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Figlio di Edmond Arnould, un professore della Sorbona, fu redattore de ''La Marseillaise'' e oppositore del Secondo Impero, venendo condannato più volte. Proclamata la Repubblica il [[4 settembre]] [[1870]], fu vice-sindaco del IV ''arrondissement'' di Parigi. Aderì alla [[la Comune di Parigi (1871)|Comune]] su posizione anarchiche e il [[26 marzo]] [[1871]] fu eletto al Consiglio della Comune, dove ricoprì diversi incarichi: prima commissario delle Relazioni estere, poi del Lavoro, poi della Sussistenza e infine dell'Insegnamento. Si occupò anche della redazione del ''Journal Officiel''. | Figlio di Edmond Arnould, un professore della Sorbona, fu redattore de ''La Marseillaise'' e oppositore del Secondo Impero, venendo condannato più volte. Proclamata la Repubblica il [[4 settembre]] [[1870]], fu vice-sindaco del IV ''arrondissement'' di Parigi. Aderì alla [[la Comune di Parigi (1871)|Comune]] su posizione anarchiche e il [[26 marzo]] [[1871]] fu eletto al Consiglio della Comune, dove ricoprì diversi incarichi: prima commissario delle Relazioni estere, poi del Lavoro, poi della Sussistenza e infine dell'Insegnamento. Si occupò anche della redazione del ''Journal Officiel''. | ||
Appartenente alla minoranza, fu contrario alla creazione del Comitato di Salute pubblica. Alla [[repressione]] della Comune, riuscì a fuggire in [[Svizzera]] e venne condannato in contumacia alla deportazione. A Ginevra collaborò al [[stampa anarchica|foglio anarchico]] ''La Révolution sociale'' poi, nel [[1873]], risiedette a Lugano. Dopo un viaggio a Buenos Aires, dal [[1874]] al [[1877]] visse nella | Appartenente alla minoranza, fu contrario alla creazione del Comitato di Salute pubblica. Alla [[repressione]] della Comune, riuscì a fuggire in [[Svizzera]] e venne condannato in contumacia alla deportazione. A Ginevra collaborò al [[stampa anarchica|foglio anarchico]] ''La Révolution sociale'' poi, nel [[1873]], risiedette a Lugano. Dopo un viaggio a Buenos Aires, dal [[1874]] al [[1877]] visse nella comunità anarchica della Luina di Pazzallo, vicino Lugano, dove conobbe [[Michail Bakunin]], sul quale scrisse un saggio. | ||
Si trovava a Ginevra, quando lo raggiunse la notizia dell'amnistia dei comunardi, decretata in [[Francia]] nel luglio del [[1880]]. Tornato a Parigi, lasciò la politica per la letteratura scrivendo, con lo pseudonimo di A. Matthey - Matthey era il cognome della moglie Jeanne - numerosi romanzi. Negli ultimi anni si dedicò alla teosofia e fu presidente della | Si trovava a Ginevra, quando lo raggiunse la notizia dell'amnistia dei comunardi, decretata in [[Francia]] nel luglio del [[1880]]. Tornato a Parigi, lasciò la politica per la letteratura scrivendo, con lo pseudonimo di A. Matthey - Matthey era il cognome della moglie Jeanne - numerosi romanzi. Negli ultimi anni si dedicò alla teosofia e fu presidente della Società teosofica della capitale. | ||
== Scritti == | == Scritti == | ||
*''L'État et la Révolution'' | *''L'État et la Révolution'' | ||
*''Histoire populaire et parlementaire de la Commune de Paris''. | *''Histoire populaire et parlementaire de la Commune de Paris''. | ||
*''Une campagne | *''Une campagne à « La Marseillaise »''. | ||
*''Souvenirs de deux communards réfugiés | *''Souvenirs de deux communards réfugiés à Genève, 1871-1873'' (con Gustave Lefrançais). | ||
== Collegamenti esterni == | == Collegamenti esterni == |