Antonietta Griffith: differenze tra le versioni

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Negli anni Venti, quando l'[[Italia]] si trova in piena epoca [[fascismo|fascista]], la loro casa diventa un rifugio sicuro ed accogliente per gli esuli [[antifascismo|antifascisti]] italiani. Antonietta, [[Antonio Gagliardi| Gagliardi]], [[Giuseppe Bonaria|Bonaria]] ed altri compagni (es. [[Giuseppe Peretti]], [[Carlo Vanza]]...) trovano loro documenti e denaro necessari per raggiungere la [[Francia]], le Americhe o una nuova residenza sicura. Per quanto il "lavoro antifascista" compiuto dagli anarchici e dalle anarchiche come Antonietta sia stato minimizzato anche dagli stessi militanti del [[movimento anarchico]], esso fu molto importante in quanto permise a molti [[antifascismo|antifascisti]] di sfuggire alla [[repressione]] [[fascista]].
Negli anni Venti, quando l'[[Italia]] si trova in piena epoca [[fascismo|fascista]], la loro casa diventa un rifugio sicuro ed accogliente per gli esuli [[antifascismo|antifascisti]] italiani. Antonietta, [[Antonio Gagliardi| Gagliardi]], [[Giuseppe Bonaria|Bonaria]] ed altri compagni (es. [[Giuseppe Peretti]], [[Carlo Vanza]]...) trovano loro documenti e denaro necessari per raggiungere la [[Francia]], le Americhe o una nuova residenza sicura. Per quanto il "lavoro antifascista" compiuto dagli anarchici e dalle anarchiche come Antonietta sia stato minimizzato anche dagli stessi militanti del [[movimento anarchico]], esso fu molto importante in quanto permise a molti [[antifascismo|antifascisti]] di sfuggire alla [[repressione]] [[fascista]].


Rimasta vedova di [[Giuseppe Bonaria]] nel [[1930]], [[1933|tre]] anni dopo sposa [[Giuseppe Peretti]]. Dopo la seconda guerra mondiale partecipa al rinnovamento del movimento anarchico ticinese, sostiene finanziariamente il [[stampa anarchica|settimanale anarchico]] «[[Umanità Nova]]» e mantiene stretti contatti con i “vecchi compagni” d'un tempo, in particolare con [[Carlo Vanza]] e [[Clelia Dotta]]. Nuovamente vedova dal [[1966]], nel [[1978]] dà praticamente il via alle «[[Edizioni La Baronata]]» <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/baronata/ Edizioni La Baronata]</ref>di Lugano finanziando in maniera decisiva la pubblicazione dei primi due libri.  
Rimasta vedova di [[Giuseppe Bonaria]] nel [[1930]], [[1933|tre]] anni dopo sposa [[Giuseppe Peretti]]. Dopo la Seconda guerra mondiale partecipa al rinnovamento del movimento anarchico ticinese, sostiene finanziariamente il [[stampa anarchica|settimanale anarchico]] «[[Umanità Nova]]» e mantiene stretti contatti con i “vecchi compagni” d'un tempo, in particolare con [[Carlo Vanza]] e [[Clelia Dotta]]. Nuovamente vedova dal [[1966]], nel [[1978]] dà praticamente il via alle «[[Edizioni La Baronata]]» <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/baronata/ Edizioni La Baronata]</ref>di Lugano finanziando in maniera decisiva la pubblicazione dei primi due libri.  


Muore a Bellinzona il [[16 aprile]] [[1980]]. Al suo funerale - un rito laico che si svolge tra lo sventolìo di [[bandiera nera anarchica|bandiere nere]], melodie del “Nabucco”, di “[[Addio Lugano Bella]]” ed altre canzoni anarchiche - partecipano numerosissimi anarchici ticinesi.
Muore a Bellinzona il [[16 aprile]] [[1980]]. Al suo funerale - un rito laico che si svolge tra lo sventolìo di [[bandiera nera anarchica|bandiere nere]], melodie del “Nabucco”, di “[[Addio Lugano Bella]]” ed altre canzoni anarchiche - partecipano numerosissimi anarchici ticinesi.
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