La Comune di Parigi (1871): differenze tra le versioni

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Già  durante la settimana di sangue si istituiscono commissioni militari che in fretta, identificati e derubati i prigionieri, li mandano a morte ovunque ci sia uno spazio disponibile a contenerli: nelle caserme, nelle prigioni, nei cimiteri, nelle stazioni, nelle piazze e nei giardini, dove vengono poi « sotterrati sotto un leggero strato di terra, in trincee e, se c'era tempo, i cadaveri venivano riesumati e caricati su furgoni ». <ref>''Le Temps'', 28 maggio 1871.</ref> Anche la Senna può servire allo scopo: il 28 maggio « si poteva vedere una lunga scia di sangue che seguiva il filo dell'acqua [...] quella scia di sangue non s'interrompe mai ». <ref>''La Petite Presse'', 29 maggio 1871.</ref> Alle Buttes-Chaumont ci sono dei laghetti dove furono gettati 300 cadaveri, mentre i suoi boschetti, dove furono cremati centinaia di assassinati, « furono coperti per giorni da un fumo denso e nauseabondo ». <ref>Prosper Lissagaray, ''Storia della Comune'', cit., p. 451.</ref> Persino i pozzi furono riempiti di cadaveri <ref>Come lamentò il consigliere comunale Dumas nel 1877, rilevando che 400 persone fucilate nella prigione di Mazas fossero state trovate in un pozzo del cimitero di Bercy.</ref> e le trincee scavate intorno a Parigi durante l'assedio costituirono delle comode fosse comuni.
Già  durante la settimana di sangue si istituiscono commissioni militari che in fretta, identificati e derubati i prigionieri, li mandano a morte ovunque ci sia uno spazio disponibile a contenerli: nelle caserme, nelle prigioni, nei cimiteri, nelle stazioni, nelle piazze e nei giardini, dove vengono poi « sotterrati sotto un leggero strato di terra, in trincee e, se c'era tempo, i cadaveri venivano riesumati e caricati su furgoni ». <ref>''Le Temps'', 28 maggio 1871.</ref> Anche la Senna può servire allo scopo: il 28 maggio « si poteva vedere una lunga scia di sangue che seguiva il filo dell'acqua [...] quella scia di sangue non s'interrompe mai ». <ref>''La Petite Presse'', 29 maggio 1871.</ref> Alle Buttes-Chaumont ci sono dei laghetti dove furono gettati 300 cadaveri, mentre i suoi boschetti, dove furono cremati centinaia di assassinati, « furono coperti per giorni da un fumo denso e nauseabondo ». <ref>Prosper Lissagaray, ''Storia della Comune'', cit., p. 451.</ref> Persino i pozzi furono riempiti di cadaveri <ref>Come lamentò il consigliere comunale Dumas nel 1877, rilevando che 400 persone fucilate nella prigione di Mazas fossero state trovate in un pozzo del cimitero di Bercy.</ref> e le trincee scavate intorno a Parigi durante l'assedio costituirono delle comode fosse comuni.


In queste condizioni, un calcolo preciso dei crimini perpetrati dal governo e dall'esercito di Versailles non è possibile. Le cifre ufficiali del governo parlano di 17.000 morti, ma si riferiscono solo al numero di inumazioni pagate dal municipio di Parigi, e perciò rappresentano un minimo del totale. Lo storico conservatore Jacques Chastenet calcola 20.000 vittime,<ref>Jacques Chastenet, ''Histoire de la III République'', cit., p. 104.</ref> Georges Bourgin 25.000,<ref>Georges Bourgin, ''La guerre de 1870-1871 et la Commune'', Paris, Flammarion, 1971, p. 106.</ref>, Camille Pelletan 30.000,<ref>Camille Pelletan, ''La Semaine de mai'', Paris, Dreyfous, 1880.</ref> Alexandre Zévaès 35.000. <ref>Alexandre Zévaès, ''Histoire de la III République'', Paris, Editions de la Nouvelle Revue Critique, 1938, p. 42.</ref> Secondo Lissagaray<ref>Prosper Lissagaray, ''Storia della Comune'', cit., p. 550.</ref>
In queste condizioni, un calcolo preciso dei crimini perpetrati dal governo e dall'esercito di Versailles non è possibile. Le cifre ufficiali del governo parlano di 17.000 morti, ma si riferiscono solo al numero di inumazioni pagate dal municipio di Parigi, e perciò rappresentano un minimo del totale. Lo storico conservatore Jacques Chastenet calcola 20.000 vittime,<ref>Jacques Chastenet, ''Histoire de la III République'', cit., p. 104.</ref> Georges Bourgin 25.000,<ref>Georges Bourgin, ''La guerre de 1870-1871 et la Commune'', Paris, Flammarion, 1971, p. 106.</ref>, Camille Pelletan 30.000,<ref>Camille Pelletan, ''La Semaine de mai'', Paris, Dreyfous, 1880.</ref> Alexandre Zévaès 35.000. <ref>Alexandre Zévaès, ''Histoire de la III République'', Paris, Editions de la Nouvelle Revue Critique, 1938, p. 42.</ref> Secondo Lissagaray <ref>Prosper Lissagaray, ''Storia della Comune'', cit., p. 550.</ref>


:« Ventimila uomini, donne e ragazzi uccisi durante la battaglia e dopo la resistenza a Parigi e in provincia; almeno tremila morti nelle carceri preventive, sui galleggianti, in fortezza, in prigione, nella Nuova Caledonia, in esilio o a seguito di malattie contratte in prigionia; tredicimilasettecento condannati a pene durate per molti di essi nove anni; settantamila donne, ragazzi, vecchi privati dei loro sostegni o buttati fuori dalla Francia; centosettemila vittime circa: ecco il bilancio della vendetta che si prese l'alta borghesia contro la rivoluzione di due mesi del 18 marzo ».
:« Ventimila uomini, donne e ragazzi uccisi durante la battaglia e dopo la resistenza a Parigi e in provincia; almeno tremila morti nelle carceri preventive, sui galleggianti, in fortezza, in prigione, nella Nuova Caledonia, in esilio o a seguito di malattie contratte in prigionia; tredicimilasettecento condannati a pene durate per molti di essi nove anni; settantamila donne, ragazzi, vecchi privati dei loro sostegni o buttati fuori dalla Francia; centosettemila vittime circa: ecco il bilancio della vendetta che si prese l'alta borghesia contro la rivoluzione di due mesi del 18 marzo ».
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