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[[File:Thomas Muentzer.jpg|thumb|[[Thomas Müntzer]], precursore anarchico]]Prima che l’[[anarchismo]] emergesse come pensiero distinto e ben definito, gli esseri umani hanno vissuto per migliaia di anni entro società prive di governi e [[autorità ]]. Solo dopo lo sviluppo della [[gerarchia]] i precursori dell’[[anarchismo]] svilupparono idee e progetti tendenti a denunciare l’autorità costituita. | |||
Questi pensatori, presenti sin dall’antica [[Grecia]], svilupparono pensieri contenenti elementi di carattere libertario che se da un lato non ci consentono di definirli propriamente anarchici, dall'altro possono sicuramente farceli definire '''i precursori dell’anarchismo'''. | |||
== La preistoria == | |||
La preistoria, sin dal Paleolitico superiore, e in misura maggiore nel Neolitico, conserva ampie tracce di un’organizzazione sociale sostanzialmente [[uguaglianza|egualitaria]], [[pacifismo|pacifica]] e [[gerarchia|non gerarchica]]. Questo modello di società fu definito da [[Riane Eisler]], vera e propria allieva di un’altra grande archeologa quale [[Marija Gimbutas]], con il neologismo [[società gilaniche|gilania]] - dalle parole greche ''gynè'', "donna" e ''andros'', "uomo" (la lettera ''l'' tra i due ha il duplice significato di unione, dal verbo inglese ''to link'', "unire" e dal verbo greco ''lyein'' o ''lyo'' che significa "sciogliere" o "liberare") – per indicare quella fase storica plurimillenaria (8.000-2500 a.c in rapporto soltanto al neolitico) fondata sull’[[antisessismo|eguaglianza dei sessi]] e sulla sostanziale assenza di [[gerarchia]] e [[autorità ]], di cui si conservano tracce tanto nelle comunità umane del Paleolitico superiore quanto in quelle agricole del Neolitico. | |||
==L’antichità (dal 3000 a.c fino al 476 d.c)== | |||
{{vedi|Spartaco il gladiatore}} | |||
[[Image:Raffael 062.jpg|150 px|left|thumb|[[Diogene di Sinope]] (dettaglio de La scuola degli ateniesi di Raffaello) fu il primo a dire: ''Sono cittadino del mondo intero!'']] | |||
: «La virtù è sufficiente, da sola, per il raggiungimento della felicità , e non ha bisogno di niente altro. La virtù è propria delle opere, e non ha bisogno né di molti discorsi né di nozioni. Il'' ''sapiente è autosufficiente: tutte le cose degli altri sono sue. Il sapiente non si regola secondo le leggi stabilite dalle comunità politiche, ma secondo la legge della virtù». ('''[[Diogene Laerzio]]''' Vl, 10, in riferimento a [[Antistene di Atene]]) | |||
*Nella Grecia antica il filosofo [[Zenone di Cizio]] fonda il proprio pensiero ([[Stoicismo]]) sulla convinzione che la ragionevolezza potesse guidare gli esseri umani meglio dell’[[autorità ]]. Più o meno nello stesso periodo [[Epicuro]] fonda una scuola di pensiero ([[Epicureismo]]) che professava la raggiungibilità della felicità mediante la liberazione dalle passioni e dalle paure (Dio, il dolore, la morte). Ancor prima [[Antistene di Atene]] ([[i Cinici]]) propose la semplicità della vita animale, il rifiuto dei beni materiali e il distacco dalle convenzioni sociali. Un allievo di di Antistene, [[Diogene di Sinope]], estremizzò il pensiero del maestro ricercando la pienezza della vita in maniera caotica, irrequieta e quasi violenta. | |||
*Il [[taoismo]] cinese formulò pensieri aventi alcune affinità con l’[[anarchismo]]. Per esempio [[Lao Tze]] sviluppò la [[filosofia]] della “''[[Regole e anarchia|non-regola]]''”, sostenendo inoltre che il governante sarebbe stato tanto più perfetto quanto meno avesse governato. Anche [[Bao Jin Gyan]] sosteneva che non dovrebbero esistere né signori e né schiavi. | |||
*Malgrado la sua esistenza non sia pienamente dimostrabile, la figura di [[Gesù anarchico|Gesù Cristo]] permise, inizialmente, lo sviluppo di pensieri proto-anarchici cristiani e, successivamente, di quella corrente di pensiero molto particolare dell’[[anarchismo cristiano| anarchismo definito cristiano]]. | |||
== Il Medio Evo (dal 476 al XV secolo) == | |||
*Agli inizi del Medio Evo si ebbe la comparsa delle prime comunità di monaci o di singoli monaci erranti, i quali non facevano riferimento a nessuna dottrina in particolare (a quei tempi non erano stati ancora scelti i vangeli canonici) che diedero luogo ad organizzazioni interne di tipo paritario. Da notare la figura del monaco stilita, che più di tutti rifiutava ogni artificio della [[civiltà ]]. Inoltre si sviluppò un pensiero in forte contrasto con il vescovo Agostino, che ruotava intorno alla figura del vescovo Pelagio, il quale riabilitò a pieno la donna e addirittura la [[libertà ]] [[sessualità |sessuale]] in contrapposizione con i dogmi sesso-fobici e maschilisti di Sant'Agostino. Questi fenomeni umani e comunitari sono la dimostrazione degli aspetti anarchici dei veri insegnamenti di [[Gesù anarchico|Gesù Cristo]] <ref name="trattasi">Trattasi di un opinione personale dell'utente [[Utente:Sytry82|Sytry82]]</ref>, poi stravolti con la creazione dei vangeli canonici e di una [[gerarchia]] ecclesiastica. | |||
*Il Medio Evo è da molti considerato come un periodo quasi barbarico e privo di civiltà , in realtà dal X secolo e all'XI secolo si sviluppò una società in cui gli individui ebbero la possibilità di prender parte, seppur in misura limitata, alle decisioni riguardanti la collettività . Questo movimento, strutturatosi intorno ai liberi Comuni, è passato alla storia come il [[Movimento comunalista]]. | |||
*Tracce di proto-[[anarchismo cristiano]] sono riscontrabili nei movimenti [[Eresia | eretici]] cristiani come il [[movimento del libero spirito]] che professava l'indipendenza dalle [[autorità ]] ecclesiastiche, nel movimento dei "[[bogomili]]" ([[Bulgaria]] del x secolo) che rifiutavano tutta la realtà materiale e denunciavano tutti i rappresentanti del potere mondano (denunciarono l’opulenza del clero e l'inutilità dei certi riti religiosi), nell'insurrezione degli [[Hussiti]] della Boemia che si opponevano ai privilegi feudali e della [[Chiesa cattolica]] e sono riscontrabili infine in individualità come [[Richard di Saint-Victor]] che criticavano la monarchia e i privilegi autoritari. Non meno antiautoritario fu il movimento dei dolciniani, guidato da [[Fra Dolcino]], un eretico cristiano nemico non solo della [[Chiesa|gerarchia ecclesiastica]] ma di ogni [[gerarchia]] e [[autorità ]]. | |||
== Il Rinascimento == | |||
{{vedi|Denis Diderot|Jean Meslier}} | |||
[[Image: Francois Rabelais - Portrait.jpg|150 px|thumb|[[Francois Rabelais]]]] | |||
:« Guarda, i signori e i prìncipi sono l'origine di ogni usura, d'ogni ladrocinio e rapina; essi si appropriano di tutte le creature: dei pesci dell'acqua, degli uccelli dell'aria, degli alberi della terra (Isaia 5, 8). E poi fanno divulgare tra i poveri il comandamento di Dio: "Non rubare". Ma questo non vale per loro. Riducono in miseria tutti gli uomini, pelano e scorticano contadini e artigiani e ogni essere vivente (Michea, 3, 2-4); ma per costoro, alla più piccola mancanza, c'è la forca. » ([[Thomas Müntzer]], ''Confutazione ben fondata'', 1524) | |||
*Il Rinascimento è caratterizzato dal diffondersi di movimenti religiosi eretici fortemente ostili all’[[autorità ]] ecclesiastica. Per esempio il movimento cristiano degli [[Anabattisti]] fondava la propria religiosità sulla comunanza dei beni, il rifiuto dello [[Stato]] e di ogni istituzione. Nel biennio [[1524]]-[[1525|25]] gruppi di rivoltosi anabattisti, al seguito di [[Thomas Müntzer]], presero parte alla rivolta dei contadini tedeschi, nella convinzione che andare contro i poteri costituiti avrebbe affrettato la venuta del regno di Dio. L’esperimento politico-religioso anabattista fu distrutto da [[Lutero]] (ma la Roma Cattolica di certo non disapprovò) e dai Prìncipi nel [[1535]], con una durissima repressione che sterminò gran parte degli eretici. | |||
Anche [[Gerrard Winstanley]], [[Eresia | eretico]] cristiano inglese del movimento dei ''[[Diggers]]'' (zappatori), attivo durante la guerra civile inglese, sosteneva la necessità di collettivizzare la terra, poiché questa apparteneva a tutti e nessun uomo poteva elevarsi al di sopra degli altri. | |||
*In ''[[Gargantua e Pantagruele]]'' (una serie di 5 libri scritti tra il [[1532]]-[[1552]]), [[Francois Rabelais]] mise alla berlina, con un linguaggio divertente e fortemente satirico, la cultura dominante e le [[autorità ]] dell'epoca. Nello stesso periodo [[Etienne de La Boetie]] pubblicò il ''[[Discorso sulla servitù volontaria]]'', sostenendo che la tirannia potrebbe sparire se venisse respinto il principio stesso dell'[[autorità ]]. | |||
==L'epoca moderna== | |||
{{vedi|Quaccheri|socialismo utopistico | Charles Fourier|Robert Owen|Blanqui|Blanc|Saint-Simon}} | |||
[[File:Marywollstonecraft.jpg|left|160 px|thumb|[[Mary Wollstonecraft]]]] | |||
Il primo ad utilizzare il termine “anarchia”, con accezione positiva, fu il barone di Lahontan [[Louis Armand]] che elogiò ([[1703]]) le comunità dei pellerossa, descritte come anarchiche, in quanto prive di strutture autoritarie. [[Edmund Burke]] sostenne, in un suo [[letteratura|saggio]], la necessità di abolire i governi anche se, successivamente, ritirò le sue precedenti affermazioni definendole satiriche. | |||
Persino [[Thomas Jefferson]], uno dei padri fondatori degli [[USA|Stati Uniti d’America]], avvertì sul pericolo di una società autoritaria e illiberale, dichiarando che sarebbe preferibile una società senza governo, ma ricca di giornali, piuttosto che, viceversa, una società con un governo, ma priva di [[libertà ]] di stampa. | |||
Durante la [[La Rivoluzione Francese |Rivoluzione Francese]], alcuni rivoluzionari usarono il termine “anarchici” per definire il proprio modo di pensare e d’agire: [[Jean Varlet]] scrisse, nel [[1794]], che la [[libertà ]] era incompatibile con qualsivoglia governo; [[Sylvain Marechal]] denunciò tutte le disuguaglianze tra ricchi e poveri, grandi e piccoli, padroni e schiavi; [[Theophile Leclerc]] e [[Jacques Roux]] presero posizioni decisamente antiautoritarie. | |||
In questi anni molte donne posero le basi del successivo movimento anarchico vero e proprio, basti pensare a [[Olympia De Gouges]], [[Mary Wollstonecraft]] e [[Flora Tristan]]. | |||
== L’avvento dell'anarchismo == | |||
[[Image:WilliamGodwin.jpg|150 px|thumb|[[William Godwin]]]] | |||
La pubblicazione di ''[[Che cos’è la proprietà ?]]'' ([[1840]]) di [[Pierre Joseph Proudhon]] è considerato lo spartiacque che segna il passaggio dal "proto-anarchismo" all'[[anarchismo]] "moderno". Il pensiero anarchico si sviluppò, successivamente, per merito di personalità quali [[Michail Bakunin]], [[Errico Malatesta]], [[Joseph Dejacque]], [[Max Stirner]] e altri. | |||
A dire il vero alcuni ritengono però che lo stesso [[William Godwin]] debba essere considerato un pensatore dell’anarchismo classico a tutti gli effetti e non semplicemente un proto-anarchico, tuttavia la maggioranza ritiene che sia proprio l'[[anarchismo proudhoniano]], e in particolare l'opera sopra citata, ad aver segnato la nascita del vero pensiero anarchico. | |||
==Note== | |||
<references/> | |||
== Bibliografia == | |||
*Giulio Pavignano, ''Dolcino. L'ultimo Eretico, Biella'', Edizioni Ieri e Oggi, 2007. | |||
*Raniero Orioli (a cura di), ''Fra Dolcino. Nascita, vita e morte di un'eresia medievale'', Milano, Jaca Book, 2004 | |||
*[[Riane Eisler]], ''Il piacere è sacro: il mito del sesso come purificazione'', edizioni Frassinelli, 1996 | |||
*[[Riane Eisler]], ''Il calice e la spada. La presenza dell'elemento femminile nella storia da Maddalena a oggi, edizioni Frassinelli, 2006 | |||
*[[Marija Gimbutas]], ''Il linguaggio della dea'', Venexia edizioni, 2008 | |||
*[[Marija Gimbutas]], ''[http://www.url.it/donnestoria/testi/creta/marija.htm Il linguaggio della Dea]: mito e culto della Dea madre nell'Europa neolitica'' [1989]; introduzione di Joseph Campbell; traduzione di [[Nicola Crocetti]] di ''The Language of the Goddess'' | |||
*Christopher Hill, ''Il mondo alla rovescia'', Torino: Einaudi, 1981 (tit. orig.: ''The world turned upside down'', London: Maurice Temple Smith, 1972), pp.97-140. | |||
*Eugenio Dupré Theseider, ''Fra Dolcino: storia e mito in Mondo cittadino e movimenti [[Eresia| ereticali]] nel Medio Evo'', Bologna, Pà tron editore, 1978, | |||
*Gian Mario Bravo (a cura di), ''Il socialismo prima di Marx: antologia di scritti di riformatori, socialisti, utopisti, comunisti e rivoluzionari premarxisti'', Editori Riuniti, Roma, [1966]. | |||
== Voci correlate == | |||
*[[Anarchismo]] | |||
*[[Storia dell'anarchismo]] | |||
[[en:origins of anarchism]] | |||
[[fr: Précurseurs de l'anarchisme]] | |||
[[Categoria:Precursori dell'Anarchismo]] |