Chiesa cattolica: differenze tra le versioni

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Il filosofo partenopeo Antonio Genovesi sosteneva la cacciata dei gesuiti dal Regno di Napoli, il suo discepolo Gaetano Filangieri scrisse una monumentale ''Scienza della Legislazione'' che fu posta all'Indice dei libri proibiti”. La Chiesa è colpevole della censura di un'altra grande opera, la più significativa dell'[[illuminismo]] nostrano: "Dei Delitti e Delle Pene" di [[Cesare Beccaria]] ([[1764]]). Dunque di nuovo il [[clericalismo]] ha ostacolato il progresso nella penisola mettendo al bando le due opere italiche più all'avanguardia di una legislazione moderna per tenere il proprio potere.
Il filosofo partenopeo Antonio Genovesi sosteneva la cacciata dei gesuiti dal Regno di Napoli, il suo discepolo Gaetano Filangieri scrisse una monumentale ''Scienza della Legislazione'' che fu posta all'Indice dei libri proibiti”. La Chiesa è colpevole della censura di un'altra grande opera, la più significativa dell'[[illuminismo]] nostrano: "Dei Delitti e Delle Pene" di [[Cesare Beccaria]] ([[1764]]). Dunque di nuovo il [[clericalismo]] ha ostacolato il progresso nella penisola mettendo al bando le due opere italiche più all'avanguardia di una legislazione moderna per tenere il proprio potere.


Alla fine del secolo XVIII ha inizio la prima campagna d'Italia di Napoleone, che portò sulla penisola italiana gli ideali della [[rivoluzione francese]] e condusse all'insurrezione i progressisti europei. Il [[15 febbraio]] [[1798]] il generale Berthier comanda le truppe francesi che occupano Roma; il pontefice Pio VI è deposto e viene fondata una [[Repubblica]] sorella. Il pontefice fuggì in Toscana, dove fu rinchiuso nella Certosa di Firenze in cui morì un anno dopo. Anche i figli dell'illuminismo napoletano insorsero guidati dal filosofo e giurista Mario Pagano che proclamò la Repubblica Partenopea con l'appoggio delle truppe francesi di Championnet. Durante questo periodo in tutta Italia prende forma, per la prima volta, l'idea di unificazione nazionale con l'instaurazione di repubbliche amiche della [[Francia]] del Direttorio rivoluzionario. Tuttavia, con il ritiro delle truppe francesi caddero tutte le repubbliche. La Repubblica Partenopea è stata senza dubbio la più particolare tra le “sorelle”, elaborò una [[costituzione]] indipendentemente da quella francese –a cui si ispirarono invece gli altri- ma dovette fronteggiare due grandi nemici: l'ammiraglio Nelson e il cardinale Ruffo.  
Alla fine del secolo XVIII ha inizio la prima campagna d'Italia di Napoleone, che portò sulla penisola italiana gli ideali della [[rivoluzione francese]] e condusse all'insurrezione i progressisti europei. Il [[15 febbraio]] [[1798]] il generale Berthier comanda le truppe francesi che occupano Roma; il pontefice Pio VI è deposto e viene fondata una [[Repubblica]] sorella. Il pontefice fuggì in Toscana, dove fu rinchiuso nella Certosa di Firenze in cui morì un anno dopo. Anche i figli dell'illuminismo napoletano insorsero guidati dal filosofo e giurista Mario Pagano che proclamò la Repubblica Partenopea con l'appoggio delle truppe francesi di Championnet. Durante questo periodo in tutta Italia prende forma, per la prima volta, l'idea di unificazione nazionale con l'instaurazione di repubbliche amiche della [[Francia]] del Direttorio rivoluzionario. Tuttavia, con il ritiro delle truppe francesi caddero tutte le repubbliche. La Repubblica Partenopea è stata senza dubbio la più particolare tra le “sorelle”, elaborò una [[costituzione]] indipendentemente da quella francese –a cui si ispirarono invece gli altri- ma dovette fronteggiare due grandi nemici: l'ammiraglio Nelson e il cardinale Ruffo.  


Quest'ultimo ebbe incarichi rilevanti nello [[Stato]] Pontificio e rappresenta meglio di tanti altri la [[reazionismo|reazione]] e l'avversione verso la [[libertà ]] dei popoli. Fabrizio Ruffo guidò un esercito di contadini fanatici, fedeli ai Borbone e alla Chiesa, che dichiarava di combattere per la “Santa Fede” e perciò sono stati detti sanfedisti; essi riuscirono a sconfiggere i repubblicani grazie al contributo di soldati inglesi e alle violenze cui si abbandonarono. L'epilogo della Repubblica fu sanguinario e furono giustiziate -per ordine di Ferdinando IV- ben centoventi persone tra cui Pagano, Cirillo, Luisa Sanfelice e l'ammiraglio Caracciolo. Questi morti vanno a sommarsi almeno sulla coscienza della Chiesa per aver contribuito decisivamente alla loro dipartita.
Quest'ultimo ebbe incarichi rilevanti nello [[Stato]] Pontificio e rappresenta meglio di tanti altri la [[reazionismo|reazione]] e l'avversione verso la [[libertà ]] dei popoli. Fabrizio Ruffo guidò un esercito di contadini fanatici, fedeli ai Borbone e alla Chiesa, che dichiarava di combattere per la “Santa Fede” e perciò sono stati detti sanfedisti; essi riuscirono a sconfiggere i repubblicani grazie al contributo di soldati inglesi e alle violenze cui si abbandonarono. L'epilogo della Repubblica fu sanguinario e furono giustiziate -per ordine di Ferdinando IV- ben centoventi persone tra cui Pagano, Cirillo, Luisa Sanfelice e l'ammiraglio Caracciolo. Questi morti vanno a sommarsi almeno sulla coscienza della Chiesa per aver contribuito decisivamente alla loro dipartita.
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