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Nel [[1304]], i dolciniani attraversarono le montagne fino alla Valsesia lombarda, dove i valligiani accolsero con entusiasmo le loro idee che promettevano riscatto ai tutti i diseredati della terra. Ai contadini diceva loro che la terra apparteneva a chi la lavorava, per questo riuscì da una parte a ricevere il sostegno di sempre più persone, ma dall'altra ad attirarsi l'odio delle classi più ricche. | Nel [[1304]], i dolciniani attraversarono le montagne fino alla Valsesia lombarda, dove i valligiani accolsero con entusiasmo le loro idee che promettevano riscatto ai tutti i diseredati della terra. Ai contadini diceva loro che la terra apparteneva a chi la lavorava, per questo riuscì da una parte a ricevere il sostegno di sempre più persone, ma dall'altra ad attirarsi l'odio delle classi più ricche. | ||
Approfittando del sostegno armato offerto da Matteo Visconti, dopo un breve ritorno nella zona di Brescia, nel [[1304]] Dolcino decise di fare della Valsesia una sorta di territorio franco dove realizzare concretamente il tipo di comunità da lui teorizzato. Con i suoi adepti si stabilì inizialmente soprattutto a Gattinara, da dove di tanto in tanto essi partivano per fare delle incursioni contro i nobili e i ricchi della zona, ed in seguito, per godere di una maggiore tranquillità , nella località denominata Parete calva (presso Rassa, Vercelli). Secondo quanto dice Dario Fo nel suo ''Mistero buffo,'' gli abitanti della zona presero a chiamarsi tra loro «comunitardi» <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=h0wavmMEwbQ Fra Dolcino secondo Dario Fo]</ref>, vivendo senza nessuna [[gerarchia ]] e [[autorità ]], mettendo in comune il frutto del lavoro di ognuno secondo quanto riportato dai versetti 44-47 degli Atti degli Apostoli: « Ma tutti coloro che credevano erano insieme e avevano ogni lor cosa in comune.» <ref>[http://www.holywords.eu/it/?v=2:44::2:47 Capitolo 2, versetti 44-47 ]</ref> | Approfittando del sostegno armato offerto da Matteo Visconti, dopo un breve ritorno nella zona di Brescia, nel [[1304]] Dolcino decise di fare della Valsesia una sorta di territorio franco dove realizzare concretamente il tipo di comunità da lui teorizzato. Con i suoi adepti si stabilì inizialmente soprattutto a Gattinara, da dove di tanto in tanto essi partivano per fare delle incursioni contro i nobili e i ricchi della zona, ed in seguito, per godere di una maggiore tranquillità , nella località denominata Parete calva (presso Rassa, Vercelli). Secondo quanto dice Dario Fo nel suo ''Mistero buffo,'' gli abitanti della zona presero a chiamarsi tra loro «comunitardi» <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=h0wavmMEwbQ Fra Dolcino secondo Dario Fo]</ref>, vivendo senza nessuna [[gerarchia]] e [[autorità ]], mettendo in comune il frutto del lavoro di ognuno secondo quanto riportato dai versetti 44-47 degli Atti degli Apostoli: « Ma tutti coloro che credevano erano insieme e avevano ogni lor cosa in comune.» <ref>[http://www.holywords.eu/it/?v=2:44::2:47 Capitolo 2, versetti 44-47 ]</ref> | ||
I dolciniani credevano che non fosse possibile riformare la [[Chiesa]] senza modificare radicalmente la stessa società , per questo il suo programma poteva essere riassunto in questo modo: | I dolciniani credevano che non fosse possibile riformare la [[Chiesa]] senza modificare radicalmente la stessa società , per questo il suo programma poteva essere riassunto in questo modo: |