano una popolazione ad emanciparsi dall'[[autorità]], insorgendo e riappropriandosi del proprio potere, individuale e collettivo, e autodifendendosi (violentemente o non violentemente) dalla prevedibile reazione del vecchio potere. | La '''rivoluzione''' (dal tardo latino ''revolutio'', -''onis'', rivolgimento) è un termine che definisce un cambio o trasformazione radicale e profonda rispetto al passato recente. Dal punto di vista politico essa consiste in quella serie di eventi che portano una popolazione ad emanciparsi dall'[[autorità]], insorgendo e riappropriandosi del proprio potere, individuale e collettivo, e autodifendendosi (violentemente o non violentemente) dalla prevedibile reazione del vecchio potere. | ||
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È con la [[Rivoluzione Francese]] che il termine assume significato moderno di rottura con il passato, ingenerando un dibattito sul suo significato: «Con la rivoluzione sono state trovate nuove e più giuste leggi o sono state perdute le giuste e antiche consuetudini?». | È con la [[Rivoluzione Francese]] che il termine assume significato moderno di rottura con il passato, ingenerando un dibattito sul suo significato: «Con la rivoluzione sono state trovate nuove e più giuste leggi o sono state perdute le giuste e antiche consuetudini?». | ||
Con [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]], tale dibattito va accentuandosi e il termine assume il significato che le ha attribuito l'era moderna: un sinonimo di rottura, di violenta trasformazione delle istituzioni e delle formazioni di [[sovranità]] che innescherebbe un mutamento di assetti socio-economici, in parte già | Con [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]], tale dibattito va accentuandosi e il termine assume il significato che le ha attribuito l'era moderna: un sinonimo di rottura, di violenta trasformazione delle istituzioni e delle formazioni di [[sovranità]] che innescherebbe un mutamento di assetti socio-economici, in parte già registrati dal mutamento di equilibri sociali che hanno premuto per la rottura. | ||
È da rilevare che alcuni pensatori, per es. [[Albert Camus]] e [[Max Stirner]], hanno ritenuto doveroso distinguere la [[rivolta]] dalla rivoluzione. Per [[Stirner]] solo la rivolta è accettabile perché "appartiene" al singolo [[individuo]]; Camus distingue invece la rivolta in storica, metafisica e artistica: le prime due tendono a trasformarsi in coercizione e oppressione in nome della storia e dell'uomo che si sostituisce a Dio. In generale la rivoluzione prende per questi ed altri pensatori un'accezione meramente negativa, poiché destinata a sostituire un [[potere]] con un altro, un governo con un altro o comunque un sistema sociale con un altro. | È da rilevare che alcuni pensatori, per es. [[Albert Camus]] e [[Max Stirner]], hanno ritenuto doveroso distinguere la [[rivolta]] dalla rivoluzione. Per [[Stirner]] solo la rivolta è accettabile perché "appartiene" al singolo [[individuo]]; Camus distingue invece la rivolta in storica, metafisica e artistica: le prime due tendono a trasformarsi in coercizione e oppressione in nome della storia e dell'uomo che si sostituisce a Dio. In generale la rivoluzione prende per questi ed altri pensatori un'accezione meramente negativa, poiché destinata a sostituire un [[potere]] con un altro, un governo con un altro o comunque un sistema sociale con un altro. | ||
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== Rivoluzione politica e sociale == | == Rivoluzione politica e sociale == | ||
Le rivoluzioni nascono per soddisfare il bisogno di libertà | Le rivoluzioni nascono per soddisfare il bisogno di libertà di una comunità e per risvegliare la coscienza del popolo, il quale se tenuto in schiavitù rischia di venire derubato non solo dei suoi beni materiali ma della sua stessa identità. | ||
La sostanziale distinzione tra rivoluzione politica e [[rivoluzione sociale|sociale]] consiste nel fatto che la prima tende a sostituire un potere con un altro (es. [[Rivoluzione Francese]]), mentre la [[rivoluzione sociale]] consiste nel drastico cambiamento delle strutture sociali di una società, fino, talvolta, all'abbattimento di ogni potere. | La sostanziale distinzione tra rivoluzione politica e [[rivoluzione sociale|sociale]] consiste nel fatto che la prima tende a sostituire un potere con un altro (es. [[Rivoluzione Francese]]), mentre la [[rivoluzione sociale]] consiste nel drastico cambiamento delle strutture sociali di una società, fino, talvolta, all'abbattimento di ogni potere. | ||
Le rivoluzioni storicamente più comuni sono proprio quelle politiche, segnate sempre da una matrice filosofica o politico-sociale che si autoproclama “avanguardia” delle masse rivoluzionarie. Per questo gli anarchici invece ritengono che la vera rivoluzione (vedi [[rivoluzione sociale|Rivoluzione sociale]]) è quella che elimina immediatamente ogni [[autorità]] e [[gerarchia|struttura gerarchica]], al contrario dei [[marxismo|marxisti]], che certamente considerano la rivoluzione come un mezzo necessario per sovvertire l'ordine sociale, ma non eliminando immediatamente ogni forma di potere, bensì sostituendo il potere borghese con quello proletario ([[dittatura del proletariato]]), anche se solo ed esclusivamente in una fase transitoria che conduca, dopo un lungo processo, all'estinzione dello [[Stato]]. | Le rivoluzioni storicamente più comuni sono proprio quelle politiche, segnate sempre da una matrice filosofica o politico-sociale che si autoproclama “avanguardia” delle masse rivoluzionarie. Per questo gli anarchici invece ritengono che la vera rivoluzione (vedi [[rivoluzione sociale|Rivoluzione sociale]]) è quella che elimina immediatamente ogni [[autorità]] e [[gerarchia|struttura gerarchica]], al contrario dei [[marxismo|marxisti]], che certamente considerano la rivoluzione come un mezzo necessario per sovvertire l'ordine sociale, ma non eliminando immediatamente ogni forma di potere, bensì sostituendo il potere borghese con quello proletario ([[dittatura del proletariato]]), anche se solo ed esclusivamente in una fase transitoria che conduca, dopo un lungo processo, all'estinzione dello [[Stato]]. | ||
La storia però insegna che molto frequentemente, quando alcuni uomini\donne si arrogano il diritto esclusivo di essere l'unica e autentica “guida rivoluzionaria” o quando si scende a compromessi riformisti con la scusa di “salvare la rivoluzione”, le rivoluzioni tendono ad “istituzionalizzarsi”, perdendo la radicalità | La storia però insegna che molto frequentemente, quando alcuni uomini\donne si arrogano il diritto esclusivo di essere l'unica e autentica “guida rivoluzionaria” o quando si scende a compromessi riformisti con la scusa di “salvare la rivoluzione”, le rivoluzioni tendono ad “istituzionalizzarsi”, perdendo la radicalità iniziale e diventando semplicemente una fase transitoria da una forma di potere ad un'altra. Gli anarchici si oppongono a questo modo di intendere la rivoluzione, essi ritengono quindi che la rivoluzione reale è quella fatta da tutto il popolo con l'obiettivo immediato di eliminare ogni forma di dominio e [[gerarchia]], realizzando quindi una vera [[rivoluzione sociale|RIVOLUZIONE SOCIALE]]. | ||
== Mezzi rivoluzionari == | == Mezzi rivoluzionari == | ||
Come si giunge alla rivoluzione? La storia insegna che le possibilità | Come si giunge alla rivoluzione? La storia insegna che le possibilità sono molteplici: | ||
* La [[anarchismo insurrezionale|strategia insurrezionale]] (attraverso l'[[illegalismo]] o la ''propaganda col fatto''), volta allo spodestamento dell'''élite'' al potere. | * La [[anarchismo insurrezionale|strategia insurrezionale]] (attraverso l'[[illegalismo]] o la ''propaganda col fatto''), volta allo spodestamento dell'''élite'' al potere. | ||
*[[spontaneismo|Spontaneismo]] | *[[spontaneismo|Spontaneismo]] |