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Alla fine della [[rivoluzione]] è costretta all'esilio in [[Francia]]. Insieme al suo compagno Germinal, continuano a sostenere l'anarchismo, conoscendo anche le [[carcere|carceri]] francesi. Una volta libera, Federica riprende la lotta, in [[Francia]], a Tolosa. | Alla fine della [[rivoluzione]] è costretta all'esilio in [[Francia]]. Insieme al suo compagno Germinal, continuano a sostenere l'anarchismo, conoscendo anche le [[carcere|carceri]] francesi. Una volta libera, Federica riprende la lotta, in [[Francia]], a Tolosa. | ||
Il [[21 ottobre]] [[1941]], sempre in [[Francia]], Federica Montseny, che | Il [[21 ottobre]] [[1941]], sempre in [[Francia]], Federica Montseny, che è incinta di sua figlia Blanca, è arrestata dalla polizia di Vichy e imprigionata a Périgueux (Dordogne) ed in seguito trasferita a Limoges (qui vi troverà Largo Caballero). Successivamente processata riesce ad evitare l'estradizione in [[Spagna]]. Pur sempre posta sotto stretta sorveglianza, dirige [[stampa anarchica|riviste]] come ''CNT y Espoir'' e partecipa a conferenze in molte parti del mondo, tra cui anche in [[Italia]]. | ||
Dopo la fine del [[franchismo]] scelse di rientrare, nel [[1977]], in [[Spagna]], dove continuò il suo attivismo in favore della [[Confederación Nacional del Trabajo|CNT]]. | Dopo la fine del [[franchismo]] scelse di rientrare, nel [[1977]], in [[Spagna]], dove continuò il suo attivismo in favore della [[Confederación Nacional del Trabajo|CNT]]. |